Innovazione

Tempi avari per le startup: cala la raccolta di capitali

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di Barbara Millucci

Sono solo 14 i round dai 10 milioni in su che hanno riguardato il mercato delle startup italiane nel primo semestre del 2023. Purtroppo, dopo anni di crescita del numero dei round e del volume di raccolta, i primi sei mesi del 2023 registrano un calo evidente rispetto allo scorso anno.

Sono 487 milioni circa i capitali raccolti dalle startup italiane da gennaio a giugno, per un totale di 84 deal. Poco più della metà rispetto al miliardo circa dei primi sei mesi dello scorso anno. Il 45% sono startup lombarde, segue il Piemonte con 14 deal (16%). Terza regione in classifica per numero di operazioni è l’Emilia Romagna con otto sue startup.

Sono alcuni dei dati del report Insieme realizzato da StartupItalia sull’ecosistema delle startup nel nostro Paese presentati alla Luiss di Roma, in occasione di SIOS23 Summer.

«I numeri hanno iniziato a calare in Italia e in Europa già nella seconda parte dell’anno scorso e si riducono ancora di più oggi per la mancanza di mega round», spiega Luigi Capello, ceo di LVenture Group e fondatore di Luiss Enlabs. «Anche in Italia mancano i grossi deal, tuttavia, c’è un mercato molto vivace nell’area early state e seed round. Qui i valori restano invariati, rapportando il primo trimestre di quest’anno a quello scorso. Il resto del 2023 andrà allo stesso modo e speriamo che il prossimo anno ci sarà una ripresa anche nei mega round».

Il calo degli investimenti non riguarda solo il nostro Paese, ma si registra pure nel Regno Unito (-57%) e Francia (-55%). La riduzione si spiega con l’assenza di grandi deal (sopra i 100 milioni) e l’elevata incertezza che pesa a livello globale causata da diversi fattori, tra cui il fallimento di SVB, la crisi di Credit Suisse, l’inflazione e, non ultima, la guerra in Ucraina.

A dominare la classifica dei round milionari italiani c’è Bending Spoons: la startup che sviluppa e commercializza app per smartphone, che ha raccolto 70 milioni di euro. Nove in meno, 61 milioni, invece sono andati ad AAVantgarde Bio specializzata in terapie geniche per le malattie ereditarie della retina. Il traguardo dei 40 milioni è stato raggiunto da due startup italiane entrambe specializzate in efficienza energetica: Alps Blockchain ed Energy Dome.

Sempre in ambito green, Electra Vehicle, grazie ai suoi software che ottimizzano le prestazioni di batterie dei veicoli elettrici ha raccolto oltre 19 milioni di euro. Segue Coverflex, la startup che consente di personalizzare i pacchetti retributivi e di altri benefit aziendali con i suoi 15 milioni di euro. Stesso traguardo lo ha raggiunto HT Materials Science che ha sviluppato una tecnologia per migliorare la capacità termica dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento. 13 milioni, infine, è la cifra raccolta da Aproxima grazie al suo sistema di riparazione della valvola tricuspide.

Tra le startup innovative la cui raccolta si è aggirata sui 10 milioni di euro si piazzano invece Resalis Therapeutics, che produce un farmaco inibitore di un micro-RNA per il trattamento di alcune malattie metaboliche, BeDimensional, attiva nella produzione di grafene e altri cristalli bidimensionali e Unguess, prima in Italia a utilizzare la metodologia del crowdtesting.

Vanno meglio i dati sul fronte dell’equity crowdfunding. Secondo i dati dell’Osservatorio Crowdinvesting, da gennaio a maggio si registrano 75 campagne chiuse con successo: la raccolta complessiva di 37 milioni, rispetto a quella di 18 milioni dello scorso anno, segna un +49%.