Finanza e Risparmio

Gruppo Nobis: polizze su misura per piccole imprese

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Prevede di chiudere l’anno con una raccolta premi di 450 milioni di euro (+20% rispetto al 2021, anno in cui l’utile di gruppo è risultato raddoppiato rispetto al 2020). I conti del primo semestre 2022 confermavano il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni con un aumento del 26% della raccolta premi complessiva (221 milioni nel semestre) e l’incremento del 14% dell’utile consolidato rispetto allo stesso periodo, passato da 10,4 a 11,9 milioni. Non male per un gruppo assicurativo relativamente giovane, in un anno post pandemia e caratterizzato da caro energia, carenza di materie prime e guerra nel cuore dell’Europa.

Stiamo parlando del Gruppo Nobis, nato a Torino e ora con sede generale ad Agrate Brianza, nato nel 2008 per iniziativa di Alberto Di Tanno, che ne è il presidente.

Dall’impegno iniziale nel settore assicurativo per automotive e mobilità, il gruppo – che occupa oltre 300 persone – ha via via allargato le sue competenze e oggi si pone sul mercato con un’offerta completa che comprende rami vita, risparmio, previdenza integrativa, turismo e viaggi, salute, casa e assistenza. Di Tanno, classe 1964, cavaliere della Repubblica, prima del 2008 ha lavorato nella Polizia di Stato per tre anni per poi lanciarsi nel commercio di autovetture e fondare il Gruppo Intergea Spa (di cui è tuttora presidente e amministratore delegato), holding industriale a capo del secondo grande gruppo di distribuzione automobilistica italiano.

Infine l’impegno nel settore assicurativo, di cui Di Tanno parla con entusiasmo:

Nobis si posiziona al 17esimo posto tra i gruppi assicurativi danni (su 91, ndr) e addirittura all’ottavo nel ramo CVT (Corpi Veicoli Terrestri, in buona sostanza le polizze incendio e furto per le auto) e nel ramo Perdite pecuniarie (polizze di annullamento viaggi, franchigie rimborsate). Recentemente abbiamo ulteriormente ampliato l’offerta per imprese e professionisti, un target di sempre maggiore interesse per il nostro gruppo.

Sono tre i canali distributivi attraverso i quali i prodotti Nobis sono collocati sul mercato: il canale tradizionale, composto da 600 tra agenzie e broker di assicurazione; il canale automotive, che ha come intermediari case automobilistiche, realtà finanziarie e concessionarie per un totale di un migliaio di collaborazioni; infine il canale del travel insurance, che vede la vendita di polizze abbinate a viaggi e pacchetti turistici da parte di tour operator e oltre 3000 agenzie di viaggio. La propositività e l’elasticità di Nobis Assicurazioni hanno tra l’altro consentito alla compagnia di chiudere, nel corso degli anni, importanti partnership tra le quali Fca Bank, Findomestic, Santander Consumer Bank, Compass e Mitsubishi Italia.

L’Italia però, secondo Di Tanno, “sconta uno scomodo primato: i premi assicurativi nel nostro Paese valgono solo l’1,1% del Pil, contro il 2,8% della media di alcuni paesi Ue (Belgio, Francia, Germania, Olanda, Spagna) e, esclusa la RC auto obbligatoria, si spendono in polizze assicurative in media solo 300 euro per abitante contro i 937 euro dei paesi europei”.

Le piccole e medie imprese non fanno eccezione. Osserva Di Tanno: “Come ampiamente descritto nello studio di Crif, Italian Insurtech Association – IIA & Nomisma del 2021, solo il 62% delle piccole e medie imprese italiane dispone di una copertura assicurativa. Contando l’intero segmento 4,35 milioni di aziende, pari al 99,3% delle imprese in attività, significa che sono 1 milione e 653mila le imprese che non dispongono di una copertura assicurativa (ovvero il 38% del totale sulla base del campione analizzato). E questo, sebbene nell’ultimo anno la percezione del rischio sia aumentata per 7 imprese su 10. Le PMI tendono a coprirsi per pochi rischi: il 71% di esse ha infatti sottoscritto una copertura RC verso terzi, il 64% incendio, il 56% furto ma si scende al 39% per la responsabilità civile degli amministratori e addirittura al 9% se parliamo di coperture cyber e all’8% nel caso di copertura per le interruzioni di attività, due aspetti che invece nel passato biennio hanno prodotto un effetto assolutamente critico sulla continuità del business”.

Di qui l’attenzione di Nobis per proporre nuove soluzioni su misura di PMI che, secondo una ricerca di Deloitte, nel dopo pandemia hanno manifestato – in un caso su tre – maggiore propensione all’acquisto di polizze.

I tre motivi principali che hanno spinto la domanda assicurativa in Italia sono la maggior consapevolezza dei rischi (48%), la volontà di evitare ulteriori impatti negativi sull’attività d’impresa (42%) e la maggiore vulnerabilità finanziaria (40%). Per le PMI italiane l’aspetto più importante nella scelta di una polizza è la flessibilità (78% delle Pmi) in termini di possibilità di aggiornare le coperture, seguita dalla fiducia verso l’intermediario (45%).

Vogliamo offrire prodotti e servizi assicurativi flessibili e personalizzati.

La nostra organizzazione snella – conclude Di Tanno – snella ci permette in tempi rapidi di offrire soluzioni ad hoc. E’ stato il caso, per esempio, di diversi prodotti assicurativi a protezione delle aziende e dei loro dipendenti durante la pandemia o il sostegno alla ripartenza di alcuni prodotti sia per il settore del turismo che per quello dell’automotive, particolarmente colpiti in quel periodo. Negli ultimi tempi abbiamo ampliato la gamma di soluzioni a disposizione del comparto come la polizza per RC professionale D&O (Directors and officers insurance) o quelle che offrono protezione a uffici, stabilimenti produttivi, aree commerciali e ai loro contenuti da tutti i rischi comuni dell’impresa, compresa la garanzia cyber”.