Inchieste

La salinità uccide le vongole nel delta e in laguna

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di Roberta Favrin

La ridotta portata di acqua del fiume sta stravolgendo gli equilibri naturali e la biodiversità dell’ambiente salmastro: «Lo stress salino indebolisce i mitili rendendoli più sensibili all’attacco del Murice, predatore che si sta diffondendo in laguna – denuncia Mauro Mantovan, consigliere nazionale di Pescagri Cia – la produzione di vongole è in caduta libera, fino all’80% in meno rispetto a una decina di anni fa». Il Libro Bianco elaborato da Ambrosetti per la Regione (presentato a giugno 2022) stima che il solo comparto della vongola verace rappresenti in valore il 37,8% dell’intera produzione regionale di pesca e acquacoltura: 157,6 milioni (nel 2020). Il Veneto assicura il 39,5% del prodotto nazionale: «Ci sono 2.300 famiglie che vivono di questo, 1500 nella sacca di Goro – sottolinea Alessandro Faccioli, responsabile di Coldiretti Imprese Pesca Veneto – bisogna salvaguardare questo patrimonio che è insieme economico ed ambientale perché la bellezza e la biodiversità delle lagune è unica».

Nel frattempo qualche impresa sta sperimentando la coltivazione dell’ostrica piatta Ostrea edulis, storica abitante della laguna veneziana almeno fino alla fine del XIX secolo. A lanciare il progetto su scala scientifica è stata l’Università Ca’ Foscari, nel 2021, con la biologa marina Camilla Bertolini, ricercatrice del programma Marie Curie in Ecologia dell’ateneo veneziano. Con la collaborazione di acquacoltori locali sono state seminate 2.200 ostriche “mamme”, importate dalla Croazia per diventare le capostipiti della nuova colonia lagunare. Il progetto pilota si avvia alla conclusione e sembra che le indicazioni siano incoraggianti per lo sviluppo di un’acquacoltura sostenibile, per l’ambiente e per gli allevatori.