Innovazione

Robot, protesi, esoscheletri:il futuro è già qui

Scritto il

di Barbara Millucci

Cosa si dice nella casa della robotica italiana? All’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) di Genova, diretto da Giorgio Metta, sono in sperimentazione numerose tecnologie che rivoluzioneranno a breve il nostro modo di vivere e lavorare. Oltre ad umanoidi, si sviluppano protesi, esoscheletri robotici in grado di supportare i lavoratori in ambito industriale, i cobot, i robot collaborativi in collaborazione con le principali aziende italiane ed internazionali, prime tra tutte Leonardo.

Con Novacart, multinazionale italiana specializzata nella produzione di forme di cottura in carta per il settore alimentare, l’IIT ha lanciato Alkivio Srl Società Benefit, una nuova startup che grazie a un finanziamento di circa 2 milioni di euro della stessa Novacart, porterà sul mercato uno speciale materiale che potrà essere impiegato per la realizzazione di oggetti, che attualmente vengono prodotti in plastica, in diversi comparti industriali: dal packaging all’agricoltura, dallo sport al design, dall’animal care fino agli oggetti di uso quotidiano o per la cura della persona e tante altre applicazioni.

Dalla ricerca del team Smart Bio-Interfaces di IIT coordinato da Gianni Ciofani, Direttore del centro IIT di Pontedera, è invece nata Kidaria, start up che produce una crema cosmetica a partire da scarti della lavorazione del vino che sbarcherà sul mercato nel corso del prossimo anno. Kidaria può contare su solide basi scientifiche derivate da progetti di ricerca finanziati tra gli altri dal Ministero della Salute e dalle Agenzie Spaziali Italiana ed Europea, che includono lo studio dello stress ossidativo come causa di invecchiamento precoce e di specifiche patologie degenerative.

Nell’ambito di un progetto di ricerca in collaborazione con Inail, un’altra tecnologia sviluppata all’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è Proteso. La startup realizza esoscheletri collaborativi ad uso industriale pensati per proteggere i lavoratori dai problemi creati dallo svolgimento delle mansioni di sollevamento ripetitivo di pesi e di carichi. Il primo esoscheletro di Proteso consente, grazie ad un meccanismo sia attivo sia passivo e ai motori elettrici con i quali è equipaggiato, di svolgere attività ripetitive di movimentazione carichi agendo sulla schiena e riducendo il rischio di infortuni sul lavoro.

Il dispositivo è facilmente indossabile ed è pensato per supportare il lavoratore senza ostacolare i movimenti dell’attività lavorativa, inoltre è dotato di sensori in grado di interpretare autonomamente i movimenti dell’operatore e fornire un supporto adeguato allo sforzo, mediante l’attivazione dei motori elettrici integrati. Al momento il dispositivo è in uso in diverse realtà industriali che ne stanno testando le funzionalità e sarà sul mercato entro la fine del 2023.

È in forte sviluppo anche la robot valley della Liguria, a Valpolcevera nei pressi del nuovo Ponte Genova San Giorgio, negli spazi del BIC (Business Innovation Center), un centro per lo sviluppo e la costruzione di prototipi robotici di tipo industriale. Qui convergeranno i numerosi laboratori congiunti dell’Istituto, ad oggi 18, con aziende italiane ed estere di rilevanza internazionale. Si chiamerà Center for Joint Industrial Research e sarà una infrastruttura all’avanguardia con spazi attrezzati per la realizzazione di robot industriali di grandi dimensioni, proprio come quelli realizzati da IIT e Camozzi per il Ponte Genova San Giorgio, dove troveranno spazio circa 300 ricercatori, che sperimenteranno numerose innovazioni con imprese ed incubatori.