Inchieste

Superbonus volàno per i professionisti

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Parcelle di progettazione vicine ai cinque miliardi con incrementi notevoli dei redditi per tutti i professionisti che operano nel settore dei superbonus, ingegneri e dottori commercialisti in primis. Otto liberi professionisti su 10, infatti, hanno fatto lavori usufruendone, e di questi il 73% ha eseguito interventi applicando il Superbonus del 110%.

Inoltre, un professionista su tre attribuisce più della metà del proprio fatturato dell’ultimo biennio ai bonus fiscali per l’efficientamento delle costruzioni. È quanto emerge dallo studio Incentivi fiscali e Superbonus: le opinioni e i problemi dei professionisti, sviluppato da Fondazione Inarcassa e Ref Ricerche.

Ancora le statistiche ufficiali sui redditi professionali non rilevano il fenomeno, ma è certo che il fiorire dei cantieri edili si accompagna a una consistente ripresa dei redditi dei professionisti che operano nei comparti dell’edilizia dai geometri ai tecnici della sicurezza, dagli ingegneri ai dottori commercialisti, dagli architetti ai tecnici impiantisti, dai tecnici specializzati nelle pratiche antincendio ai coordinatori della sicurezza in fase di progettazione e in fase esecutiva. Infatti, prima di iniziare un intervento edilizio in superbonus 110% (ormai 90%), è bene affidarsi a un team di professionisti, in grado di portare avanti i lavori con la giusta attenzione. E spesso a fare da tramite è l’amministratore di condominio che ha il ruolo fondamentale di proporre in assemblea un insieme di figure professionali che potranno lavorare in sinergia.

«Chiaramente abbiamo visto un notevole incremento delle attività degli studi professionali – spiega il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Armando Zambrano – e la parte progettuale pesa per una percentuale che va dall’8 al 13% dell’intervento». Il Centro studi Cni (Consiglio nazionale degli ingegneri) stima che i 26,8 miliardi investiti negli ultimi otto mesi abbiano attivato una produzione complessiva di almeno 56 miliardi e generato 440mila unità di lavoro. «Ed è difficile negare che all’incremento del gettito fiscale dell’11% tra gennaio e luglio 2022 – afferma Zambrano – abbia contributo in parte la grande mole di lavori attivati dal superbonus 110%. Il cosiddetto extra gettito ammonta a 30,3 miliardi e uno dei maggiori contributi è stato dato dalle ritenute sui redditi del settore privato e da quelle sul lavoro autonomo. Di fatto, il superbonus 110% è, forse, l’unico strumento di cui il Paese dispone per procedere al risanamento energetico degli edifici generando nel contempo reddito e occupazione».

«Dai dati emerge chiaramente che i professionisti hanno un’opinione positiva dei bonus che hanno creato loro meno problemi – osserva il presidente della Fondazione Inarcassa, Franco Fietta – le politiche di incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio devono diventare strutturali e non spot».

Ma non sono tutte rose e fiori. I motivi principali del malcontento espresso dai liberi professionisti in merito alle agevolazioni sono legati all’eccessivo carico burocratico per l’espletamento delle pratiche, agli effetti del decreto Antifrode, che hanno comportato rallentamenti per i professionisti, primo tra tutti il meccanismo di cessione del credito. Peraltro, in merito all’utilizzo da parte dei professionisti della cessione del credito emerge che circa l’85% dei tecnici coinvolti nei lavori legati agli incentivi fiscali relativi al 110% ha utilizzato questa opzione.

Importante anche il ruolo del commercialista che valuta ed esamina le varie tipologie di interventi. Uno stesso intervento potrebbe essere suscettibile di agevolazioni differenti in termini di percentuale di detrazione, di tetto massimo di spesa e di numero di anni su cui ripartire la detrazione. Il commercialista può anche suddividere fiscalmente un intervento che per il tecnico è unitario, per individuarne le differenti “categorie fiscali” o, viceversa, riconoscere quegli interventi che, pur appartenendo ad una categoria che normalmente dà diritto a benefici inferiori, possono essere assorbiti da un intervento più importante, permettendo al cliente di beneficiare anche sui primi delle agevolazioni riservate ai secondi. Senza contare il peso decisivo nella parte finale dell’ottenimento delle detrazioni.