La Settimana Politica

Amministrative 2023, il primo round al centrodestra

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di Vanessa Ciccarelli

Il centrodestra vince il primo round delle amministrative 2023 con quattro comuni eletti al primo turno, Treviso, Imperia, Latina e Sondrio e sette al ballottaggio. Le elezioni portano con sé non poche novità, per sentire dove soffia il vento del cambiamento si dovrà aspettare il 28 e 29 maggio, ma già i ballottaggi con punti a favore dei candidati di centrodestra che avanzano nelle roccaforti rosse dell’Italia fanno ben sperare ai componenti del governo.

Un’altra novità è Brescia che per la prima volta ha una cittadina donna, Laura Castelletti, eletta al primo turno con il centrosinistra. Ma a tenerle banco è la meloniana Matilde Eleonora Celentano che ha strappato il comune di Latina alla brigata Schlein e i suoi con una vittoria schiacciante del 70% dei voti. Un dato evidente è che il partito di Giorgia Meloni si conferma in tutti i comuni il primo della coalizione di centrodestra.

Grande è la soddisfazione di questa vittoria, il responsabile organizzazione Giovanni Donzelli la commenta affermando che «Il centrosinistra al primo turno non strappa alcun comune capoluogo al centrodestra, cosa che invece avviene a parti invertite: a Latina vince e lo fa con Matilde Celentano, che sarà la prima sindaco donna della città. A Terni la sinistra esce dal ballottaggio e anche nei comuni non capoluogo si profila un’importante crescita del centrodestra, con Fratelli d’Italia partito che conferma la crescita esponenziale rispetto alle scorse amministrative già emersa con le ultime elezioni politiche».

Non meno soddisfazione da Forza Italia: «Il centrodestra strappa Latina al centrosinistra e si conferma al primo turno a Imperia e Treviso. È avanti ad Ancona, storica roccaforte rossa, a Pisa, Massa, Brindisi, Sondrio, Terni, Vicenza. L’effetto Schlein, se c’è, non si vede», esulta nella serata di lunedì il giovane azzurro Tullio Ferrante, sottosegretario al ministero per le Infrastrutture e Trasporti e responsabile Adesioni del partito.

Ma c’è una polemica che avanza dal Nord, è quella sul caso Brescia, città nel cuore della Lombardia dove, assieme ad Ancona, il centrodestra aveva puntato tutto con una chiusura elettorale che ha portato sul palco i tre leader e il governatore Fontana impegnati in prima linea per Fabio Rolfi.

Matteo Salvini ha fatto i complimenti al candidato sindaco e a tutta la squadra «per l’impegno e la campagna elettorale nonostante la sconfitta», ma pare non sia bastato ai cugini di Fratelli d’Italia che hanno accusato la Lega a Brescia «di aver sbagliato tutta la campagna elettorale». Dati e polemiche che fanno riflettere al punto che nella stessa giornata arrivano proposte di nuove riforme; per il deputato Alessandro Cattaneo «In molti casi al secondo turno vince chi prende meno voti del candidato del primo turno. Di fatto, dunque, ai ballottaggi vince l’astensione.

Credo che su questo possa essere avviata una riflessione seria per una riforma capace di garantire la giusta rappresentanza e dare valore al voto degli elettori», per il ministro Calderoli che lancia la figura del “Governatore di Italia” e per il democristiano Pierferdinando Casini che rilancia «il sindaco di Italia come unica strada per colmare il vuoto della politica dei territori che non esiste più, con questa legge elettorale molto spesso i cittadini non conoscono i deputati eletti in Parlamento nei propri comuni». Una politica dei territori che tiene ancora nei centri irpini dove inizia l’era post De Mita con l’elezione di Antonio Iuliano, nuovo sindaco di Nusco (Avellino). Tiene anche l’affluenza.

Per queste amministrative è calata solo di 2,2 punti dal 61,2 al 59% complessivo. Ora tocca aspettare il 28 e il 29 maggio per tirare le ultime somme, già Matteo Renzi ha annunciato una conferenza stampa per parlare della «nuova situazione politica italiana».