Sostenibilità

Piombo addio, arriva l’unico cristallo ecologico al mondo

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di Paola Guidi e Franca Rottola

Trasparente, brillante, di successo, ma, soprattutto, rispettoso dell’uomo e della natura come pochi altri prodotti. E rispettoso anche del requisito distintivo della PMI italiana: la sapienza artigianale di origine che diventa negli anni manifattura industriale di alta qualità. Con un primato, quello di essere l’unico vetro sonoro (questo il poetico sinonimo del cristallo) ecologico al 100%, costruito su pietre miliari esclusive dell’ecosostenibilità. Si tratta del cristallo targato RCR Cristalleria Italiana (sede e fabbrica in Toscana, fatturato 2022 a 50 milioni di Euro, +32% rispetto al periodo pre-pandemia), un prodotto, declinato in oggetti per la tavola, la mixologia (l’arte di mescolare alcolici) e l’hospitality, il primo e unico cristallo ecologico al mondo perché non contiene più ossido di piombo, e realizzato nelle tre tecnologie, il pressato, il soffiato e quello per la bottiglie.

Viene venduto in tutto il mondo, un traguardo molto difficile da raggiungere e mantenere, perché i mercati del vetro e del cristallo sono invasi da decenni da un gigantesco magma di oggetti di infimo prezzo e spesso contraffatti.

La nostra è un’azienda certificata che offre garanzie sul servizio ai clienti – spiega il Ceo Roberto Pierucci – e una qualità che ci viene riconosciuta a livello globale, e per questo esporta in oltre 110 Paesi nel mondo. I mercati principali sono Usa, Gran Bretagna e Paesi anglosassoni.

Da anni, infatti, i mercati mondiali degli articoli da tavola (sia per la casa che per bar, alberghi e ristoranti) mantengono una crescita costante intorno al 5% e, secondo i diversi centri di analisi, la domanda è destinata a salire con percentuali a due cifre per quanto riguarda la fascia alta con elevate garanzie di igienicità e ecosostenibilità e quella degli esercizi pubblici, soprattutto nei Paesi asiatici. Due tendenze che favoriranno i prodotti come quelli della RCR, che ha saputo intravvedere, ben prima del tempo e dei competitor, la necessità di una scelta senza compromessi. Che tra l’altro è onerosa e impegnativa per una PMI come RCR.

Come si riesce a produrre gli unici cristalli ecologici al mondo? Cominciando presto, molto presto, decenni prima degli altri.

Tutto il processo industriale dallo studio del prodotto alla produzione – risponde Pierucci – fino al confezionamento e alla spedizione, da diversi anni avviene all’interno del nostro unico polo produttivo situato a Colle di Val D’Elsa, nel cuore del Chianti. Produciamo senza emissioni di fumi in atmosfera, in un’area produttiva CO2 neutral, utilizzando forni completamente elettrici per creare prodotti sicuri e 100% riciclabili. “Far bene alle persone e all’ambiente fa bene al business”: è con queste parole che cerchiamo di trasmettere tutta la passione con cui viviamo ogni giorno i valori che rendono la nostra azienda unica.

Dal 2010 Pierucci è amministratore delegato della RCR e qui porta una lunga esperienza trascorsa come manager di multinazionali quali Bolton Group, Colgate Palmolive, Johnson & Johnson, partendo da ruoli commerciali per poi passare al marketing, alla finanza e alla gestione del personale. E – come dichiara – rimane letteralmente folgorato dalle potenzialità di crescita a livello internazionale della RCR, grazie all’innovazione: cioè il brevetto che garantisce la produzione di un cristallo unico per naturalità e purezza. Il futuro, del resto, appartiene sempre più alle aziende e ai manager che guardano lontano perché i consumatori di domani saranno molto più esigenti, ecologici, selettivi di quelli di oggi.

È per quello che il percorso della RCR verso la sostenibilità è già in linea con gli obiettivi che la legge europea del clima, Fit for 55, ha fissato per il 2030 e cioè la autonomia energetica. Quella dell’azienda toscana da dieci anni si basa su fonti rinnovabili con 30mila mq di pannelli solari, geotermia e una centrale a biomasse. Negli ultimi 12 anni l’azienda ha risparmiato il 45% di energia elettrica ogni anno. Dal percorso della RCR e da quelle di altre PMI che hanno scelto per tempo e in tempo queste strategie così rigorose emerge che, in realtà, non sembra più plausibile un vecchio principio di macroeconomia, secondo il quale l’innovazione richieda dimensioni e investimenti colossali. Le aziende meno in linea con le tecnologie più avanzate, quelle “verdi”, si stanno infatti rivelando le multinazionali. E risulta molto istruttivo approfondire i motivi che, all’inverso, rendono le piccole e medie imprese non solo resilienti ma soprattutto molto più dinamiche e globalizzate.

Il frutto di grandi investimenti: niente ciminiere e riciclo al 99,9%

Roberto Pierucci
Roberto Pierucci

Nel 1967 due piccoli laboratori artigianali di lunga storia, risalenti all’inizio del secolo, si uniscono e creano la RCR Cristalleria Italiana, che comincia a crescere e a trasformarsi in azienda manifatturiera di cristalli di pregio con lavorazioni automatiche, tanto nel 1983 esporta già in 85 Paesi. Nel 1995 apre il più grande forno elettrico di fusione che riduce le emissioni inquinanti in modo quasi totale. Nel 2007 arriva un grande cambiamento con il nuovo materiale Luxion, il primo vero cristallo ecologico, senza ossido di piombo.

L’azienda, che fa parte del distretto di Colle Val d’Elsa, celebre storicamente per la presenza di artigiani e industrie della lavorazione dei cristalli pregiati, nel 2010 comincia, con l’arrivo del nuovo amministratore delegato Roberto Pierucci, un percorso di gestione energetica legata alle fonti rinnovabili (la produzione del vetro è altamente energivora) e, grazie all’intervento di investitori esterni, supera la crisi di sistema del distretto.

Il percorso industriale va di pari passo con forti investimenti nella trasformazione totale dello stabilimento, che oggi è una fabbrica senza ciminiere, perché le emissioni nocive non esistono più e tutto si basa sulla “ricchezza” che il cristallo ecologico ha portato non solo in termini di vendite e di esportazione ma anche all’intera attività dell’azienda: il 99,9% del rottame di vetro viene utilizzato per il riciclo interno. Un principio fondamentale dell’economia circolare.

Il legame che la unisce al territorio e alla sua storia diventa un punto di forza per l’affermazione sui mercati esteri.

La collezione di maggiore successo è Melodia – dichiara il Ceo Pierucci – è infatti una linea eterna, rassicurante e versatile. È l’arredo tavola preferito da milioni di consumatori che riesce ad imporsi anche nel mondo mixology come icona di stile.

C’è un fil rouge, inoltre, che attraversa e unisce i cristalli RCR, il design e il mondo dei cosiddetti vip-chef ed è l’aerea collezione D’O.

Si tratta della collezione di piatti D’O disegnata dallo chef Davide Oldani, contraddistinta da un design minimal che connota tutto il percorso creativo di uno chef pluripremiato.