La Settimana Politica

Con la scomparsa di Berlusconi si realizza il sogno del partito unico

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di Pasquale Napolitano

Con la morte di Berlusconi nasce ufficialmente il partito unico (repubblicano) di Giorgia Meloni. Un sogno che il cavaliere realizza con la sua scomparsa.

Sul piano del governo la tenuta della maggioranza potrebbe essere messa a dura prova dallo sbriciolamento (quasi scontato) di Forza Italia.

Per ipotizzare gli scenari dei prossimi mesi è necessario fare un passo indietro. Al 1994, anno della nascita di Forza Italia e della discesa in campo di Silvio Berlusconi. Cosa è Forza Italia? Un bene di proprietà della famiglia Berlusconi. Il simbolo è nelle mani del tesoriere Messina. Tajani, Ronzulli e Fascina si illudono di poter scalare il partito. Non ci sarà alcun congresso. Il simbolo di FI sarà ritirato dal mercato politico. E sarà custodito come bene prezioso tra i gioielli di famiglia, la quale difficilmente assisterà a una fine ingloriosa, sotto l’aspetto dei numeri elettorali, di un partito che ha conquistato vittorie su vittorie e record su record.

Lo sbriciolamento di FI darà la spinta finale al piano di Meloni: trasformare Fratelli d’Italia nel partito unico (repubblicano) del centrodestra. Consegnando la Lega alla sua vocazione di forza federalista. L’opa sui moderati di FI è ufficialmente iniziata con la morte di Berlusconi. È ipotizzabile dunque nei prossimi mesi uno scioglimento dell’ala moderata di FI in FdI per dare vita poi all’indomani delle Europee alla costituente dei repubblicani. È questo lo scenario più concreto. L’ala anti-meloniana resiste ma alla fine la scelta sarà obbligata: FdI o Lega. Più complicato il discorso sul governo.

Qui la tenuta della maggioranza rischia di subire i contraccolpi più pericolosi. L’ala ortodossa e anti-meloniana del partito, messa ai margini negli ultimi mesi, prepara la controffensiva. Chi sono? Ronzulli, Cattaneo, Mulè. Controllano i gruppi parlamentari e dopo la morte di Berlusconi potrebbero imporre la svolta, con il cambio del capogruppo alla Camera dove si profila un ritorno di Cattaneo al posto di Barelli.

Al Senato resterebbe confermata Licia Ronzulli. Un ulteriore cambio che avvicinerebbe la nuova Forza Italia (in Parlamento) alla Lega e spingerebbe l’ala vicina al ministro degli Esteri Tajani al passaggio nelle truppe meloniane con i suoi parlamentari.

La fronda Ronzulli-Cattaneo se è forte sul piano parlamentare non ha possibilità di imporsi al livello elettorale alle prossime Europee. E qui le opzioni sono due: Lega o Renzi. L’ala ortodossa di FI dovrà scegliere uno dei due Matteo. In Europa certamente Meloni perde un alleato importante: le relazioni di Silvio Berlusconi erano indiscutibili. Soprattutto poteva essere il “ponte” verso l’alleanza tra Conservatori e Popolari. Un compito che ora graverà tutto sulle spalle di Antonio Tajani.