YOLO economy, faro per Millennial e Gen Z
Se il lavoro non nobilita più l’uomo, di certo lo ‘mobilita’ secondo lo scrittore Michele Masneri.
di Paola Stringa
Se il lavoro non nobilita più l’uomo, di certo lo ‘mobilita’ secondo lo scrittore Michele Masneri che, subito dopo il Covid aveva individuato la mappa globale delle destinazioni ‘YOLO’ (You Only Live Once), dove lo smart working si coniuga con una qualità della vita più alta di quella di cittadini di aree metropolitane congestionate o di pendolari di provincia.
«Il concetto di YOLO economy è diventato popolare durante la pandemia, con molti lavoratori, soprattutto Millennial e Gen Z, che hanno rimesso in discussione il paradigma più classico di worklife balance, lasciando tradizionali percorsi di carriera a favore di scelte che esplorassero opportunità di lavoro in luoghi con un lifestyle più desiderabile», spiega Nikolas Konstantinou, business relocator di RebaseCyprus.com, che ha già assistito oltre 300 clienti nella ‘rilocazione’ della propria vita professionale e sociale nell’ultimo gateway del Mediterraneo.
Non solo nomadi digitali, pronti a mettere le tende in qualunque spazio di coworking globale con una buona connessione. Diversi fattori hanno contribuito alla crescita della community di expat cipriota, in primis il miglioramento infrastrutturale complessivo, l’aumento delle rotte low cost, l’esplosione del real estate, oltre alla diffusione dello smart working.
«Molte multinazionali, ma anche imprese più piccole, concedono ai dipendenti di vivere in altri Paesi e spostarsi solo quando occorre, dato che è ormai assodato che si può essere produttivi anche da remoto».
E se nella nuova geografia del lavoro post Covid, Masneri aveva indicato Ibiza come prototipo YOLO, i numeri di questo esodo in stabile crescita, soprattutto di lavoratori del tech e dell’e-commerce, rappresentano più Cipro come place to be per un grande cambiamento.
«I vantaggi che ne fanno la perfetta destinazione per i remote worker sono la sicurezza, il bilinguismo, la connessione con Europa e mercati strategici come Israele, Medio Oriente e Nord Africa; oltre a clima, bellezze naturali e una comunità cosmopolita già ben strutturata”.