Nel Mondo delle Pmi

Apparecchi acustici unici, realizzati su misura per il paziente

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di Claudio Brachino

Nasce da una piccola azienda napoletana fondata da due fratelli che avevano creato sia il settore ottico sia quello acustico. Il secondo ha preso il sopravvento e l’azienda si è trasformata in una vera e propria costruttrice di audioprotesi iscritta al ministero della Salute.

Siamo gli unici costruttori in Italia di apparecchi acustici e, nel tempo, siamo arrivati alle strutture più diffuse sul territorio: le farmacie. Da lì è nata Otofarma, che costruisce, distribuisce e commercializza protesi acustiche direttamente nelle farmacie.

Racconta l’ad Giovanna Incarnato.

Siete un esempio di know how, anche di materiali, e di un’esperienza tipicamente italiana.

È nato tutto dal volerci mettere in gioco sul territorio e di effettuare il passaggio da soli terzisti per conto di aziende, anche molto conosciute, a veri distributori con una propria rete commerciale. È un prodotto completamente italiano, realizzato nei nostri laboratori di Napoli e registrato al Ministero con la marcatura CE. Garantiamo la personalizzazione dell’apparecchio, che è realmente su misura. Si comincia da una prescrizione medica obbligatoria: dopo quella i nostri laboratori audioprotesici costruiscono l’apparecchio secondo una curva di risposta che è proprio quella della perdita uditiva del paziente. Questo ci rende molto più competitivi perché il nostro apparecchio non è regolato per un’ipoacusia standard ma è costruito per l’ipoacusia reale di ogni singolo paziente e tarato sulla sua quotidianità e vita sociale.

Ha sottolineato l’attenzione al paziente, quella che consente di fare un prodotto ad hoc e non uno generico (anche se buono). In che modo partecipate al sistema della prevenzione?

Oggi la prevenzione dell’udito è un po’ trascurata, non è come quella per la vista per cui se c’è un problema si va dall’oculista e poi dall’ottico; la perdita di udito viene sempre minimizzata, pensiamo che sia la voce degli altri troppo bassa o che il bambino parli in modo veloce. Invece sarebbe opportuno fare prevenzione e noi la facciamo nelle quasi quattromila farmacie affiliate: si comincia con una visita speciale di tele-audiologia, cioè con un medico che è realmente in farmacia ma a distanza. Dopo di che si arriva alla prescrizione medica, che può prescindere dalla protesi, perché magari si tratta solo di un tappo di cerume. Se fosse necessaria la protesizzazione, in farmacia si può acquistare direttamente l’apparecchio ottenendo un risultato immediato.

Mi sembra che investiate molto, oltre che sul fatto di essere completamente made in Italy, anche sulla tecnologia: applicate la telemedicina solo all’udito?

Il nostro core business sono gli apparecchi acustici e la tele-audiologia, ma ci siamo sviluppati anche in varie visite specialistiche, non solo dell’udito, ad esempio quelle oftalmiche e dermatologiche, le ecografie. La farmacia rimane un fornitore di servizi e diventa pure un presidio sanitario di prossimità, sotto casa, anche in un paesino di montagna. Operiamo con le Rsa, con le cliniche e con varie strutture. Siamo partiti dalle farmacie proprio perché oggi ci si va per qualsiasi richiesta, tanto che ora sono in media più grandi e hanno spazi dedicati alle visite specialistiche.

L’ha chiamata giustamente medicina di prossimità. Avete delle convenzioni?

Si paga un ticket di 39 euro, c’è la possibilità di recarsi in farmacia per queste visite a costi accessibili. E accessibili sono i nostri apparecchi acustici: costano 850 euro ciascuno, il mercato propone modelli a circa 3mila euro.