La Settimana Politica

Piano Mattei, l’Africa deve riscoprire il benessere con il progetto Italia

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di Diego Righini

Il cosiddetto Piano Mattei, annunciato nel novembre del 2022, ha una sua struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri da pochi giorni.
Sono mancati uomini e donne capaci e convinti da dedicarsi con priorità a questo, l’iniziale delega informale data a burocrati e a Claudio Descalzi di ENI ha prodotto poco lavoro aggiuntivo straordinario, siamo per ora ai soliti accordi tra le multinazionali degli idrocarburi che si spartiscono gli impianti di estrazione di gas e petrolio, ma la Presidente Giorgia Meloni aveva chiesto ben altro a quel pezzo di Paese già impegnato nel settore.

Per la Meloni servono territori dell’Africa che riscoprano benessere collaborando con il progetto dell’Italia, hub degli idrocarburi e dell’energia per l’Europa. Il progetto deve portare in Africa occupazione per intercettare le vie dell’immigrazione di massa, istruzione per formare le nuove generazioni di africani e sanità per aumentare la qualità della vita rispetto le malattie virali e le cure ordinarie, progetti di nuove città del benessere sotto il partenariato del PianoMattei.

Le grandi aree dell’Africa sono idonee per macro progetti su energie rinnovabili, ancora meglio per idrogeno verde e, infine, per un grande piano di estrazione di materie prime rare, senza distruggere i territori come fa la Cina in Australia e in qualche Stato africano.

«Finora – si legge nel report – le energie rinnovabili hanno ricevuto solo una frazione dell’attenzione e dei finanziamenti dei progetti sul gas. Il potenziale rinnovabile dell’Africa, in particolare Subsahariana, potrebbe essere espresso reindirizzando in maniera adeguata i flussi di investimento attuali».

Stando ai dati dell’Agenzia internazionale dell’energia, l’Africa dispone di circa il 60% di tutte le aree idonee a livello mondiale per la produzione di elettricità da fotovoltaico. Mentre sul fronte delle materie prime critiche, il continente può contare sul 40% delle riserve globali di cobalto, manganese e altri metalli fondamentali per batterie elettriche e tecnologie legate all’idrogeno. Investire in questi settori, sottolinea il report di Ecco, avrebbe ricadute positive sia per l’Italia che per i Paesi africani, soprattutto in termini di occupazione, sviluppo economico e riduzione della povertà energetica.

Dichiarazione del presidente Joe Biden sulla decisione di sospendere le approvazioni in sospeso delle esportazioni di gas naturale liquefatto, obbliga il Governo di Giorgia Meloni ad accelerare in modo brusco sul Piano Mattei, fino al Commissariamento di Eni SpA se si dimostrasse necessario. La conferenza Italia-Africa in corso, dunque, è sempre più strategica. I progetti di rigassificazione italiani tra Piombino, Ravenna e Gioia Tauro serviranno infatti a produrre poco gas per i consumi degli italiani e l’alimentazione delle centrali termoelettriche (60% elettricità dell’Italia). Mentre il presidente americano dichiara dannoso il famoso progetto di Obama che con Shelloil e ShellGas ha devastato l’ecosistema degli Stati Uniti d’America e dei Paesi confinanti.

In ogni angolo del paese e del mondo, le persone stanno subendo il prezzo devastante del cambiamento climatico. Uragani e inondazioni storici spazzano via case, attività commerciali e luoghi di culto. Incendi violenti che distruggono interi quartieri e costringono le famiglie a lasciare le proprie comunità. Temperature record che colpiscono la vita e i mezzi di sostentamento di milioni di americani, soprattutto i più vulnerabili.

La mia Amministrazione annuncia oggi una pausa temporanea sulle decisioni pendenti sulle esportazioni di gas naturale liquefatto, ad eccezione di emergenze di sicurezza nazionale impreviste e immediate. Durante questo periodo, esamineremo attentamente l’impatto delle esportazioni di GNL sui costi energetici, sulla sicurezza energetica dell’America e sul nostro ambiente. Questa pausa sulle nuove approvazioni del GNL vede la crisi climatica per quello che è: la minaccia esistenziale del nostro tempo.