Sostenibilità

Filiere agricole 4.0 con xFarm

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di Paola Stringa

La superficie agricola italiana coltivata con strumenti 4.0 è cresciuta del 6% nel 2021 e il 60% degli agricoltori italiani utilizza almeno uno degli strumenti digitali innovativi messi a disposizione del dinamico settore dell’agritech. Le tecnologie digitali per aumentare la competitività e l’efficienza in agricoltura, come testimonia anche l’ultimo report (di marzo 2022) dell’Osservatorio Smart Agrifood, si stanno sviluppando un po’ in tutte le regioni, anche grazie agli incentivi previsti dai Programmi di Sviluppo Rurale.

E un ruolo importante è giocato proprio dalle startup e dalle PMI innovative, che iniettano soluzioni sempre più intelligenti ed ecosostenibili in un comparto che negli ultimi anni ha affrontato diverse crisi. xFarm, oggi con quartier generale a Lugano ma nata nel 2018 in un’antica casa di campagna di Valmacca (Alessandria) da un’idea di Matteo Vanotti, manager agricoltore e ingegnere con studi all’Eth di Zurigo, è uno dei casi di maggior successo, non solo per i suoi numeri, ma anche perché ha saputo coinvolgere diversi attori delle filiere agricole e alimentari in un processo di digitalizzazione che rappresenta sempre più un cambio di paradigma e di cultura, oltre che di passo nelle pratiche del campo.

Abbiamo sviluppato un prodotto modulare.

Spiega Riccardo De Nadai, communication manager xFarm Technologies. «La app di xFarm per la gestione dell’azienda agricola aiuta l’agricoltore a prendere le decisioni, ossia a tracciare i campi, a stabilire la quantità e la frequenza dell’irrigazione, offrendo supporto decisionale nella parte agronomica, a ricevere informazioni che aumentano l’efficienza e favoriscono la sostenibilità».

Nella suite dell’applicazione ci sono svariate funzioni. Attraverso sensori IoT in campo si possono misurare velocità e direzione del vento, temperatura dell’aria, livelli di umidità dell’aria e del terreno, bagnatura delle foglie e diversi altri parametri ambientali utili alla programmazione intelligente e integrata, anche per mitigare l’impatto ambientale. O

Oggi – continua De Nadai – l’agricoltore ha un alleato digitale funzionale e prezioso.

«Lo abbiamo pensato per gli agricoltori ma anche assieme agli agricoltori, raccogliendo le loro esigenze. All’inizio il bacino d’utenza è stato quello italiano e svizzero, ma ci stiamo sempre più posizionando anche altrove. All’inizio del 2022 abbiamo aperto la nostra sede a Barcellona e stiamo lavorando per inserirci su altri mercati. Puntiamo a diventare nei prossimi cinque anni il punto di riferimento per la digitalizzazione della filiera agroalimentare in Europa».

xFarm ha già stretto partnership dal valore strategico, come quelle con Barilla e con Lavazza, due importanti ambassador dell’agroalimentare di qualità italiano nel mondo.

«Il software è stato tarato sull’azienda agricola – puntualizza De Nadai – ma poi lo abbiamo adattato via via alle esigenze delle filiere agroalimentari, come nel caso della filiera grano tenero Mulino Bianco dove, insieme ad altri partner, abbiamo supportato l’azienda nello sviluppo di Barilla Farming, l’app per gli agricoltori della filiera».

La piattaforma Barilla Farming, inserita all’interno della Carta del Mulino, il disciplinare dei produttori del celebre marchio, permette una gestione migliore della filiera perché aiuta gli agricoltori a monitorare e a migliorare ciò che avviene in campo, e i responsabili di filiera e i tecnici dei molini ad avere sotto controllo i dati aggregati delle aziende agricole e a confrontare i principali parametri e indicatori aziendali.

Nel 2020 è partita la sperimentazione con un progetto che ha coinvolto le prime 10 aziende, che nel 2021 erano già 150. Dalla stagione 2022-23 l’utilizzo di Barilla Farming diventerà una regola della Carta del Mulino, supportando così tutti i 2.600 agricoltori della filiera grano tenero Mulino Bianco.

«Abbiamo in essere alcuni progetti con Lavazza sulla filiera del caffè» aggiunge De Nadai. Che conclude: «Non solo, stiamo stringendo alleanze con i produttori dei macchinari agricoli per favorire, attraverso il processo di digitalizzazione su cui andiamo a lavorare, la creazione di un ecosistema digitale aperto, che permetta all’agricoltore di visualizzare in un unico posto tutti i dati della sua azienda agricola».

Corsi nelle scuole e academy digitali

L’approccio di xFarm è proprio quello di generare un meccanismo di gestione sempre più olistico, capace di aiutare tutti gli stakeholder della filiera agroalimentare, con l’obiettivo di prendere decisioni adeguate nell’ambito di una maggiore efficienza ma anche sostenibilità ambientale. Il metodo più vincente sinora si è rivelato quello di avvicinare il target di agricoltori più giovani e quindi meno diffidenti verso le nuove tecnologie.

«Anche per questo siamo entrati in 60 istituti scolastici in Italia – spiega Riccardo De Nadai – e abbiamo dato vita a un Academy digitale permanente, per formare le nuove generazioni a una cura del campo sempre più precisa e meno dispendiosa in termini di risorse ambientali che solo una digitalizzazione sempre più spinta delle pratiche può garantire, anche a fronte di eventi climatici meno prevedibili e più estremi».