La Settimana Politica

Addio Silvio Berlusconi, si chiude un’era

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“Con lui l’Italia ha imparato a non darsi mai per vinta. Era un combattente, non ha mai avuto paura di difendere le sue convinzioni”. Così la premier Giorgia Meloni ha commentato la scomparsa a 86 anni di Silvio Berlusconi, imprenditore, fondatore e tutt’ora leader indiscusso di Forza Italia, quattro volte a capo del governo italiano. Una valanga di messaggi di cordoglio sono piovuti in Italia (compresi quelli del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e di Papa Bergoglio) e da tutto il mondo (Putin lo ha definito “un amico vero”). Tra questi c’è Mario Draghi, il quale ha espresso «profondo cordoglio» aggiungendo che Berlusconi è stato protagonista assoluto della vita politica italiana. Per Draghi:

da imprenditore ha rivoluzionato il mondo della comunicazione e dello sport, con spirito d’iniziativa e innovazione straordinari. Da leader ha trasformato la politica ed è stato amato da milioni di italiani per la sua umanità e il suo carisma.

Ma cordoglio e manifestazioni di affetto e vicinanza alla famiglia sono stati espressi anche dal mondo dello sport e del calcio, in particolare dal Milan che ha dedicato a Berlusconi un video di svariati minuti.

Berlusconi è morto all’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato da venerdì scorso per esami di controllo che erano stati anticipati rispetto alle previsioni proprio perché si temeva un peggioramento delle sue condizioni di salute. La salma è stata trasferita nella sua villa di Arcore, ma la camera ardente non sarà allestita a Cologno Monzese negli uffici di Mediaset, come in un primo momento ipotizzato, per motivi di ordine pubblico. Mentre è confermato che mercoledì alle 15 saranno celebrati i funerali di stato nel Duomo di Milano, la sua città.

Imputato in una trentina di processi, da cui è uscito con quasi tutte assoluzioni (solo una condanna), Berlusconi è stato un personaggio controverso della vita politica italiana, che ha influenzato per trent’anni, dalla sua discesa in campo nel 1994 ad oggi, anche se la sua parabola di imprenditore comincia molto tempo prima, nel 1963 con la fondazione di Edilnord alla quale sono seguite la nascita dell’impero televisivo (Fininvest e Mediaset) e l’acquisto del Milan nel 1986 (venduto qualche anno fa per dedicarsi alla nuova sfida del Monza calcio).

Anche dalle forze politiche che gli sono fermamente opposte sono arrivate manifestazioni di rispetto, come quella della leader del Pd, Elly Schlein, che ha rinviato la direzione del partito prevista per oggi commentando che:

con la sua scomparsa si chiude un’epoca

e quelle di Romano Prodi e Achille Occhetto, i quali hanno sottolineato il ruolo che Berlusconi ha avuto nella storia della Repubblica italiana.

Del resto, Berlusconi ha cambiato tutto: politica, televisioni, calcio.

E adesso uno dei grandi interrogativi che si apre è il futuro del partito da lui fondato. “

Abbiamo il dovere, come Forza Italia, di andare avanti, seppur feriti. Lo faremo ancora sotto la sua guida morale e spirituale e continueremo a lavorare nel solco delle sue indicazioni,

ha detto il coordinatore Antonio Tajani dagli Stati Uniti dove si trova in visita. Ma è indubbio che la scomparsa del Cavaliere potrebbe avere un impatto sugli equilibri dell’attuale governo e del quadro politico del paese che è ancora tutto da valutare. (M.M.)