Le opinioni

Dormireste tranquilli se fosse un’organizzazione privata a decidere sulla vostra salute?

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Tutto inizia, almeno in modo esplicito ed evidente alla pubblica opinione, con una “pandemia”, o pseudo tale, di dubbia provenienza perché attribuita prima a pangolini e pipistrelli e poi, come sembra ormai conclamato, a un virus creato in laboratorio, probabilmente in Cina con finanziamenti americani.

Ma di ciò ci racconterà la storia, spero, e qui poco mi interessa approfondire, visto che rimarrei nelle illazioni e supposizioni.

Ma la domanda che mi son sempre posto, come spero molti di voi lettori, è la seguente: se, come ormai è stato non solo dimostrato, ma anche dichiarato da alti esponenti della Sanità mondiale, si è sempre pensato che questo farmaco sperimentale (volutamente in modo erroneo definito “vaccino”) non solo non immunizzasse, ma neanche consentisse di non contagiare altri se portatori del virus, sani o malati che si fosse, perché è stato imposto un coercitivo lasciapassare definito “Green Pass” per distinguere chi decideva di vaccinarsi e chi invece, diffidando della sicurezza dell’inoculazione, sceglieva di non farlo?

Già, perché la discriminazione non è banale: ha di fatto obbligato molte categorie professionali alla somministrazione (mi spiace, ma tecnicamente non è una “vaccinazione”, come è ormai evidente agli atti) e ha messo in ginocchio intere economie, ha privato giovani della sana pratica sportiva e, soprattutto, ha creato una spaccatura sociale che non può che far del male a una comunità. Mentre questa follia era in corso si sono sprecate varie ipotesi, ma ora sembra emergere con forza una verità che ben viene spiegata in un servizio della trasmissione “Fuori dal Coro”, su Retequattro, dalla bravissima e coraggiosa giornalista Raffaella Regoli.

Ma partiamo dall’inizio: l’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità) all’80% è detenuta da privati, tra cui aziende farmaceutiche e Bill Gates, a sua volta con ingenti interessi e investimenti nel business dei farmaci. Quindi, i suoi obiettivi istituzionali non sono legati alla pubblica sanità, quanto piuttosto agli interessi economici – enormi – di un’élite finanziaria. Il servizio di “Fuori dal Coro” spiega come recentemente si siano riuniti a Ginevra i vertici dell’OMS per redigere un documento che non a caso da alcuni intervistati esperti mondiali di pandemie viene definito il “più grande colpo di Stato della storia dell’umanità”. Con la scusa che la gestione pandemica del cosiddetto Covid-19 è stata “fallimentare” visti i morti a questo virus (non poche volte falsamente) attribuiti, l’OMS propone per la prossima pandemia una sua gestione “centralizzata” che sottrarrebbe di fatto la sovranità ai diversi Stati aderenti.

Perciò, nel caso, sarebbe un’organizzazione privata a gestire il governo di interi Paesi, mettendo di fatto nel congelatore la locale democrazia, dato che i Governi lì legittimamente eletti dai popoli verrebbero deprivati dei poteri inerenti la gestione sanitaria, ma anche politica, di tutto ciò che riguarderebbe l’emergenza. Capite, quindi, il rischio che la democrazia correrebbe in questi Paesi? Che ci sarebbe una gestione centralizzata in un organismo di fatto rappresentante una élite di potere finanziario a dirigere buona parte del mondo. Alla faccia della democrazia e dei principi di autodeterminazione dei popoli.

In una rubrica che tratta di “umanesimo” non potevamo rimanere in silenzio davanti a una siffatta minaccia: quella che vuole oscurare la luce dell’esistenza dell’essere umano, della sua salute e soprattutto della sua libertà, con il diabolico buio degli interessi di potere e di denaro dei pochi rispetto ai molti.