Nel Mondo delle Pmi

Aiutiamo le PMI a sbarcare all’estero e quelle straniere a venire nei borghi

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di Paolo Cova

«Il commercialista oggi si deve porre come un amico fidato cui il cliente può e deve rivolgersi in totale fiducia, certo che si troverà una soluzione alle sue esigenze. Ovviamente servono competenza e serietà e soprattutto la capacità di andare fino in fondo affrontando le questioni a 360 gradi».

Tina Gullì, titolare dell’omonimo studio a Orbassano (TO), può ben dirlo, dopo che recentemente Corporate LiveWire, rivista britannica specializzata in corporate finance, l’ha definita la “miglior commercialista d’Italia”.

Emigrata nel 1956 con i genitori in Venezuela, là si è diplomata alla scuola italo-castigliana per poi rientrare nel 1983 in Italia, dove si è laureata e ha ottenuto l’abilitazione. Dopo una esperienza come manager alla Faber di Brà (settore moda) ha rilevato lo studio (allora Ballario) nel 2016. Il mondo è insomma una dimensione naturale per Gullì, tanto che lo studio (quattro collaboratori interni, quattro esterni più svariati referenti all’estero), oltre alle sedi di Orbassano e Villar Dora, ha un ufficio anche a Dubai «e prossimamente apriremo a Newark, nel New Jersey».

L’internazionalizzazione è la particolare specializzazione dello Studio Gullì, che naturalmente offre anche i tradizionali servizi da commercialista: tra gli altri, assistenza contabile e fiscale, analisi e redazione dei bilanci e dei budget, adempimenti civilistici e tributari, consulenza aziendale su investimenti, revisione contabile, analisi dei dati, gestione paghe e contributi. «Alle aziende italiane che vogliono sbarcare all’estero – spiega Gullì – offriamo consulenza completa: dalle opportunità offerte dai bandi alla conoscenza delle diverse legislazioni, come e dove installare gli impianti, dove risparmiare. Da figlia di emigranti ho una particolare sensibilità nell’aiutare chi ha bisogno, e capisco lo smarrimento che a volte prende chi va all’estero».

C’è chi va, ma anche chi viene: «Da qualche anno registriamo un crescente interesse di aziende e professionisti a stabilirsi in Italia, magari in quei borghi che noi non consideriamo e che invece loro trovano molto attrattivi perché costano meno ma non sono lontani dalle grandi città. Un esempio è il Monferrato. Attira molti europei, olandesi in primis, ma anche turchi. La digitalizzazione e la globalizzazione aiutano questi insediamenti. Molti cercano tranquillità nei nostri paesini restando però connessi con il mondo».

In sostanza «il cliente chiede al commercialista di sbrogliargli i problemi amministrativi, individuare le lacune se è in crisi, capire dove intervenire, analizzare il mercato e la concorrenza. Oltre alla burocrazia, ovviamente. Lavoriamo per togliere i pensieri ‘in più’ all’imprenditore, per permettergli di dedicarsi con serenità al suo core business. L’orizzonte prossimo è la sostenibilità, argomento per ora circoscritto ad aziende solo di un certo livello. Ma in un prossimo futuro, anche se magari non ci sarà un obbligo generalizzato, converrà a ogni impresa redigere il bilancio di sostenibilità. Lo chiedono i clienti, i consumatori, i fornitori».