Economia della Conoscenza

Il volto selvaggio dell’Irlanda

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di Carmen Rolle

Compie dieci anni la Wild Atlantic Way, la strada costiera lunga 2.500 chilometri che corre lungo la costa occidentale d’Irlanda, dalla punta di Malin Head, nel Donegal, a nord, a Kinsale, nella Contea di Cork, a sud. I cartelli stradali con il simbolo dell’onda azzurra aiutano a godersi un tour che fila in compagnia dell’Atlantico, spesso tempestoso ma anche rischiarato nei giorni di bel tempo da cieli di cristallo e nuvole bianche. Seguendo la cartina, i Discovery Points indicano dove fare tappa per scoprire i Signature, le bellezze più appariscenti, insieme agli angoli meno conosciuti e a circuiti paralleli da fare a piedi, in bici, in barca o in canoa.

Sheep’s Head Lighthouse, faro costruito negli anni Sessanta nella contea di Cork
Sheep’s Head Lighthouse, faro costruito negli anni Sessanta nella contea di Cork

Davanti al finestrino sfilano scogliere, baie di sabbia candida, fari solitari, greggi di pecore, villaggi sulle colline viola d’erica. Colma di profumi e di paesaggi per cui il termine mozzafiato non è uno stereotipo, la Wild Atlantic Way è un pezzo di Irlanda che regala emozioni. Non a caso ha avuto successo anche come strumento turistico. Nata nel 2014 unendo strade e percorsi preesistenti insieme a città, villaggi, attrazioni ed esperienze per incentivare la frequentazione della costa ovest diminuita dopo il 2007, nel 2019 ha attirato 3,4 milioni di visitatori stranieri e 5,605 milioni di irlandesi, numeri eguagliati anche lo scorso anno.

Certo la strada è molto lunga. Ma può valere la pena sceglierne una parte. Ad esempio quella più a nord, meno battuta, approfittando anche dell’aeroporto di Knock.

Killybegs
Killybegs, nella contea di Donegal, è un importante porto di pescaf

Si può iniziare dal Donegal, dove vale il detto Up here it’s different, quassù è diverso. Separata a lungo per ragioni storiche e politiche, ancora oggi la contea è poco frequentata. La tappa immancabile sono le Slieve League, tra le più alte scogliere d’Europa: ben 601 metri, tre volte le famose Cliffs of Moher e non così affollate. La città più vicina è Donegal Town, con il castello eretto dal capo tribù O’Donnell nel XV secolo sul fiume Eirne.

Puntando verso Sud sulla N51, l’itinerario ha uno dei suoi clou nella penisola di Mullaghmore, resa famosa dai surfisti sulle prowler, onde alte, si dice, fino a 30 metri. Spettacolare è pure il tratto dopo Grange che lambisce il Ben Bulben: una camminata intorno alla montagna di Sligo fa scoprire la bizzarria geologica nata con le glaciazioni e la terra del poeta premio Nobel William Butler Yeats. Passata la città di Sligo, ecco Strandhill, paradiso dei surfisti: per loro è stato appena aperto il nuovo National Surf Center, in un avveniristico edificio costato quasi tre milioni di euro, con scuole e storia dello sport.

In Mayo, la Contea successiva, ad attirare sono i Céide Fields, che conservano il più antico complesso monumentale dell’Età della pietra in Europa, e la particolare Achill Island, connessa da un ponte alla terraferma. Battuta dai venti e protesa sull’oceano, l’isola è un susseguirsi di suggestivi scenari, con scogliere a picco sulle onde e spiagge premiate dalla Bandiera Blu. Achill è anche l’arrivo di una bella pista ciclabile, la Greenway, 42 km ricavati da una ferrovia abbandonata che parte da Westport. La cittadina è un’altra tappa da mettere in agenda, per i viali con le case georgiane sul fiume Carrowbeg, le celebri coperte di Foxford, i ristoranti gourmet.

Proseguendo verso Letterfrack, la Kylemore Abbey appare tra il folto degli alberi del Connemara National Park, con le guglie neogotiche. Costruita da Mitchell Henry per la sua sposa nel 1867, è dal 1920 un convento di suore benedettine che ne curano il giardino vittoriano. Un luogo d’incanto.

Anche sul mare la costa è emozionante: da fare in auto o a piedi i 15 km della Sky Road, anello che inizia da Clifden e offre panorami spettacolari sul castello eretto da John d’Arcy, il fondatore della città, le baie di Clifden e di Streamstown, le isole di Inishturk e Turbot. Di qui fino a Galway, la città principale di questa costa, si susseguono spiagge candide lambite da acque turchesi, isole e lidi.

È un’insolita Irlanda, colma di luce. Che invita, avendo giorni in più, a prolungare il viaggio: verso le famose Cliff of Moher, la strada panoramica del Ring of Kerry, o Cork, la capitale gastronomica del Paese.

Cosa sapere

Dove Dormire

Ardmore Country House

Solo tredici stanze affacciate sul giardino, la Clew Bay e il Croagh Patrick, il monte che sovrasta la città.

✉ The Quay, Westport, Co. Mayo

☎ 00353.98.25.994

ardmorecountryhouse.com

The Quay House

La marina affollata di barche è lo scenario su cui si apre la casa costruita due secoli fa per il comandante del porto, divenuta poi monastero francescano e convento. Ambienti comuni e 16 stanze con quadri di famiglia, mobili d’epoca, oggetti recuperati da trovarobe e mercatini d’antiquariato.

✉ Beach Road, Clifden, Co. Galway

☎ 00353.95.21.369

thequayhouse.com

Dove Mangiare

An Port Mór

Il nome ricorda il paese natio dello chef Frankie Mallons, tra i migliori d’Irlanda. In menu pesce dell’Atlantico accostato a sapori del Mediterraneo, prodotti del territorio, tradizione irlandese rivisitata: guancia di vitello brasata con capesante della Clew Bay, pesce affumicato di Achill Island, con tonno selvaggio, sgombro al pepe, salmone al miele e confettura di alghe di Clew Bay

✉ Brewery Place, Westport

☎ 00353.98.26.730

anportmor.com

Mitchell’s Restaurant

In una casa d’inizio secolo scorso, con pietra, legno e vecchi camini. In menu cozze di Killary, granchio della baia di Mannin e naselli, merluzzi, branzini freschi di pescato.

✉ Market Street, Clifden, Connemara, Co. Galway

☎ 00353.95.21.867

mitchellsrestaurantclifden.com

Info

Tourism Ireland, irlanda.com