Nel Mondo delle Pmi

Il bullone intelligente che avverte quando si allenta

Scritto il

di Paolo Cova

Un bullone smart capace di automisurare quanto sia ben stretto e comunicarlo wireless, tramite una piattaforma dedicata, a una centralina di controllo che potrebbe essere anche dall’altra parte del mondo. Fantascienza? No, futuro imminente. È la tecnologia che sta mettendo in campo Krabo, start up nata nel 2018 nell’ambito del gruppo Fontana di Veduggio con Colzano (Monza Brianza). Lo scorso febbraio è nato il primo prototipo di bullone intelligente, chiamato M24. L’obiettivo è di arrivare alla produzione in serie nel 2024 e coprire entro il 2026 tutte le applicazioni.

Spiega Paolo Redaelli, global R&D manager di Fontana gruppo e ora alla guida di Krabo:

Le prime applicazioni sono previste su infrastrutture quali ponti, torri, piloni per centrali eoliche, linee ferroviarie e treni, edifici, gru, macchine agricole o per movimento terra, camion. Non ci sono particolari limiti. Il secondo step di sviluppo, cui stiamo già lavorando, riguarda l’applicazione di bulloni Krabo, più piccoli, per il settore automotive. La prospettiva è quella di una sempre maggiore miniaturizzazione. Altri step futuri saranno possibili sulla base delle esigenze di customizzazione dei clienti.

Un’idea destinata a rivoluzionare il mondo dei controlli di sicurezza non solo delle grandi strutture (la Tour Eiffel, per dare un’idea, è fatta con 2,5 milioni di bulloni) ma anche delle nostre automobili, che saranno in grado di autodiagnosticare se un bullone si sta smollando.

L’idea è quella di assicurare al contempo controlli di sicurezza più accurati rispetto a quelli attuali – effettuati visivamente o con chiavi dinamometriche o con strumenti di laboratorio – e costi minori. Meno controlli, cioè più diluiti nel tempo, ma più sicurezza.

Aggiunge Redaelli. A Krabo parlano di networking bolts, che potremmo tradurre con “i bulloni che fanno squadra”.

Alla base del sistema c’è una pila, inserita nella testa del bullone:

Per le applicazioni principali – spiega Redaelli – la pila può anche durare anni. Eventualmente si può sostituire ma ci sono anche metodi di ricarica con varie fonti di energia, la principale delle quali è la luce. Stiamo lavorando per sviluppare anche sistemi di ricarica delle pile in ambienti dove luce non c’è.

Alberto Fontana, global operations director di Fontana Gruppo, spiega così la scelta di investire in questo progetto:

Il nostro gruppo è fondato sulla convinzione che ogni vite o bullone sia un prodotto a elevato contenuto di tecnologia, sempre passibile di miglioramento. Con questo progetto abbiamo spostato l’asticella della sfida ancora più in là, integrando al prodotto contenuti tecnologici legati al wireless, all’IoT, alla tecnologia degli ultrasuoni.

L’investimento in ricerca e sviluppo è stato ingente «ma crediamo – conclude Redaelli – che la tecnologia Krabo in futuro possa diventare uno standard. Nel mondo probabilmente altri stanno provando questa tecnologia, senza riuscirci. Non sarà facile replicarla, perché sappiamo gli sforzi che ci ha richiesto la sua creazione». Infine, un aneddoto:

All’inizio l’obiettivo era più blando, per accuratezza e misurazione. Pensavamo di poter misurare 5-6 livelli di carico della tensione del bullone, diciamo 20, 40, 60, 80 o 100 per cento. Inaspettatamente invece lo strumento si è rivelato molto preciso nella misurazione: è stata una bella sorpresa in corso d’opera. Un risultato che fa onore ai nostri ricercatori..

Curiosità: Krabo non significa (almeno per ora) nulla:

È un nome di fantasia, privo di significato, alla larga da sigle evocative. Il significato vogliamo darglielo noi, con il tempo. La scommessa è che diventi sinonimo di viti e bulloni securizzati.

La tecnologia di Fontana fissa” il Mars Rover e lo stadio Bernabeu

Fondato nel 1952, il Gruppo Fontana di Veduggio con Colzano (Monza Brianza), di cui fa parte Krabo, è leader mondiale nella bulloneria di alta qualità. È presente con sedi e filiali in 32 località tra Europa, Americhe e India. Gli impianti produttivi sono 16, impiega oltre quattromila persone, per un fatturato di 900 milioni di euro l’anno. Con tre centri di ricerca nel mondo e oltre 145 brevetti, da sempre pone particolare attenzione alla ricerca e allo sviluppo di prodotti di alta qualità per ogni tipo di applicazione.C’è un po’ di Fontana anche sul pianeta Marte.

Il veicolo orbitale, quello di atterraggio e quello di esplorazione, il Mars Rover Perseverance, facenti parte della missione Nasa atterrata sul Pianeta rosso nella primavera del 2021 alla ricerca di forme di vita, sono dotati di elementi di fissaggio forniti dalla Saturn Fasteners, società del Gruppo Fontana. Da oltre 30 anni Saturn Fasteners, che ha sede a Burbank, in California, fornisce dispositivi di fissaggio di alta qualità all’industria aerospaziale e vanta numerose commesse in tutto il continente nordamericano. Tornando sulla Terra, la tecnologia Fontana “tiene insieme” anche la struttura del nuovo stadio Santiago Bernabeu, a Madrid. Il progetto di rifacimento della casa del Real, iniziato lo scorso anno, è in fase di ultimazione e punta a essere non solo uno stadio rinnovato ma anche un punto di riferimento architettonico.