La Settimana Internazionale

Aumentano gli attacchi Houthi nel Mar Rosso: la Caio Duilio abbatte altri due droni

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Di Anna De Orfel

Magari sarà solo merito della tecnologia, magari no: non lo sapevano, gli Houthi, che gli italiani hanno una grande tradizione nello sport del tiro al volo, una specialità da sempre foriera di medaglie per il Belpaese tanto ai giochi olimpici quanto ai campionati mondiali. Ora lo stanno scoprendo: nell’ambito dell’operazione Aspides dell’Unione Europea, a protezione del traffico mercantile nel Mar Rosso, il cacciatorpediniere Caio Duilio della Marina militare ha abbattuto due droni aerei lanciati dai ribelli filo-iraniani di stanza nello Yemen.

Le minacce degli Houthi all’Italia

Lo ha reso noto il ministero della Difesa, parlando di «attuazione del principio di autodifesa». E non è una novità: la stessa nave una decina di giorni fa, quando non era ancora base operativa di Aspides, aveva sventato un altro attacco abbattendo un drone. I ribelli yemeniti allora avevano reagito minacciando rappresaglie:

«È un peccato che l’Italia abbia abbattuto un nostro drone. Noi ci comporteremo di conseguenza»

aveva affermato Zayd al-Gharsi, direttore del dipartimento dei media della presidenza della Repubblica (Houthi) a Sanaa, ricordando

«Che noi non abbiamo fatto la guerra all’Italia né agli altri Paesi europei. La nostra lotta è per la difesa dei palestinesi contro l’aggressione sionista (su Gaza, ndr)»

«I nostri droni e le nostre armi sono puntate su Israele e su chi lo difende di fronte alle nostre coste», ha poi ribadito il 10 marzo il funzionario, proprio nel giorno in cui il gruppo sostenuto dall’Iran ha rivendicato il lancio di 37 droni contro «un certo numero di cacciatorpedinieri statunitensi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden», in quello che sembra essere l’attacco più intenso dei ribelli dall’inizio delle loro operazioni contro il traffico marittimo a novembre. Il Comando Usa per il Medio Oriente ha confermato di aver abbattuto 15 velivoli nemici prima dell’alba, definendo l’attacco «su larga scala» una minaccia per le navi mercantili, la Marina americana e le navi della coalizione nella regione.

«L’abbattimento di nostri droni da parte della marina militare italiana costituisce una nuova conferma che l’Italia si è voluta schierare a fianco dei nostri nemici e a difesa di Israele»

ha detto oggi all’agenzia ANSA Abdennaser Mahamed, funzionario del dipartimento dei media della presidenza della Repubblica di Sanaa, precisando tuttavia che «l’Italia per il momento non è un nostro obiettivo diretto».

Aumentano gli attacchi

Ma se preoccupano le minacce, il lavoro delle missioni internazionali resta necessario: aumentano infatti gli attacchi del gruppo yemenita, che il 6 marzo per la prima volta hanno provocato anche tre morti e sei feriti dopo che un raid ha centrato un cargo di proprietà greca. Proteggere le navi mercantili è fondamentale, anche per l’economia italiana: in quella tratta passa il 40% dell’export del nostro Paese.

«Si tratta di una zona che è diventata pericolosa, nella quale gli Houthi sono passati dagli attacchi ai mercantili alle navi militari. C’è una evoluzione continua delle modalità di attacchi. Anche questa notte gli attacchi sono stati condotti in modo diverso»

ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aggiungendo:

«Non basta l’approccio militare, che serve per dare sicurezza, ma il tema di cui si parlerà nelle prossime settimane è quello di affiancare altri sistemi, altri interventi, altre trattative politiche e diplomatiche per far cessare questi attacchi che poi non incidono, come vorrebbero nelle dichiarazioni degli Houthi, sulla guerra a Gaza, ma soltanto sull’economia italiana o dell’Europa»

«Congratulazioni all’equipaggio del cacciatorpediniere Caio Duilio che ha abbattuto due droni nel Mar Rosso nell’ambito della missione Ue Aspides – ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani – @ItalianNavy garantisce la libera navigazione e protegge i nostri mercantili. Fieri dei nostri marinai!».

Va precisata una cosa, di fronte alle dichiarazioni Houthi: il nostro Paese non fa parte dell’operazione Prosperity Guardian lanciata dagli Usa insieme con una coalizione internazionale per rispondere agli attacchi Houthi attraverso bombardamenti diretti delle postazioni dei ribelli sulla terraferma (e secondo alcune voci, sarebbe allo studio una spedizione via terra). L’Italia partecipa solo con compiti difensivi sia ad Aspides (scudo, in greco) sia all’altra missione europea Atalanta che da anni sorveglia l’area contro la pirateria somala.

Usa: distrutto un sottomarino Houthi

Il Comando statunitense per il Medio Oriente, intanto, ha annunciato di aver distrutto un sottomarino e 18 missili anti-nave nelle aree del Mar Rosso antistanti lo Yemen. Il Centcom ha spiegato di aver condotto sei operazioni di autodifesa contro quelle che vengono ritenute «minacce imminenti» nei confronti dei mercantili e delle navi dell’esercito statunitense nella regione. Sempre nelle scorse ore – fa sapere il Centcom – «i terroristi Houthi hanno lanciato due missili anti-nave verso il mercantile Pinocchio, una nave di proprietà di Singapore battente bandiera liberiana»: i missili non hanno colpito l’imbarcazione.