Innovazione

Semplifichiamo le strutture aziendali nel cloud

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di Barbara Millucci

Grazie a Nutanix, azienda statunitense di soluzioni software per l’hybrid multicloud computing, oggi l’Università Ca’ Foscari di Venezia ha un’infrastruttura iperconvergente, in grado di combinare capacità di storage, calcolo e rete in un unico sistema, che le ha permesso di ampliare ulteriormente la propria infrastruttura informatica con cluster dedicati, e fornire numerosi servizi rivolti allo staff, docenti e studenti.

Incontriamo il Ceo dell’azienda americana, il top manager indiano Rajiv Ramaswami (Ph.D. in ingegneria elettrica presso l’Università della California, Berkeley e detentore di 36 brevetti) a Roma. «Siamo qui nella capitale perché tra i nostri clienti ci sono molte istituzioni della P.A., come Istat, Inail, ministero del Lavoro, Sogei ma anche aziende private come MutuiOnLine» racconta il Ceo.

«In pratica, le nostre soluzioni per il cloud semplificano le infrastrutture aziendali complesse, siano esse on-premise (soluzioni hardware e software installate all’interno del data center dell’azienda e gestite attraverso computer locali, ndr) che di cloud pubblico. La nostra piattaforma è in grado di gestire con semplicità, velocità e sicurezza con tutti i gradi di libertà possibili – spiega Ramaswami – qualsiasi app e qualunque cloud ed eseguire vari task come, ad esempio, l’archiviazione dei dati».

Nutanix da sempre si occupa di software cloud e infrastrutture iperconvergenti, rendendo il cloud “invisibile” e permettendo ai clienti di risparmiare tempo prezioso e concentrarsi sul raggiungimento dei risultati di business. A Milano dal 2014, e a Roma dal 2016, l’azienda garantisce i più elevati livelli di efficienza e sicurezza, in un’ottica di sostenibilità.

«Ogni azienda, piccola o grande che sia, necessita di soluzioni e applicazioni in grado di gestire la mole di dati che le appartengono. A seconda della loro complessità, alcune scelgono di gestire i dati in sedi diverse: in cloud privati on-premise interni o in ambienti di cloud pubblico (come quelli forniti da provider come AWS o Azure). Tramite la nostra piattaforma, tanto le grandi aziende quanto le PMI possono gestire i dati indipendentemente da dove si trovino».

Considerando inoltre il GDPR e le diverse legislazioni tra Paesi in fatto di rispetto della privacy, continua Ramaswami, «è necessario capire bene dove si intende collocare i dati, per gestirli e fare molta attenzione a cosa si intende archiviare, conservare e quali informazioni è meglio non rendere identificabili. Nello scegliere un luogo adatto, sono fondamentali parametri quali la sicurezza, la privacy, la conformità dei database, la sovranità nazionale e i tempi di risposta. Le PMI, così come le grandi aziende, cercano la semplicità più di ogni altra cosa.

Tra i nostri clienti ci sono aziende che fino ad oggi gestivano tutto da sole, con staff ridotti, al massimo 10 persone. La loro principale esigenza era disporre di poche soluzioni semplici ed efficienti al tempo stesso, e Nutanix ha saputo soddisfare appieno la richiesta. Tra i nostri clienti figurano imprese del settore medico, legale, manifatturiero, retail e dell’istruzione. Insomma ovunque ci sia bisogno di processi di digitalizzazione e d’innovazione».

Ad esempio, le architetture Nutanix – continua il Ceo –  installate sui sistemi informatici del Ministero del Lavoro hanno consentito a mille dipendenti di lavorare da remoto durante la pandemia. Il risultato? «Una diminuzione del 25% dello spazio occupato dalle macchine nei due data center e soprattutto il taglio dei costi energetici del 35%».

Nell’ultimo trimestre, Nutanix ha registrato 433,6 milioni di dollari di ricavi (+15% anno su anno) e il 25% del fatturato lo investe in R&S.