Inchieste

Mancati pagamenti: aziende costrette a ricorrere alle banche

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di Nicola Brillo

Il mancato pagamento, anche solo di poche fatture, può mettere in seria difficoltà le imprese anche nel Nordest. «Un cliente che ha sempre pagato, mi ha comunicato nei giorni scorsi che non riuscirà a saldare in tempo le fatture: ha macchine da milioni di euro ferme per mancanza di componenti. Mi ha chiesto di posticipare i pagamenti e spero non vada in difficoltà, potrei perdere la commessa da 150mila euro e il materiale già consegnato. Con un altro cliente ci sto mettendo anni per rientrare, anche per piccole somme».

Il caso delle Officine Pinzon

Il veneziano Luciano Pinzon guida l’omonima officina del settore metalmeccanico, specializzata nel taglio di vari materiali e che quest’anno ha compiuto il secolo di vita. Lui rappresenta la terza generazione, con la quarta già in azienda. Siamo a Gardigiano di Scorzè, entroterra veneziano: dà lavoro a 15 persone e il fatturato si aggira sui tre milioni l’anno. È una classica azienda nordestina, capace di resistere alle numerose crisi e imporsi a livello nazionale.

Nasce a Murano nei primi anni del 900, poi si sposta in terraferma; oggi è partner specializzato per il mondo delle costruzioni meccaniche, dell’arredamento e del design. L’azienda svolge qualunque tipo di lavorazione su inox, ferro, ottone, rame, alluminio e altro: taglio laser/punzonature, piegatura, saldatura, lucidatura e altri passaggi. Negli anni ha diversificato ed ora serve differenti settori. L’azienda veneziana svolge tutti gli step della produzione: dalla progettazione, prototipazione con software (Cad/Cam 2D e 3D), produzione e test di qualità. E poi produzione, industrializzazione, verifiche e assistenza.

Il difficile rapporto con le banche

«Per far fronte ai mancati pagamenti delle fatture ci dobbiamo rivolgere al settore bancario – spiega Luciano Pinzon – fare accesso ai fidi, sempre più costosi, aggravando così i bilanci aziendali. Il rapporto con le banche è difficile. In una recente transazione per un finanziamento mi hanno fatto aspettare molto tempo, concedendomelo solo all’ultimo, nel frattempo sono stato costretto ad aprire un finanziamento ponte per l’IVA. Poi mi hanno “obbligato” ad aggiungere una serie di servizi a pagamento di cui non avevo bisogno, ma “necessari” per far avere quanto avevo richiesto», aggiunge l’imprenditore veneziano.

Aziende che si finanziano tra loro

Per fortuna per l’azienda veneziana i casi come questi non sono all’ordine del giorno. «Negli anni sono riuscito a cautelarmi, ho fatto una cernita rigorosa dei clienti – spiega ancora – con la crisi 2008-2011 ho perso un milione di euro. In quel periodo lavoravo con 70 clienti, oggi di quelli ne sono rimasti solo tre. Purtroppo non esiste una tutela del credito in Italia, si è creato un mercato di aziende che si finanziano tra di loro».

Si è instaurato un sistema perverso: noi lavoriamo e finanziamo i nostri clienti con “pagherò senza assicurazione”.

«In caso di mancato pagamento posso fare causa, certo, ma allora ci aggiungiamo la lunghezza della giustizia e burocrazia – conclude Pinzon  – e si arriva alla conclusione quando non c’è più l’azienda. Il problema in questi mesi è pesante e non escludo si possa ripresentare»