La Settimana Internazionale

Qui Bruxelles: la volata Ue prima delle elezioni

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Il nuovo semestre europeo, cominciato il primo gennaio sotto la nuova presidenza di turno belga del Consiglio Ue, vedrà una frenetica attività legislativa per concludere entro aprile il processo decisionale di una lunga serie di direttive e regolamenti, che riguardano soprattutto le politiche ambientali e climatiche, l’industria, i trasporti e l’intelligenza artificiale.

Una buona parte di questi atti legislativi hanno già raggiunto lo stadio finale, dopo l’accordo nel negoziato (trilogo) tra il Consiglio Ue, il Parlamento europeo e la Commissione, e manca solo l’approvazione finale da parte dell’Assemblea di Strasburgo e del Consiglio. Una formalità, che però non è sempre scontata. Altri regolamenti e direttive sono invece ancora nella fase del trilogo, e potrebbero ancora subire modifiche sostanziali.

Il Parlamento europeo verrà sciolto a maggio, in vista delle nuove elezioni previste tra il 6 e il 9 giugno. Secondo la presidenza belga del Consiglio Ue, è molto difficile che possano giungere al traguardo finale entro questa legislatura le misure per le quali non sarà stato concluso, o quantomeno ben avviato, il trilogo entro il 9 febbraio prossimo. Le misure legislative interessate sono un centinaio, e la presidenza belga ha già annunciato che conta di portarne a termine al massimo 60.

Diamo di seguito, più in dettaglio, una lista non esaustiva delle misure più importanti, settore per settore.

Ambiente

Innanzitutto, il regolamento sugli imballaggi e rifiuti da imballaggi, per il quale è atteso un trilogo molto serrato e difficile, viste le posizioni piuttosto distanti di Consiglio Ue e Parlamento europeo, soprattutto sul divieto degli imballaggi monouso (in particolare nel settore alimentare, nella ristorazione e nella distribuzione) e sugli obiettivi di riuso; ci sono poi le due direttive sul trattamento delle acque reflue urbane e sulla qualità dell’aria ambiente, anche in questo caso entrambe nella fase di trilogo; infine, la direttiva che regolamenta le rivendicazioni (o asserzioni) ambientali di prodotti e servizi  contro la pratica del “greenwashing” (rivendicazioni verdi igannevoli). In questo caso, il trilogo è già stato concluso con un accordo dei co-legislatori raggiunto il 19 dicembre, e si attende dunque solo l’approvazione finale.   

Trasporti

Si attendono i risultati del  trilogo sulla direttiva che limita le emissioni di CO2 dai veicoli pesanti (la plenaria del Parlamento europeo ha approvato la sua posizione negoziale il 21 novembre), e l’approvazione finale del nuovo regolamento Euro7 sulle emissioni inquinanti (diverse dalla CO2) dei veicoli a motore, dopo l’accordo in trilogo concluso il 18 dicembre.

Industria. È in corso il trilogo sul regolamento per l’industria a zero emissioni nette (“Net Zero Industry Act” ), che sarà applicato in sinergia con un altro regolamento, quello sulle materie prime critiche, già adottato definitivamente dal Parlamento europeo il 12 dicembre. Manca ancora solo l’approvazione finale, invece, per la direttiva sul dovere di diligenza (“due diligence”) delle imprese ai fini della sostenibilità ambientale, su cui il trilogo è stato concluso a dicembre. Un discorso a parte va fatto per il trilogo, in corso, sul regolamento “Step” a sostegno delle piattaforme tecnologiche strategiche per l’industria europea: in questo caso, manca ancora la decisione sulla dotazione finanziaria (già notevolmente ridotta rispetto alle ambizioni iniziali) di nuovi fondi Ue, oltre a quelli che potranno essere re-indirizzati da programmi già esistenti. Questa decisione fa parte del negoziato sulla revisione di mezzo percorso del Quadro pluriennale di bilancio dell’Ue, che non è stato concluso all’ultimo Consiglio europeo di dicembre e si spera possa essere portato a termine nel nuovo vertice straordinario dei capi di Stato e di governo, convocato apposta per il primo febbraio a Bruxelles. Infine, si attende l’approvazione finale della Direttiva sulle emissioni industriali, dopo il trilogo concluso a fine 2023 La direttiva, che pone nuovi limiti alle emissioni inquinanti dell’industria, riguarda anche gli allevamenti intensivi, ma sono stati esclusi gli allevamenti bovini.

Energia 

Manca ormai solo l’approvazione finale, dopo che il 17 dicembre è stato concluso l’accordo in trilogo, della riforma del mercato elettrico europeo, che mira a tenere sotto controllo i prezzi dell’elettricità pagati dalle imprese e dalle famiglie, incentivando le fonti a zero emissioni (rinnovabili e nucleare). Un altro dossier importante per il quale si attende l’approvazione definitiva (la plenaria del Parlamento europeo dovrebbe votare a febbraio) è quello della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici (“case green”), dopo l’accordo in trilogo raggiunto a metà dicembre. Appare chiaramente impossibile, invece, riuscire a concludere in tempo il negoziato, bloccato da mesi in Consiglio, sulle nuove norme proposte dalla Commissione sulla tassazione dell’energia.

Intelligenza artificiale

In dirittura d’arrivo anche il nuovo regolamento sull’intelligenza artificiale, dopo il trilogo concluso a dicembre. Anche qui manca solo l’approvazione formale del Parlamento europeo e del Consiglio.

Agricoltura

È il settore che più ha risentito della reazione anti ambientalista delle forze politiche di centro e di destra, cominciata poco meno di un anno fa con la battaglia contro il regolamento sul “ripristino della natura”, che è stato alla fine ampiamente svuotato delle sue ambizioni. La proposta di regolamento sulla riduzione dei pesticidi è stata addirittura bocciata dal Parlamento europeo in prima lettura a dicembre, ed è molto difficile che possa essere ora “ripescata” in una eventuale seconda lettura, dopo che il Consiglio ha concordato la sua posizione negoziale il 7 dicembre. Abbastanza difficile, per ragioni opposte, è anche la conclusione del processo decisionale riguardo al regolamento sulle cosiddette “nuove tecniche genomiche” (Ngt), ossia gli Ogm di nuova generazione che, al contrario dei vecchi organismi transgenici, sono ottenuti attraverso la “cisgenesi”, ovvero l’inserimento di geni non provenienti da altre specie. In questo caso, c’è una forte opposizione delle forze politiche e delle Ong ambientaliste, che considerano la proposta sulle Ngt (fortemente voluta dall’industria) come una inaccettabile deregolamentazione degli Ogm.      

Revisione del Patto di stabilità

Va ricordato infine il trilogo, appena iniziato, sul nuovo Patto di stabilità, che stabilisce le nuove regole di bilancio per tutti gli Stati membri (regole molto importanti per determinare il margine di spesa per gli investimenti pubblici, soprattutto per i paesi più indebitati). In questo caso, il Parlamento europeo ha accettato alcune modifiche proposte dal Consiglio Ecofin riguardo al ritmo di riduzione del debito pubblico nei paesi oltre la soglia del 60% rispetto al Pil, ma chiede più flessibilità, rispetto alla posizione del Consiglio, riguardo alle nuove regole sui percorsi di aggiustamento per gli Stati membri con deficit eccessivo. Il trilogo dovrebbe concludersi entro un mese, secondo le aspettative della presidenza di turno belga.