La Settimana Internazionale

Giuliani: «Il più grande assalto alla Costituzione Americana»

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di Eleonora Tomassi

Rudolph Giuliani, ex sindaco di NY, si è costituito mercoledì 23 agosto presso il carcere della contea di Fulton, in Georgia, assieme ad altre 17 persone, accusati per i loro tentativi di annullamento dei risultati delle elezioni 2020.

Giuliani, che in passato ha rappresentato l’ex presidente Donald Trump, è stato incriminato dall’ufficio del procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, per 13 capi d’accusa.

Le dichiarazioni che seguono sono molto forti e Giuliani ha autorizzato per iscritto la loro pubblicazione assumendosi la piena responsabilità.

Mr Mayor, lei ha subito dichiarato di “sentirsi molto, molto bene” a riguardo, ma ci racconti che effetto le ha fatto e le fa oggi vedere quella foto segnaletica con il suo volto e soprattutto cosa ha provato in quelle ore a Full County? Proprio lei che di incriminazioni ne ha condotte tante nella sua carriera ed è passato alla storia per il suo lavoro brillante di procuratore. Cosa ha provato a ruoli invertiti?

È molto interessante riflettere su questa domanda. Pensavo mi sarei sentito male e sarei stato molto turbato. Invece, potrei quasi dire di non aver provato nulla. Forse perché sono consapevole dell’assurdità della causa, ma sono allo stesso tempo anche molto preoccupato per il mio Paese, perché sotto l’amministrazione Biden si sta trasformando in un Paese fascista e perché la stessa cosa la stanno facendo anche a tante altre persone che non hanno le risorse che ho io.

Mi sono reso conto di essere tra le persone negli Stati Uniti a saperne di più sulla criminalità di Biden, avendola rivelata cinque anni fa assieme all’hard disk del figlio. Quasi nulla di tutto quello che oggi è uscito su Biden sarebbe noto se non fosse stato per me. E lì già avevo capito, quando ho iniziato la mia battaglia, cosa mi avrebbero fatto. Quindi tornando alla domanda, a Full County non mi sentivo turbato, sentivo di stare dalla parte giusta della storia. L’ho fatto tante volte da procuratore degli Stati Uniti e continuo a farlo tutt’oggi, difendo i diritti di tutti gli americani.

Lì le hanno fatto il tifo. Sia i sostenitori fuori, sia tutte le persone dentro, inneggiavano il suo nome.

Esattamente, facevano il tifo per me. La prigione stessa ha tifato per me. È stato strano sì, voglio dire – ride – quando ero procuratore degli Stati Uniti ho messo più di 5.000 persone in prigione. Trovate un procuratore che abbia un record migliore del mio negli ultimi cento anni! Avevo pensato – sorride ancora – che avrei avuto un’accoglienza terribile, invece è stato un tripudio di ovazioni a mio nome. Urlavano: «Rudy, Rudy devi vincere!» e tante altre cose simili. Ma l’ho vista in maniera professionale, perché sono un avvocato ed è una guerra che devo vincere. Dobbiamo fermare questa politicizzazione della giustizia. È una cosa terribile. Solo i Paesi fascisti lo fanno. E finché Biden non sarà rimosso o sconfitto, continuerà ad essere vendicativo e a fare tutto il possibile per danneggiare le persone che stanno facendo emergere la verità su di lui.

Mr Mayor, sa ciò che l’informazione dice di lei? Ciò che dicono di una sua cosiddetta “involuzione”?

Alla gente piace dire che sono diverso. Sono lo stesso Rudy Giuliani che ha sconfitto la mafia, che ha reso New York la città più sicura d’America. Ho ridotto il crimine più di qualsiasi altro sindaco nella storia di qualunque altra città. Ho probabilmente messo in prigione i peggiori criminali del XX secolo e sto ancora oggi combattendo per la giustizia. Questa è l’unica verità, l’unica realtà, ma è chiaramente più facile dipingermi come mi dipingono e soprattutto più necessario per i loro fini, ma non ci riusciranno. Sono andato a Full County perché rispetto la legge, come ho sempre fatto, senza eccezioni.

Gli Stati Uniti stanno vivendo una fase di polarizzazione senza precedenti. La giustizia non era mai intervenuta prima nelle dinamiche politiche, perché ora sì? Cosa sta accadendo al paese simbolo per eccellenza della democrazia?

Beh, sapete, succede qualcosa di terribile ad un paese quando quest’ultimo elegge a Presidente un criminale trentennale come Biden. E le prove che sono state insabbiate su di lui indicano che per 30 anni, prima da senatore e poi da vicepresidente, ha preso più di 50 milioni di dollari in tangenti. È una cosa che non credo sia mai successa prima in America …

Non abbiamo mai avuto un presidente così disonesto. Molte delle persone che lo circondano lo sanno e lo coprono. E poi soffre chiaramente di demenza senile, ma coprono anche questo. Quell’uomo non riesce a finire una frase. Non ricorda le leggi che ha approvato. Continua a pensare che i morti siano vivi, riferendosi a loro come se fossero vivi. Pensa che suo figlio sia stato ucciso in guerra. Suo figlio è morto di cancro in un letto d’ospedale!

Quindi oltre ad avere un criminale alla Casa Bianca, abbiamo anche un uomo che non ci sta con la testa. E non riesco a immaginare cosa pensi la gente degli Stati Uniti quando lo vede cadere o chiamare le persone con nomi sbagliati o dimenticare dove si trova. Naturalmente, la stampa ha nascosto tutto al popolo americano. Hanno sempre saputo dell’hard disk, ma l’hanno sempre coperto.

La foto segnaletica di Donald Trump sta facendo il giro del mondo e dal punto di vista comunicativo sta riscuotendo un successo incredibile. Trump oggi è il primo candidato dei repubblicani, il consenso è in continua crescita e la sua campagna ha raccolto 7,1 milioni di dollari in soli 4 giorni dalla sua consegna in custodia giovedì 24 agosto, ed un totale di 20 milioni nelle ultime settimane. Di che consenso si tratta? Il popolo americano cosa pensa e da che parte sta?

Credo che sempre più persone si siano rese conto di quanto tutto ciò non sia altro che una disperata caccia alle streghe con l’unico fine di distruggere Trump a qualunque costo. Quindi lo strumento ideale è ciò che in America chiamiamo “montatura”, cioè quando si cerca di condannare qualcuno per un crimine che non ha commesso. Molte di queste accuse sono già state smentite, come la collusione con la Russia, (“The Russian Collusion”), smascherata e smentita sulla carta. È stato dimostrato che Hillary Clinton ha pagato 1,1 milioni di dollari per montarla. Risulta quindi difficile per gli americani credere che siamo noi quelli corrotti. Al contrario, dopo ognuna di queste rivelazioni, sempre più persone credono a noi. Da quando abbiamo iniziato questa “battaglia”, forse con il 40% del popolo americano che ci credeva, ora siamo probabilmente ben oltre il 60%. Per questo sono così frustrati da arrivare a fare quello che hanno fatto. Non sanno letteralmente più che altro fare.

La foto segnaletica, cioè il caso che ci sta dietro, riguarda una disputa elettorale. Non si tratta di un crimine. Io li ho rappresentati nel caso legale. E altri cinque avvocati sono stati incriminati per aver fatto altrettanto. Tutti in America hanno diritto a essere rappresentati. Noi procuratori – dovete sapere -, per 20 anni abbiamo cercato di processare i terroristi artefici dell’11 settembre e perfino loro hanno sempre avuto i loro avvocati, sono stati trattati con rispetto, come è normale e giusto che sia. Gli avvocati di Trump invece sono trattati da criminali solo perché, appunto, sono di Trump.

Credo quindi che il popolo americano abbia notato questa contraddizione e cominci a sentirsi molto, molto a disagio. Per questo la foto sta andando così bene. È come un’immagine manifesto – sorride – come se rappresentasse l’unico uomo che può resistere a questo fascismo. Ma anche qui, Trump non è affatto solo. La verità è che ci sono molte persone che si oppongono a questo “sistema”, anche se non ve lo dicono. Sono in tanti a farlo dal primo giorno, prime fra tutti le persone coinvolte nel suo caso, e non sono poche, che pensavano avrebbero ceduto e testimoniato contro di lui. Chiaramente non è andata così. Tutti si sono dichiarati non colpevoli e hanno affermato di voler continuare a lottare. Direi quindi che hanno calcolato male, molto male, quanto sia forte il popolo americano – sorride ancora.

Mayor, ora cosa succederà? Hanno iniziato con le proteste, poi le accuse (“impeachments”) e ora quattro incriminazioni (“indictments”). L’escalation è molto evidente, da una manifestazione è diventata una caccia alle streghe con l’obiettivo di arrestare Trump. Eppure nessuna di queste cose sembra funzionare, perché l’ultimo ‘indictment’ è finito con Trump che ha stravinto il primo “debate” repubblicano. C’è il rischio che si spingano oltre? Intendendo una violenza fisica?

Ammetto che la paura che ciò possa accadere esiste, perché logicamente tutto il resto lo hanno già fatto. A meno che non siano stupidi, devono rendersi conto che qualunque altra incriminazione porterà solo più voti e più soldi a Trump. E non c’è quasi più nulla per cui incriminarlo. Hanno indagato quest’uomo sei anni! Hanno indagato me tre anni e al termine di questi hanno rilasciato una lettera in cui confermavano la mia innocenza, senza però mai scusarsi della violenza perpetratami o dei danni causatimi.

Quindi sì, mi preoccupa la violenza fisica, non tanto da parte del Presidente Biden o dei suoi collaboratori, quanto dalle persone che lo sostengono, che credendo alla loro narrazione potrebbero non reagire con giudizio. Senza dubbio stanno giocando con il fuoco. Ricordo che l’America è un paese che nel corso della sua storia ha assassinato i suoi presidenti. Non è una cosa impensabile o mai verificata. Non abbiamo mai incriminato un presidente prima d’ora, ma abbiamo sì ucciso presidenti in passato. Probabilmente il nostro presidente più famoso è Abraham Lincoln, il repubblicano che tutti i repubblicani adorano, fondatore del GOP e vittima appunto di omicidio.