Finanza e Risparmio

Perché il settore delle polizze vita rischia una crisi di fiducia

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di Mariarosaria Marchesano

Il congelamento fino al 30 giugno di quest’anno di 350mila polizze vita è il prezzo che altrettanti risparmiatori stanno pagando alla crisi della compagnia Eurovita. Quest’ultima è finita in amministrazione straordinaria e ancora all’orizzonte non si vede l’agognata soluzione di “sistema”, vale a dire un salvataggio condiviso tra gli operatori assicurativi e bancari allo scopo di evitare una crisi di fiducia nel settore delle polizze.

Il caso Eurovita è inedito in Italia e probabilmente è destinato a restare isolato, ma è anche la spia di un malessere che nel comparto assicurativo comincia a fare capolino per effetto della stretta monetaria della Bce, come ammesso di recente anche dalla Banca d’Italia. Nell’ultima relazione sulla stabilità finanziaria, Palazzo Koch, infatti, spiega che l’alta inflazione e il rapido rialzo della curva dei tassi di interesse privi di rischio «si sono riflessi sull’indice di solvibilità medio delle compagnie italiane, che si è ridotto fra giugno e dicembre del 2022, pur rimanendo su livelli elevati e prossimi alla media europea».

Nel 2022, insomma, la redditività è peggiorata sia nel comparto vita sia in quello danni. E ancora, «la crescita dei rendimenti delle obbligazioni nel secondo semestre del 2022 – dice Bankitalia – ha generato un saldo netto negativo tra plus e minusvalenze non realizzate sugli investimenti delle compagnie, in particolare nel comparto vita, ridottosi tuttavia nel primo trimestre di quest’anno». Quello che è successo, nella pratica, è che la concorrenza dei tassi di BTp e conti di deposito ha fatto lievitare i riscatti soprattutto delle polizze vita. La presenza sul mercato di prodotti di risparmio più allettanti (e meno costosi) ha spinto un numero crescente di persone a liquidare le posizioni nelle polizze.E la crisi Eurovita potrebbe far crescere la sfiducia verso il settore. È chiaro che, tra le compagnie, c’è chi è abbastanza solida per reggere il colpo e chi, invece, ha bisogno di aumentare la propria capacità di essere solvibile.

È possibile che arrivi un’ondata di riscatti diffusi? Qualche spunto emerge dalle relazioni sulla solvibilità che le compagnie stanno pubblicando in queste settimane: nel 2022 la crescita dei tassi d’interesse è stata superiore agli scenari di stress test ipotizzati per mettere a punto gli indici di solvibilità. Inoltre, secondo simulazioni dell’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, ulteriori rialzi della curva dei tassi potrebbero comportare per il comparto vita un calo medio dei fondi propri pari al 7%. In questo contesto, riuscire a sbloccare i riscatti di Eurovita sarebbe il segnale di fiducia che i risparmiatori stanno aspettando.