Economia della Conoscenza

Bambini e ragazzi àncora di salvezza per l’editoria

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di Laura Siviero 

I trentacinque anni di vita del Salone del Libro di Torino portano il titolo “Attraverso lo specchio” e strizzano l’occhio a giovani, ambiente, famiglie, scuole, insomma un buon politically correct, in un settore, quello dell’editoria, che in Italia è costretto ad andare a cercare i lettori uno a uno, stanarli dal torpore, titillarli attraverso mille escamotage e spesso cedere ai like. E che oggi punta sui giovanissimi, sui social e sull’internazionalizzazione per crescere e affrontare la contrazione dei consumi.

Un comparto che, secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori, si fregia di ricoprire il primo posto all’interno dell’industria culturale italiana, con un valore della sola “varia” (che comprende romanzi, manuali, saggistica, libri per bambini e ragazzi, escludendo i libri per la scuola), che genera, tra librerie “fisiche”, on line e grande distribuzione, un giro d’affari di 1,671 miliardi (2022). Ma che, nonostante il primariato, lo scorso anno ha registrato un calo, rispetto al 2021, del 2,3%, pari a 41 milioni in meno. A cui si sommano 79 milioni degli e-book (-8%) e i 25 milioni degli audiolibri (+4,2%).

Fanno ben sperare i dati del primo quadrimestre 2023. Gli italiani hanno speso nei primi quattro mesi dell’anno 473,2 milioni.

Solo lo 0,2% in meno dello stesso periodo nel 2022 (800mila euro) – spiega Giovanni Peresson, responsabile ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori. – Il mercato 2023 è sostanzialmente una fotocopia del 2022. Lo consideriamo un dato positivo tenendo presente il contesto generale di contrazione dei consumi, come segnalato dai dati Istat.

A salvare l’editoria italiana sono i bambini. Il mercato dei ragazzi vale quasi la metà del totale (43,4%) grazie all’appeal del fumetto, dei manga e dei libri per i più piccoli.

Il settore bambini e ragazzi è da un decennio circa il segmento che ha ridotto i segni negativi degli anni passati – continua Peresson. – In anni più recenti sta crescendo nella fascia 3-5 anni. Le giovani coppie sembrano più consapevoli della crescita culturale dei figli e anche le scuole accrescono il patrimonio delle biblioteche scolastiche.

All’estero vogliono i romanzi rosa (romance), i romanzi erotici e i libri per i ragazzi. A livello europeo, l’editoria vale 35 miliardi di euro, il 59% del mercato globale. Quella italiana è la sesta al mondo, al quarto posto in Europa, dietro Germania, Regno Unito e Francia, tallonata dalla Spagna, che continua a spingere (+5,5%). La crescita sui mercati esteri è tra gli obiettivi primari dell’editoria italiana e si esplicita attraverso la partecipazione ai saloni internazionali in cui si comprano e vendono i diritti di traduzione, da Francoforte a Parigi, Londra, New York e i mercati asiatici.

L’Italia investe ogni anno circa un milione di euro in contributi alla traduzione. Nel 2001 sono stati venduti circa 1.800 titoli italiani all’estero, nel 2010 4.200 e nel 2020 hanno sfiorato gli 8.600.

All’estero si vendono più diritti di libri per ragazzi di quanti se ne comprano, anche per la grafica. Inoltre l’Italia ha saputo ampliare i propri orizzonti, al romanziere letterario, che scrive un romanzo dove racconta con un linguaggio narrativo le sue vicende personali, sono subentrati autori che hanno inserito il giallo, il romance e la narrativa erotica.

I Social amici della lettura? I nuovi generi spopolano anche attraverso il passaparola sulle rete che incrementa le vendite.

Alcuni titoli hanno avuto un rimbalzo su Tik Tok e gli editori hanno creato sulle piattaforme dei luoghi e strumenti attraverso cui enfatizzare la comunicazione. Ma restano importanti anche altri canali: l’incoronazione del re genera decisioni d’acquisto non meno rilevanti dei social!