Nel Mondo delle Pmi

La microchirurgia dei record parte da Pisa

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di Paola Stringa

Medical Microinstruments, l’azienda di robotica dedicata alla microchirurgia, non è più solo uno dei casi di eccellenza dell’innovazione italiana, è stata infatti da poco nominata “Fast Company 2023“, il prestigioso riconoscimento americano “World’s Most Innovative Companies“, nella categoria dei Medical Device. MMI è stata inclusa nella lista per aver contribuito a cambiare il panorama della microchirurgia di precisione, rendendola più accessibile e allargandone gli orizzonti.

Pochi sanno che una delle storie di maggior successo della robotica chirurgica globale arriva dalla Toscana. Una storia che comincia nel 2015 a Calci, in provincia di Pisa, con l’obiettivo del fondatore, Giuseppe Maria Prisco, assieme alla moglie Hannah Teichmann e a Massimiliano Simi, di sviluppare un sistema robotico che consentisse ai chirurghi di ottenere risultati migliori negli interventi di microchirurgia. Prisco si è basato su un’idea nata negli anni Ottanta a Pasadena, in California, ma mai davvero sviluppata, poiché in quel momento lavorava per un’azienda di robotica chirurgica americana specializzata nella chirurgia addominale e ha intercettato una domanda, portandola in Italia, nella rete degli ex alumni della Scuola Superiore Sant’Anna. All’inizio l’idea era quella di brevettare una tecnologia, poi è diventato qualcos’altro.

Il percorso di MMI, negli ultimi otto anni, è stato un percorso di ricerca e sviluppo, accompagnato dalla fiducia di investitori e venture capital di calibro e livello internazionale, da Andera Partners a BioStar, da Deerfield Management a Fountain Healthcare Partners, da Panakès Partners a RA Capital e Sambatech, che hanno portato l’azienda, per mezzo di nuove importanti risorse, lo scorso anno, oltre alla realizzazione di un nuovo stabilimento in Italia, anche allo sbarco negli Stati Uniti.

Mark Toland CEO di MMI
Mark Toland CEO di MMI

Siamo lieti di aver attraversato l’Atlantico con tre nuovi investitori statunitensi e gli attuali europei, che condividono la nostra stessa vision di portare nel mondo la robotica microchirurgica.

Ha dichiarato a tal proposito l’attuale CEO di MMI, Mark Toland.

E siamo onorati di aver appena ottenuto il prestigioso riconoscimento di Fast Company – ha aggiunto – lavoriamo per aiutare ad affrontare le sfide della microchirurgia manuale con una tecnologia che ha potenzialità straordinarie in numerose applicazioni cliniche. Puntiamo, come scopo ultimo, ad abilitare trattamenti in condizioni che, con gli strumenti a disposizione sino ad oggi, non erano trattabili.

Lo scorso luglio, MMI con questi investitori, ha raccolto la cifra record di 75 milioni di dollari per continuare la sua crescita, allargando i confini della microchirurgia mondiale. A Pisa, attualmente, ha 96 risorse e ha inaugurato da pochi mesi un centro di eccellenza quasi unico al mondo. Non solo. L’impresa life-science pisana intende anche accelerare i piani di commercializzazione negli Stati Uniti e nell’area dell’Asia-Pacifico, nonché far progredire la ricerca clinica, grazie all’ottenimento di una certificazione, l’Investigational Device Exemption (IDE) da parte della Food and Drug Administration statunitense che permette di condurre un pivotal study.

La tecnologia MMI rappresenta una delle più importanti evoluzioni della robotica chirurgica che abbiamo mai visto – ha commentato Andrew ElBardissi, membro del CdA di MMI – Avere gli strumenti da polso più piccoli al mondo apre il campo della microrobotica a un livello di trattamento completamente nuovo che comprende la microchirurgia per i pazienti oncologici, traumatologici, ortopedici, pediatrici e, un giorno non lontano, neurochirurgici.

Il sistema più piccolo di sempre: scala 1 a 20

MMI aiuta i chirurghi a ricostruire il corpo umano, ovvero a scalare i movimenti di un medico di 20 volte: a questo possono addirittura arrivare le mani robotiche millimetriche prototipizzate. Il sistema Symani Surgical System, messo in campo dall’impresa pisana, consente infatti di realizzare suture in chirurgia a cielo aperto, grazie al controllo remoto della strumentazione da polso più piccola al mondo. Symani è la piattaforma che combina innovazioni proprietarie, tra cui i microstrumenti da polso più piccoli al mondo, con tecnologie di riduzione del tremore e di motion scaling.

Progettato per migliorare la capacità di accedere e suturare parti anatomiche delicate come vene, arterie, nervi e vasi linfatici, consente di eseguire micromovimenti con la massima precisione. La tecnologia NanoWrist utilizzata, è la strumentazione più miniaturizzata al mondo e mira a migliorare la destrezza naturale e la gamma di movimenti, ben oltre le capacità della mano umana. Un robot con un polso e delle pinze finali, replica in pratica, in remoto, il movimento su scala minore, muovendosi con il massimo della precisione, anche su vasi dal diametro infinitesimale.