Sostenibilità

Wiseair: i dati in diretta purificano l’aria dei Comuni

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di Marianna Mancini

Sarebbero stati gli allievi perfetti del professor Eugene Simonet, che nel film Pay It Forward assegna ai suoi studenti il compito di pensare a un’idea che possa cambiare il mondo e di metterla in azione. La sfida, invece, l’hanno raccolta quattro ragazzi del Politecnico di Milano, fondando Wiseair.

Nata nel 2019, la startup propone ad amministrazioni locali e privati cittadini un innovativo sistema di monitoraggio della qualità dell’aria.

Si chiama Ido, il prodotto che al momento fornisce a oltre 40 Comuni italiani il supporto per individuare azioni concrete, volte a tutelare la salute degli abitanti e a salvaguardare l’ambiente. Il servizio si articola in tre fasi:

  1. installazione di una rete di sensori;
  2. analisi dei dati raccolti e fruizione di interfacce di visualizzazione dedicate, tramite una dashboard (per l’amministrazione);
  3. un’applicazione (per la cittadinanza).

A muovere il team di Wiseair è il motto:

Un problema che non si può misurare non si può risolvere.

E così, subito si svela l’unicità del servizio offerto. «I report dei nostri data scientists integrano le rilevazioni dei sensori con le banche dati di fonti emissive sul territorio, insieme ai numeri forniti dal monitoraggio delle agenzie regionali – spiega il cofondatore Carlo Alberto Gaetaniello – perché quanto più saranno esaustive le informazioni comunicate, tanto più certe potranno essere le decisioni prese dagli amministratori locali».

Ma tra il concepire un’idea e la sua messa in pratica – esattamente lì al centro – si deve poter cogliere un’opportunità.

Siamo nel 2018 e, grazie al supporto della School of Entrepreneurship and Innovation della Fondazione Agnelli, le quattro promesse del Politecnico creano il vaso Arianna, dotato di un sensore IoT per ambienti esterni, capace di monitorare in tempo reale la salubrità dell’aria e di inviare poi i dati all’apposita app.

Con un progetto di citizen science, Arianna arriva sui davanzali dei cittadini e, partito da Milano, l’esperimento si ripete con successo in svariate città italiane, da Torino a Bari, passando per Roma.

Dopo due anni spunta il primo finanziatore: Linkem Spa guidata da Davide Rota, che investe 200mila euro.

Ma la vera svolta arriva a fine 2021, quando Wiseair entra nel programma di accelerazione Techstars e chiude un round di investimenti da un 1 milione di euro. Lead investor è Novum Capital Partners, il multi-family office svizzero.

«Non mi definisco uno che ce l’ha fatta. Penso che la strada sia ancora lunga. Credo anche, però, che il primo passo necessario sia avere la possibilità di partire e di dedicare del tempo a una realtà che non potrà subito funzionare», risponde Gaetaniello, quando gli si chiede la ricetta esatta per realizzare un’intuizione. Il secondo ingrediente è quindi la perseveranza: «bisogna avere una certa tenacia per ricevere tanti no. Non mollare davanti agli errori, ma capirli fino in fondo per fare meglio».

E cos’altro? «Saper guardare oltre l’orizzonte comune. Vedere quello che gli altri non vedono. Solo così si anticipano i potenziali movimenti di aziende più strutturate», aggiunge. Da questo modello di business deriva la tecnologia di Ido. Il sistema si serve di sensori installabili in tutti i punti di interesse, senza cavi e costi elettrici di batterie, dotati di una rete internet in grado di trasferire su piattaforma digitale i dati raccolti e di pannelli fotovoltaici, che garantiscono autonomia energetica.

Lo scorso ottobre Wiseair è entrata nel network di Urban-X, la piattaforma di Mini per le startup di tecnologie climatiche e urbane. E mentre punta a un processo di internazionalizzazione, sta già lavorando a una nuova linea di prodotti, legata alle emission  accounting, un servizio pensato per le aziende. Dall’ultimo bilancio presentato nel 2021 – «al di sotto dei 300mila euro» – il fatturato è quadruplicato. L’auspicio dei fondatori è che la crescita possa continuare.

«Ci sarà un momento in cui le cose non andranno bene e sarà quell’ostacolo che ti farà dire “ne vale la pena”. E poi, prima di agire, noi ci chiediamo sempre come vorremmo che fosse il mondo tra 18 o 24 mesi».

Gli amici del Politecnico fanno il pieno di finanziamenti

Creare un nuovo modello di riferimento per le città del futuro, fornendo alle municipalità gli strumenti necessari per supportare politiche ambientali sostenibili. È questa la mission di Wiseair, la startup ideata da Carlo Alberto Gaetaniello, Paolo Barbato, Andrea Bassi e Fulvio Bambusi, quattro ingegneri del Politecnico. Nata nel 2019, l’azienda ha sede a Milano, dieci dipendenti e possibilità di lavoro fully remote.

Tra la prima campagna di crowdfunding per portare il vaso Arianna nelle case dei cittadini e la chiusura dell’ultimo investimento da 1 milione di euro, la startup ha elaborato il sistema Ido. La tecnologia dotata di sensori accurati, autonomi e flessibili, che rilevano gli agenti inquinanti e trasformano le informazioni raccolte in dati immediatamente consultabili.

Il punto di forza sono però i report integrati del team di Wiseair, che permettono alle amministrazioni locali di implementare iniziative a tutela della qualità dell’aria. La salute ambientale si serve della tecnologia, ma dipende ancora da variabili umane perché, come sottolinea Gaetaniello, «è fondamentale credere nell’impatto delle proprie azioni».