La Settimana Politica

Antifascismo e anarchia, due pesi e due misure

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di Pasquale Napolitano

Firenze, Torino e Milano: tre piazze e due Italie: quella di Elly Schlein, ferma al secolo scorso tra partigiani e anti-fascisti. E quella in carne e sangue, di un popolo che deve difendersi da violenze, delinquenza e devastazioni.

Nel fine settimana scorso l’immagine delle due piazze è stata nitida. Per tutti. A Firenze sfilava la piazza virtuale, un misto di propaganda e utopia, fuori dal tempo. È la piazza che ingaggiava una fantomatica battaglia contro il fascismo. Di chi? Non si capisce. A Firenze c’è stato il battesimo della sinistra di Schlein e Landini alla quale si è accodato anche Giuseppe Conte.

Il corteo attraversava il capoluogo toscano. Ma sembrava di stare su Marte. Sul pianeta immaginario, che piace alla sinistra. Immaginando che a Palazzo Chigi non ci sia Giorgia Meloni, leader di una destra europea e moderna. Ma il Duce. E qui Anpi, sigle varie, sindacati e studenti sono scesi in piazza per ribellarsi a una dittatura virtuale.

A pochi chilometri c’è un’altra piazza: triste e reale. È la piazza di Torino, quella di cui si sono impadroniti gli anarchici. È la piazza che riporta anche la sinistra sul pianeta terra. Poche ore dopo la sfilata fiorentina, nella città di Torino gli anarchici mettono a ferro e fuoco le strade. Devastano negozi e incendiano auto.

Di quella piazza la sinistra scesa in strada a Firenze non sembra accorgersene. Nessuna dichiarazione. Nessun commento. E intanto il bilancio sale: 2 agenti feriti e migliaia di danni. Passano le ore e la leader del Pd Elly Schlein non sembra rendersi conto dell’inferno torinese. Se ne sta ancora nel suo pianeta immaginario a combattere i fascisti. Beata e tranquilla. Coccolata dai presidi di sinistra e dagli studenti che cantano Bella Ciao. Il bilancio diventa drammatico quando finalmente Elly fa un salto sulla piazza reale. Usa la navicella di Fabio Fazio, a tarda sera, per commentare e condannare le violenze di Torino. Nessuna parola di solidarietà per la polizia. Già è un primo passo. Ma la realtà è ancora lontana.

E la piazza di Firenze appare distante anche da Milano. Dove lunedì sera un immigrato irregolare compie cinque rapine, accoltellando i passanti e ferendo gravemente due persone. Tutto avviene in pieno giorno. Alle 17, ora di punta per la stazione del capoluogo lombardo. Eccolo il problema sicurezza che piomba sul pianeta virtuale di Elly. Si scatena la polemica. Salvini alza il tiro: «Sconvolgente notizia dalla mia Milano, dove la zona della Stazione centrale si conferma a grave rischio: solo l’eroico intervento di alcuni cittadini ha evitato un bilancio ancora più drammatico. Spero che tutte le forze politiche vogliano affrontare con serietà il tema della sicurezza, molto spesso legata alla presenza di clandestini, soprattutto nelle periferie e vicino alle stazioni. La Lega è impegnata per potenziare le Forze dell’ordine, accendere telecamere, facilitare le espulsioni dei delinquenti, contrastare lo spaccio di droga sempre e ovunque. Senza dimenticare il piano per la sicurezza all’interno delle stazioni, che prevede mille nuovi vigilantes». Milano si intreccia con la tragedia di Cutro. E anche dalla piazza milanese Schlein sceglie di stare alla larga.