Nel Mondo delle Pmi

La piccola azienda scopre il dirigente a chiamata

Scritto il

di Paolo Cova

C’è la PMI a conduzione familiare costretta ad affrontare il delicato passaggio generazionale. C’è l’azienda in difficoltà che ha bisogno di un manager esperto per provare a gestire la “tempesta perfetta” tra cali di produzione e problemi economici. O, ancora, l’impresa che sta lanciando un nuovo progetto e non ha idea di come farlo.

Tutte esigenze cui può far fronte un temporary manager (TM), una figura da una decina di anni sul mercato e particolarmente indicata per le piccolissime, piccole e medie imprese.

I temporary manager lavorano, per un tempo concordato, su precisi obiettivi e precise richieste dell’imprenditore committente, che si affida all’esterno perché non trova in casa le competenze di cui ha bisogno. Siamo oltre la semplice consulenza perché nelle aziende queste figure ricoprono spesso un ruolo operativo.

Spiega il CEO di AC Finance, Antonio Quintino Chieffo. Una figura particolarmente adatta per le PMI «che in genere sono poco managerializzate perché il rapporto costo/benefici di avere un manager a tempo pieno per loro è insostenibile».

Il TM coniuga l’avere forti competenze con una remunerazione equilibrata e sostenibile per una piccola o media azienda, dove un manager a tempo pieno magari potrebbe risultare eccessivo.

Le competenze affidate ai TM possono essere le più varie: per esempio direzione generale, amministrazione, marketing, export, risorse umane, gestione operativa, ristrutturazione aziendale.

In ogni caso – prosegue Chieffo – il TM non è un tuttologo: gli va affidato solo uno, o al massimo due settori dell’azienda. La differenza dal consulente esterno è netta: costui dà indicazioni all’azienda ma poi sono i manager aziendali ad attuare le direttive; il TM invece concorda col CdA dell’azienda o con il titolare il da farsi e poi lo attua in prima persona, in autonomia.

Dispone, insomma, di deleghe e poteri, sia pure a tempo.

Quando si sceglie di affidarsi a un “manager a tempo”, un imprenditore apre le porte della propria azienda, mettendo a disposizione del professionista tutto quello che ha a disposizione.

AC Finance ha selezionato e formato negli ultimi anni una sessantina di temporary manager, competenti su settori diversi, disponibili a intervenire su operazioni aziendali straordinarie.

In sei anni abbiamo “prestato” manager per oltre 200 casi aziendali. I risultati che siamo riusciti a ottenere dimostrano che il modello dei temporary manager è vincente e funzionale alle esigenze delle PMI e che questa figura ha un futuro di grandi prospettive. Il profilo ideale per un TM è avere non più di tre-quattro aziende da seguire, con fatturati da 1 a 20 milioni, con particolari expertise da portare in azienda.