Economia della Conoscenza

Sui sentieri del Riminese tra feste d’autunno, borghi e golosità

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di Riccardo Lagorio

Con il pretesto di trascorrere qualche giorno sulla riviera riminese si può cogliere l’occasione per visitare la città malatestiana e i borghi dell’interno tra fiere, sagre e appuntamenti culturali che colorano il novembre riminese. L’itinerario felliniano si snoda tra gli edifici e i luoghi dove il celebre regista ha vissuto e permette di conoscere da vicino la città.

Itinerario felliniano della riviera riminese

È d’obbligo uno scatto a Fellinia, la macchina fotografica gigante realizzata a mano dallo scultore Elio Guerra, prima di attraversare il centro storico: Corso d’Augusto, il passeggio, Piazza Cavour con la Fontana della Pigna, la merlatura e la scalinata di Palazzo Arengo che riportano ad Amarcord. Lungo la val Marecchia, dal capoluogo si raggiunge facilmente Santarcangelo di Romagna dove lasciarsi affascinare dalle grotte tufacee, scavate a partire dal VI secolo destinate a cantine o luogo di culto e che sono una vera e propria città sotterranea.

Chi ci passa tra l’11 e il 13 si ferma alla fiera di San Martino per un acquisto di prodotti tipici e alla Sagra dei Cantastorie, con esibizioni immediate e racconti ingenui che riportano agli spettacoli di strada di un tempo.

Il percorso può continuare verso Verucchio. L’arrivo al borgo è in Piazza Malatesta, un arioso spazio con eleganti palazzi rinascimentali. Merita una visita la Rocca del Sasso, dove ebbe inizio la scalata al potere della famiglia Malatesta con il capostipite Mastin Vecchio. Se c’è tempo, si può dare uno sguardo alle sale del Museo civico che custodiscono reperti d’età villanoviana, risalenti al periodo che va dal IX al VII secolo a.C. La sera si passa all’hotel Oste del Castello, attrezzato per ciclisti con noleggio di e-bike, lavaggio divise e piccola officina. È lo stesso proprietario Andrea Biotti, appassionato di due ruote, a proporsi come guida lungo i sentieri fuori dalle mura o suggerire i tragitti da percorrere in autonomia.

L’indomani, al di là del fiume Marecchia, tra i colori dell’autunno si affronta la salita al Castello di Scorticata a Torriana, con uno sguardo aperto sull’Adriatico. Una strada ombreggiata da cipressi e pini marittimi porta alla frazione Montebello, una deliziosa bomboniera medievale. A poca distanza dal borgo ci si può deliziare con alcune delle proposte di Domenico Eusebi: l’aroma dei tartufi appena colti non si dimentica facilmente.

Una ragnatela di sentieri ben segnalata e adatta al trekking, alla mountain bike e alle passeggiate a cavallo collega  Montebello a San Leo. Ogni pietra racconta la storia di questo borgo fondato secondo tradizione da San Leone, compagno di avventura di San Marino, provenendo entrambi dalla Dalmazia. L’euritmia dell’abside della Pieve di Santa Maria e la possanza del Forte, la complessa architettura del Duomo e le semplici linee del convento di Sant’Igne, in aperta campagna, sono una imperdibile tappa per gli amanti del Bello.

Servono 15 minuti per allungarsi a Talamello, patria dell’ambra. Niente pietre preziose, piuttosto un formaggio denominato così da Tonino Guerra per il suo colore, ottenuto durante la maturazione che avviene nelle fosse di tufo. I golosi si segnano sull’agenda le due domeniche del 13 e del 20 novembre per l’annuale fiera, che coincide con la sfossatura. Bisogna fermarsi nei pressi del cimitero per apprezzare uno straordinario ciclo di affreschi realizzato da Antonio Alberti nel 1437.

Chi invece vuole trascorrere qualche ora nel bosco a contatto con la natura, prende accordi con Pietro Belloni per una visita guidata al suo monumentale castagneto. Al ritorno verso Rimini, l’ultima sosta si fa a Podere Sant’Angelo per apprezzare le passate di pomodoro ma soprattutto il vino locale, la Rebola. È notizia recente la costituzione di un gruppo di 17 viticoltori per la promozione della Rebola DOC Colli di Rimini, d’uva Grechetto gentile, dal profumo di ortica.

Milena Falcioni, la rezdora della fattoria, spiega che «apre bene gli aperitivi, ma si trova a suo agio a tavola con piatti a base di pesce e i formaggi locali». Ora sì, si può ripartire, con adeguate provviste, per rivedere un’ultima volta il mare di Rimini.

Dove mangiare

Osteria Tiresia

La tradizione romagnola: cappelletti in brodo, strozzapreti, coniglio.

✉  Via XX settembre 41, Rimini

☎ 0541781896

Ristorante Al Mastin Vecchio

Da provare il tonno di coniglio e la faraona nel coccio.

✉  Via dei Martiri 4,  Verucchio (RN)

☎ 05411797132

I Malardot

Salumi locali, pasta fresca di casa, carni alla brace.

✉  Via Castello 35, Torriana (RN)

☎ 0541675194

Dove dormire

Hotel Oste del Castello

Camere ben fornite. Una piccola spa è a disposizioni degli ospiti.
✉  Via dei Martiri, 10 – Verucchio (RN)

☎ 05411797027 ostedelcastello.it

Le Rose Suite Hotel

Affaccio sul mare, grandi spazi e piglio moderno.
✉  Viale Regina Elena, 46 – Rimini

☎ 0541394289

Bio Boutique Hotel Xù

Biciclette a disposizione degli ospiti e un occhio di riguardo a chi vuole rimanere in forma.

✉  Via Pietro Metastasio 3, Rimini

☎ 0541381677

Dove comprare

Società Agricola Podere dell’Angelo

✉  Via Rodella 38R, Rimini

☎ 0541727332 vinipoderedellangelo.it

Grigione del Montefeltro

✉  Via Montefeltro 6, San Leo (RN)

☎ 3356986129 grigionedelmontefeltro.it

Azienda Agricola Eusebi

✉  Via Vicinale Scanzano, Poggio Torriana (RN)

☎ 3312635343

Castagneto Monte Pincio

✉  Via Ca’ Francescone, Talamello (RN)

☎ 3383563610

Info

Maggiori informazioni sono reperibili sul sito: emiliaromagnaturismo.it.