La Settimana Politica

Morti sul lavoro: da ottobre patente a punti nei cantieri. I sindacati: “Non basta”

Scritto il

Dal 1° ottobre 2024 scatta la patente a punti per la sicurezza sul lavoro: è quanto prevede un pacchetto di misure varate dal Governo per combattere il lavoro nero e le irregolarità negli appalti. Una stretta preannunciata dal ministro del Lavoro, Marina Calderone, dopo la tragedia che a metà febbraio ha provocato la morte di 5 operai in un cantiere per la realizzazione di un ipermercato Esselunga a Firenze.

In particolare, sono tenuti al possesso della patente le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri temporanei o mobili: la patente è rilasciata dall’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) dopo l’iscrizione alla Camera di commercio; l’adempimento, da parte del datore di lavoro e dei lavoratori degli obblighi formativi; il possesso del Durc, del Documento di Valutazione dei Rischi e del Documento Unico di Regolarità Fiscale. La patente parte da trenta crediti e consente di operare con una dotazione pari o superiore a 15 crediti. Le irregolarità e gli infortuni – a seconda della gravità – faranno scalare il punteggio iniziale: senza o con pochi crediti, l’impresa non potrà partecipare ai bandi pubblici per sei mesi, oltre a dover pagare una multa fino a 12mila euro.

Il nuovo decreto Pnrr

Il provvedimento è il piatto forte del nuovo decreto Pnrr approvato lunedì 26 dal Consiglio dei ministri, che punta ad accelerare la spesa dei fondi per le opere previste dal Piano nazionale di resistenza e resilienza, soprattutto attraverso una maggiore responsabilizzazione da parte degli enti attuatori: gli obiettivi sono il contrasto alle frodi, la messa a punto della governance, la spinta alla digitalizzazione. Faro acceso anche sugli alloggi per gli studenti universitari.

Per la sicurezza sul lavoro, dunque, in arrivo un inasprimento delle sanzioni, a cominciare dall’intenzione di reintrodurre il reato penale per “l’interposizione illecita di manodopera”, per cui era scattata nel 2016 la depenalizzazione: si tratta dei casi in cui la manodopera viene somministrata senza che ci sia un contratto di appalto regolare e un distacco di personale regolare. Una delle irregolarità più ricorrenti. Ancora, ci saranno più controlli: la bozza del decreto parla di altri 766 ispettori del lavoro, di cui 466 assunzioni che saranno sbloccate (sulla base di un vecchio concorso) e 300 nuove assunzioni. Obiettivo: aumentare del 40% le ispezioni.

Ma la novità più rilevante è appunto la patente a punti, un meccanismo invocato da anni dai sindacati, in prima linea per sollecitare prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. La patente parte da 30 crediti e consente di operare con una dotazione pari a 15 crediti: verrà decurtata di 20 punti in caso di incidente mortale, di 15 o 10 se l’incidente determina un’inabilità, da 10 a 7 punti in caso di violazioni. Nei casi infortuni da cui sia derivata la morte o un’inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, si legge nel decreto, «la competente sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro può sospendere, in via cautelativa, la patente fino a un massimo di dodici mesi». L’ispettorato nazionale del lavoro definisce i criteri, le procedure e i termini del provvedimento di sospensione. I crediti decurtati «possono essere reintegrati» a seguito della frequenza di corsi di formazione.

Le tre C: controlli, contrasto, compliance

Calderone ha spiegato l’azione del governo ai sindacati, in un incontro a Palazzo Chigi prima del Consiglio dei ministri. La titolare del Lavoro ha sottolineato l’approccio nel provvedimento «delle tre C: controlli, contrasto e compliance». Per la patente a punti si parte dall’edilizia, tra i settori più a rischio, ma l’obiettivo è di estenderla ad altre attività. Che c’è anche una riduzione delle sanzioni civili in alcuni casi di regolarizzazione, per chi aderisce spontaneamente, «ma mai sui debiti per premi e contributi, quelli vanno integralmente pagati».

Prioritari, dunque, per il governo sono la qualificazione delle imprese e la formazione, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, e la salvaguardia delle imprese regolari proprio attraverso la patente a crediti. La quale, ha spiegato il ministro, «passa attraverso un processo di qualificazione delle imprese, che consenta di fare una selezione a monte delle competenze e delle caratteristiche che deve avere un imprenditore nel momento in cui inizia un’attività imprenditoriale, soprattutto se si tratta di un’attività ad alto rischio».

In questa direzione va il «percorso di accompagnamento alle regolarizzazioni, a un comportamento regolare delle aziende».

Le reazioni dei sindacati

Ma le misure del governo non trovano il consenso di tutte le imprese e dei sindacati. Cgil e Uil preannunciano battaglia. Le risposte «non sono adeguate e abbiamo intenzione di proseguire, sotto tutte le forme possibili, con la mobilitazione», avverte il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. L’affondo è anche sul metodo: «Sono mesi che non si confrontano, ci incontrano oggi per dirci che vanno in Cdm con testi che hanno discusso solo loro». E sul merito: la patente a punti, che i sindacati comunque chiedono da tempo, «c’è, ma la vita di un lavoratore vale 20 crediti», attacca il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che dice «basta alle chiacchiere. Qui la gente continua a morire». Più aperta al confronto la Cisl, che parla di incontro positivo e di norme in parte condivisibili: per il numero uno, Luigi Sbarra, le nuove misure devono essere collegate ad una strategia nazionale, dando continuità al confronto e costruendo un patto «per porre fine a una strage silenziosa».

Per la cronaca, si allunga ancora il bilancio delle vittime sul lavoro, che da inizio anno ha superato quota 180. Un operaio di 23 anni è morto in un terreno agricolo a Stornara, in provincia di Foggia, durante i lavori di messa in opera di un impianto di irrigazione: il giovane è rimasto schiacciato dal terreno accumulato in corrispondenza dello scavo effettuato. E ieri, lunedì, un altro incidente mortale è avvenuto nello stabilimento Amadori di Mosciano Sant’Angelo (Teramo): la vittima, un autotrasportatore di 66 anni, stava attraversando il piazzale quando è stato schiacciato dalla motrice di un camion in manovra.