Finanza e Risparmio

BTP Valore da record, la terza emissione è la più alta di sempre

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Non c’è due senza tre, e mai come nel caso del BTP Valore vale questo adagio popolare alla luce dei risultati record della terza emissione dei Buoni del Tesoro rivolti espressamente al mercato retail, quello cioè di piccoli risparmiatori e famiglie. Il collocamento si è concluso venerdì 1 marzo e il Ministero delle Finanze ha reso noto le cifre finali di questa tranche con scadenza marzo 2030: il titolo ha raggiunto un importo monstre di oltre 18 miliardi di euro, per la precisione 18.316,424 milioni, equivalente a più di 650mila contratti sottoscritti (656.359) per un taglio medio di investimento pari a quasi 28mila euro (27.906).

Numeri che ne fanno fuor d’ogni dubbio lo strumento finanziario non solo più richiesto attualmente dal mercato – nonché il più richiesto di sempre in un singolo collocamento per piccoli risparmiatori – ma anche quello più conveniente in assoluto: a parità di durata e tassazione, infatti, il BTP Valore a 6 anni (3 + 3) garantisce il rendimento più elevato al momento disponibile grazie a un tasso cedolare lordo del 3,25% nel primo triennio e +4% nel secondo con premio speciale di fedeltà dello 0,7% per chi lo mantiene fino alla scadenza naturale del sesto anno, nulla di paragonabile ai bond pubblici e privati o ai conti deposito.

I due collocamenti precedenti del BTP Valore, ricorda il Mef, ottennero richieste totali rispettivamente per 18,19 miliardi e per 17,19 miliardi di euro. Solo nei primi due giorni di questo terzo collocamento, invece, le sottoscrizioni hanno superato gli 11 miliardi di euro con oltre 376mila contratti, un parziale superiore a quello dei suoi due predecessori di giugno e ottobre e che già lasciava intuire il successo clamoroso dell’emissione iniziata il 26 febbraio.

A fare impressione sono stati soprattutto i numeri del primo giorno, che hanno incenerito ogni precedente record: alla chiusura di lunedì 26 febbraio è stato sfondato il tetto dei 6,4 miliardi di euro con un totale di 210.825 contratti, il che equivale a un contratto medio, a metà della prima mattinata di emissione, di circa 30.533 euro, con punte addirittura di 3 milioni. Così è stato polverizzato anche il primo giorno di collocamento di giugno 2023, finora record per questa famiglia di titoli di Stato, che aveva registrato ordini per 5,43 miliardi per 185.146 contratti.

Nella terza giornata si sono raggiunti altri 3,6 miliardi di euro di sottoscrizioni, che hanno portato il totale a 14,6 miliardi, superiori ai dati del BTP Valore di ottobre 2023 quando, al termine della terza giornata, furono raccolti complessivamente circa 13 miliardi. Con gli ultimi due giorni, rispettivamente a quasi 2,3 e a 1,4 miliardi, si è completata la sottoscrizione record.

Il 74% della quota è stata in prevalenza di investitori privati rispetto al private banking, il 55% con ordine effettuato tramite banca o ufficio postale e il 45% mediante i sistemi di home banking; il 67% dei contratti conclusi rientra nella soglia di investimento sotto i 20mila euro (il taglio minimo era di mille euro) ma se si amplia la forbice a quelli fino a 50mila si raggiunge il 91% delle sottoscrizioni totali.

Come ricordato all’inizio, i BTP Valore sono titoli di Stato pensati per gli investitori individuali, con remunerazione progressiva nel tempo e cedole trimestrali; prevedono tassi fissi garantiti con rivalutazione del capitale (a sua volta interamente garantito alla scadenza), ai titoli non si applicano costi di commissione, si usufruisce di una tassazione agevolata con aliquota del 12,5% ed esenzione delle tasse di successione sia sulle cedole a cadenza periodica sia sul premio fedeltà.

La convenienza del BTP Valore risiede inoltre nel fatto che sia la stabilizzazione dei tassi di interesse nelle ultime settimane sia la loro probabile diminuzione nei prossimi mesi (gli analisti parlano di tre tagli nel corso del 2024 a partire dall’estate) permetteranno da un lato di mantenere nel tempo rendimenti molto interessanti per gli investitori, dall’altro di non incidere troppo sul debito pubblico in virtù proprio della distribuzione del carico su più anni.

Ed è sul tema del debito pubblico che il successo del BTP Valore sembra premiare la strategia dell’esecutivo, quella cioè di riportare la più ampia quota possibile di quel debito nelle mani degli italiani. In una intervista al Tg2 la premier Giorgia Meloni, a emissione ancora non conclusa, ribadiva l’importanza di questo percorso:

«Il successo di Btp Valore lo interpreto come un segnale di fiducia da parte di cittadini e risparmiatori. Questo ci consente da una parte di dare ai cittadini uno strumento per mettere in sicurezza i risparmi e dall’altro di essere più padroni del nostro destino perché quando il tuo debito pubblico è nelle tue mani sei meno sottoposto alle pressioni esterne» 

Infine va ricordato che, come previsto dalla legge di bilancio per il 2024, il BTP Valore è escluso dal calcolo ISEE al completamento dell’iter di attuazione della misura e che i sottoscrittori potranno cedere interamente o in parte il titolo prima della sua scadenza, senza vincoli e alle condizioni di mercato.