Inchieste

Seconda casa, azioni o Bot? Risparmio in cerca di bussola

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di Alessandro Luongo

Bot, Btp o mattone per proteggere il capitale dall’inflazione che sfiora le due cifre? «Considerando un capitale di 100.000 euro, e ipotizzando di investirlo in un immobile o di tenerlo come liquidità sul conto corrente, si nota come nel primo caso ha perso meno valore di quanto non sia accaduto nella seconda ipotesi», spiega Fabiana Megliola, responsabile Ufficio studi del gruppo Tecnocasa che ha messo a confronto le due opzioni in un arco temporale dal 2000 al 2022.

«Chi ha optato per l’acquisto della casa nel periodo di forte recupero del mercato immobiliare ha sperimentato comunque un incremento di valore sia nominale sia reale (100 mila euro investiti nel mattone nel 2000 valevano 155.974 euro reale), lo stesso capitale lasciato liquido valeva 86.523 euro. Alla fine del periodo – prosegue l’esperta – chi ha investito nel mattone ha sperimentato comunque una perdita di valore inferiore rispetto a quella che avrebbe avuto se avesse tenuto il capitale fermo. I risparmiatori con un profilo di rischio contenuto, che vogliono difendere il patrimonio, scelgono l’immobiliare».

È anche vero che i rendimenti dei Bot e Btp sono tornati a salire. E così, Marco Giorgino, professore di Mercati finanziari al Politecnico di Milano suggerisce «di abbinare a un portafoglio azionario diversificato uno obbligazionario con soluzioni corporate, ma anche un acquisto immobiliare valutando con attenzione i prezzi d’ingresso e il rendimento costante. Risultato garantito a Milano e Roma, ad esempio, ma non in tutte le città».

C’è da dire che il 73 per cento della popolazione italiana ha una casa di proprietà, fra i dati più alti al mondo; il mattone è difatti “percepito” come un investimento sicuro. Un sondaggio condotto dal gruppo immobiliare Knight Frank lo scorso novembre su oltre 500 investitori tra banchieri, advisor e family officer (gestori di patrimoni familiari), conferma così il real estate come la migliore opportunità di investimento per il 46% degli intervistati, seguito solo al terzo posto dal mercato azionario. Che, tuttavia, il professor Stefano Gatti, professore di Finanza per le infrastrutture all’Università Bocconi, raccomanda in un arco temporale decennale se accompagnato da un investimento in posizioni prime nell’immobiliare residenziale.

Alti rendimenti sono garantiti, infine, dagli affitti brevi, che fanno incamerare anche tanti soldi allo Stato. Con un tesoretto di 250-300 mila da investire potrebbe essere una soluzione interessante. Il manager e advisor Marco Celani, AD Italianway, primo operatore sul mercato degli affitti brevi con 3.300 alloggi contrattualizzati in oltre 360 destinazioni in tutta Italia e un giro d’affari di 51 milioni nel 2022, spiega che «in una città come Milano, un bilocale nella seconda cerchia delle mura può rendere circa 27 mila euro l’anno, pari a circa un 5,5% lordo se gestito con gli affitti brevi che non presentano rischio di credito dovuti alla morosità e tasso d’insolvenza di quasi il 25 per cento (gli ospiti pagano prima di entrare in casa)».