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Romagna, una cartolina di distruzione

Scritto il

di Giorgio Costa

Cinquemila ettari di fertilissimo terreno agricolo finiti sott’acqua, migliaia di imprese, grandi e piccole imprese (tantissime artigiane) con 150 cm di acqua nei laboratori e nei magazzini, decine di migliaia di abitazioni devastate e 15mila cittadini evacuati (15 morti registrate a oggi), spiagge ridotte ad ammassi di fango. E se per l’esondazione del 2-3 maggio scorso nel faentino il presidente della Regione Stefano Bonaccini parlò di un miliardo di danni, oggi quella cifra fa quasi sorridere.

È questa la “cartolina” che arriva dalla Romagna e in particolare dalle tre province di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna che sono state, in varia misura, assediate da una quantità di acqua impressionante (in due giorni è piovuta la metà della media annuale) che ha prima saturato – ampliando lo sguardo alle province di Bologna e Modena, pure interessate dalle piogge torrenziali – 23 fiumi facendone esondare 21 in più punti, con varie rotture di argini che hanno creato i danni maggiori alle campagne e ai centri abitati. E sul banco degli imputati, oltre alle piogge mai viste a memoria d’uomo, la scarsa manutenzione e ripulitura dei fiumi, i cui argini sono stati enormemente indeboliti dall’assalto delle nutrie che hanno scavato un reticolo di pericolosissime gallerie indebolendone la tenuta.

Ma ora è il momento della conta dei danni che sono ingenti e che, partendo dai campi coltivati, rischiano di bloccare per anni la produzione agricola dei 48 comuni interessati dall’alluvione. Terreni coltivati a kiwi, susine, pere, mele e uva ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari e infrastrutture; tutto è finito sott’acqua con il rischio di asfissia per gli apparati radicali delle piante. La stima di Confagricoltura Emilia-Romagna è che il danno sia fino a seimila euro a ettaro per i seminativi (grano, orzo, mais, soia, girasole, erba medica, colture orticole e sementiere) e fino a 32mila euro a ettaro per frutteti, vigneti e oliveti, inclusi raccolti persi e costo dei reimpianti.

Il calcolo non comprende però le ripercussioni su scorte, strutture, macchinari e neanche le anticipazioni di liquidità finalizzate a far ripartire l’attività. Solo nella Bassa Romagna, in provincia di Ravenna, il conto agricolo delle inondazioni supera i 200 milioni di euro. E poi c’è tutto il comparto industriale-artigianale che rappresentava, per il campo meccanico in particolare, una nicchia di grande valore. Senza dire del mondo turistico che si appresta a iniziare la stagione con la spiaggia ridotta ad un ammasso di legni e rifiuti e le strutture ricettive di balneazione devastate o fortemente compromesse.

Dal Consiglio dei ministri, in programma per martedì 23 maggio, è atteso un provvedimento per aiutare le popolazioni dell’Emilia- Romagna colpite dal maltempo con cui verranno sospesi i termini di versamenti e adempimento, tanto per le persone fisiche quanto per strutture più articolate come società di capitali e di persone.

Per quanto riguarda le rate dei mutui, c’è già un’intesa di base per l’autorizzazione al differimento, “al pari di quello che faremo per gli aspetti tributari”, ha detto il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, mentre la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, da parte sua, ha spiegato che l’obiettivo è quello di lavorare per «mettere in sicurezza le aziende dando la possibilità di differire i termini per gli adempimenti in materia lavoristica e previdenziale».