Finanza e Risparmio

Energia: ok UE a modifiche PNRR

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di Lorenzo Consoli

La plenaria del Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza la settimana scorsa tutti gli emendamenti al piano REPowerEU, nella parte riguardanti i nuovi capitoli che potranno essere inseriti nei PNRR degli Stati membri. Il testo approvato, che è stato poi adottato definitivamente dal Consiglio Ue, contempla anche una novità positiva per le Pmi.

REPowerEU era stato proposto dalla Commissione europea il 18 maggio 2022, in risposta alla crisi energetica causata dall’invasione russa dell’Ucraina, con l’obiettivo di accelerare e intensificare gli investimenti e la transizione nel settore dell’energia in tutta l’Ue, per liberarsi della dipendenza dalla Russia e dalle fonti fossili.

Il piano proponeva che gli Stati membri potessero modificare il loro Pnrr e chiedere nuovi prestiti o sovvenzioni dell’Ue, presentando un nuovo capitolo specifico dedicato a REPowerEU e focalizzato sui suoi obiettivi, con nuove misure per risparmiare energia, produrre energia pulita e diversificare le fonti di approvvigionamento.

La Commissione proponeva che il finanziamento dei nuovi capitoli fosse fornito da:

  1. risorse ancora disponibili per i prestiti non utilizzati del Fondo Ue per la ripresa e la resilienza (Rrf), per circa 225 miliardi di euro;
  2. nuove sovvenzioni, per 20 miliardi di euro, ricavate dai proventi del sistema Ets di scambio di quote di emissione (nell’ambito della riserva stabilizzatrice del mercato);
  3. trasferimenti volontari da parte degli Stati membri ottenuti ridestinando agli obiettivi di REPowerEU una parte dei finanziamenti (per un ammontare complessivo fino a 52,3 miliardi di euro) già previsti dal Fondo di sviluppo europeo regionale (Fesr), dal Fondo sociale europeo (Fse) e dal Fondo di coesione.

In generale, il sostegno per le misure di REPowerEU potrà essere concesso per nuove riforme e investimenti attuati dal primo febbraio 2022, e per il rafforzamento di misure già incluse nei Pnrr iniziali.

Diversi Paesi, come la Germania e l’Olanda, non hanno interesse a chiedere i prestiti Ue che spetterebbero loro secondo il Piano NextGenerationEU, perché possono spuntare tassi d’interesse inferiori se si rivolgono direttamente al mercato. REPowerEU permetterà di redistribuire queste risorse rimanenti del Piano di Recovery anche a favore degli Stati membri che, come l’Italia, hanno già richiesto l’intera assegnazione dei prestiti a titolo del dispositivo Rrf. Il termine per richiedere i nuovi prestiti è il 31 agosto 2023. Durante i negoziati, il Consiglio Ue e il Parlamento europeo hanno confermato questa possibilità di riassegnare i prestiti non utilizzati del fondo Rrf, ma hanno emendato altre disposizioni che erano state proposte dalla Commissione.

Innanzitutto, sono state introdotte nuove misure eccezionali per l’utilizzo dei fondi regionali dell’UE a sostegno delle PMI particolarmente colpite dall’aumento dei prezzi dell’energia, delle famiglie vulnerabili, e di eventuali regimi di cassa integrazione per mantenere i posti di lavoro minacciati. In particolare, come misura eccezionale strettamente necessaria per far fronte alla crisi energetica derivante dall’impatto della guerra, il Fondo europeo di sviluppo regionale potrà sostenere il finanziamento del capitale di esercizio sotto forma di sovvenzioni per le PMI danneggiate dai rincari energetici. Questo nell’ambito di priorità di investimento che sostengano la capacità delle PMI di crescere sui mercati regionali, nazionali e internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione.

In secondo luogo, i 20 miliardi di euro di nuove sovvenzioni saranno finanziati mediante una vendita anticipata dei permessi di emissione Ets (per il 40%) e tramite le risorse del Fondo per l’innovazione (per il 60%), invece di attingere alla riserva stabilizzatrice del mercato Ets.

Ma soprattutto è stata modificata la proposta della Commissione di utilizzare, per assegnare le nuove sovvenzioni di REPowerEU, la stessa chiave di distribuzione originaria del dispositivo Rrf (basata sulle esigenze specifiche di ogni Paese nella crisi post-pandemica). Ora la nuova chiave di ripartizione delle sovvenzioni supplementari terrà conto anche della dipendenza degli Stati membri dai combustibili fossili e dell’aumento dei prezzi degli investimenti.

Questo comporterà che la quota maggiore di sovvenzioni (2,760 miliardi di euro, il 13,8% del totale) verrà assegnata a pari merito a Italia e Polonia, seguite da Spagna (2,586 mld) e Francia (2,320 mld), Germania (2,089 mld), Romania (1,399 mld), Grecia (769,2 mln), Portogallo (704,4 mln), Ungheria (701,5 mln) e Repubblica ceca (681,5 mln).

Infine, è stata introdotta una disposizione che prevede che gli Stati membri possano ricevere prefinanziamenti pari al 20% dei loro nuovi capitoli REPowerEU nel Pnrr, e la condizione che almeno il 30% delle risorse finanzi misure con dimensione multinazionale o comunque effetti in diversi Paesi membri.