Sostenibilità

Gli specialisti del gas-fai-da-te per le imprese

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di Niccolò Gramigni

Dallo sviluppo di uno dei primi calcolatori per l’automazione elettronica, era il 1985, alla nuova tecnologia di oggi per produrre energia con l’idrogeno. Al punto di creare un’azienda, la Erredue di Livorno, che è una delle più attive del settore e vende prodotti per la generazione e la purificazione di gas on site in modo da venire incontro alle aziende di grandi dimensioni o ai piccoli laboratori. Il founder e CEO è Enrico D’Angelo, 73 anni.

«La storia di Erredue parte da lontano – spiega – Da tre amici di scuola: io, Roberto Saletta e Mauro Marrucci. Amici che si sono ritrovati dopo tempo e hanno fondato nel 1986 un’azienda, la Tecnimat/Idroenergy, che poi nel tempo è stata venduta a un grosso gruppo di gas tecnici. Dal 1986 abbiamo iniziato a realizzare i primi elettrolizzatori e il percorso fatto mi ha portato poi nel 2000 a fondare la Erredue e a quotarla in Borsa: all’interno dell’azienda c’è una holding i cui soci sono 22, tutti dipendenti e a capo di una funzione importante».

La sede principale è a Livorno con cinque immobili nella stessa zona: esiste un sesto immobile a Lavaiano (Pisa) con all’interno l’officina meccanica. Oggi gli addetti Erredue sono 105 tra dipendenti e collaboratori: tra il 2021 e il 2022 sono state assunte 27 persone e per il 2023 si prevedono altri ingressi anche perché, come ha spiegato D’Angelo, «il mercato degli elettrolizzatori è in divenire e quindi noi dobbiamo farci trovare pronti».

«Nel 2000 gli elettrolizzatori erano un prodotto di nicchia e noi ci siamo espansi anche su altri gas, realizzando anche altre macchine per la generazione di azoto e ossigeno – ha aggiunto – Tra i prodotti abbiamo una macchina idrogeno-azoto, una che fa azoto ultrapuro: hanno molto successo. Abbiamo poi sviluppato il business delle celle Pem: nel 2014 si è trasferito da noi uno spinoff dell’Università di Pisa, della facoltà di chimica, e abbiamo messo su un reparto di ricerca molto efficiente. Era costituita da professori esperti nel settore dei catalizzatori metallici e da altri addetti, tutto personale che poi abbiamo inglobato».

L’azienda dedica importanti risorse per sviluppare tecnologie per la produzione di H2 da fonti rinnovabili. Il futuro è proprio la tecnologia Pem (la produzione interna è scattata nel 2016) che consente di produrre idrogeno purissimo a partire da semplice acqua: la tecnologia usa le energie rinnovabili in eccesso, che altrimenti verrebbero scartate. «Le nostre celle Pem, con catalizzatori di nostra produzione, sono il prodotto più innovativo e hanno rendimenti molto buoni – ha osservato D’Angelo – Un altro prodotto che sta andando forte è il generatore di azoto ultrapuro: stiamo puntando molto su queste macchine, sono il futuro». Il futuro è, naturalmente, anche il mercato degli elettrolizzatori:

Abbiamo acquisito un immobile, sempre a Livorno, da 16mila mq e qui ci sarà una parte riservata ai grandi impianti – ha aggiunto il founder dell’azienda –. Pensiamo di costruire un numero importante di elettrolizzatori: secondo i calcoli fatti potremmo arrivare anche a 120 l’anno.

Il valore di acquisto del capannone, che si trova in zona Picchianti a Livorno, è pari a 2,8 milioni di euro. Da un gruppo di amici a un’azienda quotata in Borsa: «Ricordo i tempi della scuola, eravamo studenti dell’Iti – ha detto D’Angelo, riavvolgendo la memoria –. Roberto Saletta e Mauro Marrucci scelsero la facoltà di Ingegneria, io optai su Scienze dell’informazione perché nel frattempo stavo lavorando. È incredibile che poi col tempo ci siamo ritrovati tutti, fondando la prima azienda che allora si chiamava appunto Tecnimat/Idroenergy. Io ne ho viste diverse: prima della Erredue sono stato tra i fondatori di un’azienda che è stata concessionaria di Ibm, ho lavorato nel campo delle macchine di lavorazione del legno». Insomma, una vita movimentata.

In azienda orari di lavoro flessibili. DAngelo: «Turnover inesistente»

La Erredue è stata fondata ufficialmente il 14 febbraio 2000. Da allora sono aumentate le sedi, cresciuti i dipendenti. «Ma quello che ci tengo a sottolineare è il nostro rapporto con i dipendenti – ha precisato D’Angelo – Noi diamo orari elastici perché ognuno di noi può avere problemi nella gestione della vita privata, nell’organizzazione di ciò che c’è da fare. Quindi impostiamo il tutto con grande flessibilità anche perché di solito si tratta di tutte persone che lavorano individualmente. La Erredue è uno dei pochi casi in cui il turnover è inesistente, teniamo e investiamo molto sul nostro personale».

E poi c’è l’aspetto del mare. «Abbiamo ha il quartier generale a Livorno e siamo davvero a pochi minuti dal mare. Apriamo lo stabilimento la mattina alle ore 7, lo chiudiamo alle 19 e c’è appunto libertà – ha aggiunto D’Angelo – È usuale vedere dipendenti che magari lavorano a gran ritmo la mattina. Poi sa cosa può accadere soprattutto d’estate? Che un nostro addetto, prende la bicicletta, fa un giro sul mare, fa un tuffo, mangia lì e si riposa». Se si raggiungono, con concentrazione, gli obiettivi di lavoro in qualche ora perché costringere il dipendente a stare tutto il giorno in ufficio? È questa la filosofia, simile a quella di un top manager come Brunello Cucinelli secondo cui bisogna sempre investire tanto sulla vita privata del dipendente. Perché migliora la vita del dipendente stesso e, di conseguenza, la qualità del lavoro quando si è in azienda. Si arriva col sorriso a lavoro e si lavora meglio. È un dato di fatto.