Inchieste

Artigianato e digitale: caccia a 90mila specialisti

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di Paola Stringa

Stilisti, sarti modellisti, virtual visual merchandiser, web marketing specialist, ricercatori di tendenze, fashion lawyer, sustainability manager, customer experience manager, periti chimici, orafi, meccanici di tessitura, disegnatori tecnici. Tra artigianato e digitale sono tante oggi le figure della filiera della moda ricercate e specializzate in ambiti specifici e relativi alla trasformazione che il settore sta subendo.

Secondo le stime di Unioncamere entro il 2026, saranno disponibili dai 63mila ai 94mila posti per assunzioni in categorie specializzate nell’universo della moda. Come ha specificato recentemente Ercole Botto Poala, presidente di Confindustria Moda, «la moda non è solo sfilate, ma anche tecnici e artigiani, in tutti i suoi comparti. Dobbiamo riavvicinare i giovani alle nostre aziende».

La formazione resta un nodo importante e sempre più presidiato, sia a livello pubblico sia a livello di player privati, al centro anche della legge quadro sul made in Italy appena approvata dal Governo, che valorizza le filiere e le nuove competenze, per rispondere alla domanda delle imprese, dove mancano all’appello, oggi, secondo Pambianco news (la piattaforma d’informazione del settore) circa 40mila addetti.

Nell’ambito della formazione della moda, il Milano Fashion Institute, nato nel 2007 su spinta del Comune di Milano, ha lavorato, in questi ultimi 15 anni, al fine di diventare il centro di formazione d’eccellenza di riferimento del sistema moda in Italia. Dal 2021, vede la collaborazione con Camera della Moda Italiana che ha portato la sua esperienza di costante e quotidiano confronto con i brand e la filiera e, insieme alla quale, sono stati sviluppati progetti per lo sviluppo della sostenibilità, per affrontare le nuove sfide e l’evoluzione strutturale del business simbolico più importante del made in Italy. Questa collaborazione ha anche aumentato le opportunità di collocamento per i giovani all’interno del settore: il primo master co-progettato in Product Sustainability Management ha registrato il 100% di placement.

Gruppo Florence (primo polo produttivo italiano del lusso) ha dato vita ad Academia, che gestisce programmi di formazione diffusa per i dipendenti e i giovani talenti all’interno e all’esterno di propri laboratori con l’obiettivo di rinobilitare le maestranze e le professionalità che appartengono al patrimonio culturale e produttivo italiano. La leva su cui poggia Academia è il saper fare manuale, la cura sui processi di lavorazione, l’enfasi sulle competenze uniche dell’artigianalità locale.

Maglificio Erika, che fa parte dello stesso gruppo, invece ha dato avvio ad un programma di formazione presso l’Istituto professionale Giuseppe Medici di Legnago, in collaborazione con Umana Forma, per coinvolgere gli studenti in un percorso specializzato sulla maglieria.

Clerici Tessuti, da parte sua, ha avviato Progetto Academy, in collaborazione con Regione Lombardia e Istituto Superiore Starting Work di Como, per un apprendistato all’interno dell’azienda al fine del conseguimento di un diploma in Tecniche per la Realizzazione Artigianale di Prodotti Made in Italy.