Nel Mondo delle Pmi

La ricarica elettrica diventa prêt-à-porter

Scritto il

di Giorgio Marcata

Il 2035 è l’orizzonte temporale stabilito dall’UE per la rinuncia completa alla produzione di auto nuove a motore termico; al di là delle discussioni in corso tra gli Stati membri su tempi ed effetti, già adesso la mobilità elettrica guadagna quote di mercato impensabili fino a pochi anni fa.

E questo spinge il settore delle infrastrutture di ricarica ad accelerare la realizzazione di una rete adeguata e sempre più capillare per assicurare il “pieno” dei veicoli a zero emissioni.

Non stupisce, dunque, che uno dei principali operatori del mercato energetico come Repower (oltre 100mila Pmi servite ad aprile 2023, ricavi del gruppo per più di 4,7 mld di euro di cui 3,25 in Italia, 10 parchi eolici, 21 impianti fotovoltaici e 2 idroelettrici, una centrale a ciclo combinato a gas, più di 3mila strumenti di ricarica per auto elettriche installati in tutto il Paese) abbia scelto di mettere i propri clienti al centro di una nuova strategia commerciale trattandoli come partner.

Diventare partner Repower trasformandosi in stazione di ricarica

Con un investimento iniziale di meno di mille euro (990 da pagare una tantum, più un canone mensile che a seconda della configurazione di ricarica scelta spazia dai 29,90 ai 69,90 euro) un’azienda o un negozio può entrare nel circuito Repower Charging Net trasformandosi in una stazione di ricarica a tutti gli effetti.

Oltre a guadagnare come fornitore di ricariche, le strutture che entrano a far parte della rete ricevono visibilità apparendo su tutte le app del circuito Intercharge, la principale piattaforma di roaming per la ricarica di veicoli elettrici e su Recharge Around, l’app che mostra tutti i punti di ricarica attivi sul territorio.

Repower copre parte dei costi del progetto e adotta uno schema che prevede il 75% dei ricavi provenienti dalle ricariche attribuiti al partner e il 25% trattenuto per sé (per far fronte a spese bancarie e di investimento); al cliente/partner viene fornita assistenza continua sugli strumenti di ricarica e supporto per tutte le attività di comunicazione e promozione.

L’iter che un’azienda deve seguire è semplice, basta contattare Repower che, entro pochi giorni, invierà un consulente per verificare i requisiti minimi per entrare nel circuito: uno spazio accessibile al pubblico dove offrire il servizio ai propri clienti e non solo e possibilità di rendere lo strumento disponibile durante le ore di apertura dell’attività.

A seconda dello spazio e delle esigenze specifiche, è possibile anche configurare un hub su misura con strumenti di ricarica – anch’essi smart – gestibili da remoto e in comodato d’uso.

Dopo la firma del contratto viene spedito lo strumento, la cui installazione è a carico del cliente o di un partner suggerito da Repower. A carico di quest’ultima: la messa in servizio, l’assistenza e la manutenzione, il materiale di comunicazione fisica e digitale per la promozione del punto di ricarica previsto nel kit, una piattaforma con contenuti info/formativi (su prodotti, piattaforma Repower di telegestione, app Recharge Around ecc.) e un customer experience manager dedicato che si occuperà di suggerire al cliente come sfruttare al meglio il nuovo business.

Non è tutto. Quanto all’energia impiegata per la ricarica dei veicoli elettrici, Repower garantisce l’annullamento delle Garanzie d’Origine per ogni kWh erogato dai propri strumenti, certificandola, di fatto, come energia sostenibile.

Le PMI possono contribuire alla diffusione della mobilità elettrica

La diffusione delle auto elettriche dovrebbe andare di pari passo con un sempre maggiore utilizzo di fonti energetiche sostenibili ma, a causa del Covid prima e poi della situazione geo-politica seguita alla guerra in Ucraina con la successiva crisi dei prezzi dell’energia, la transizione energetica non sta viaggiando alla velocità sperata.

Gli obiettivi di Net Zero Emission sono più di lungo periodo. Gli investimenti europei sono corposi e la strategia è delineata, ma nel medio periodo le fonti rinnovabili e le tecnologie più avanzate (come, ad esempio, gli stoccaggi di energia) possono dare un contributo importante benché non decisivo.

Consapevoli abitudini di consumo ed efficienza energetica sono gli elementi davvero determinanti. In qualsiasi modo sarà prodotta in futuro l’energia di cui avremo bisogno, la risposta per un miglior equilibrio ambiente/uomo rimane nella riduzione consapevole dei nostri consumi.