La Settimana Politica

La pesante eredità di Forza Italia a caccia di un leader

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di Pasquale Napolitano

Nel patrimonio berlusconiano l’eredità più complicata da gestire e affidare è quella politica: Silvio Berlusconi è stato nel 1994 il fondatore non solo di Forza Italia ma del centrodestra italiano.

È l’uomo che ha sdoganato la destra post fascista e ha capitalizzato il voto moderato anti-comunista. Un bagaglio politico ed elettorale da difendere. Ora che non c’è più, resta la sua creatura: Forza Italia.

Il centrodestra ha già un nuovo leader: Giorgia Meloni. Forza Italia deve trovarlo. Sono due le certezze al momento: il nome Berlusconi resterà nel simbolo e il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani è il candidato naturale a raccogliere la leadership berlusconiana nel partito. Candidato ma non leader naturale. Licia Ronzulli, capogruppo al Senato, già mette le mani avanti: «Ci sarà un congresso vero».

Alessandro Cattaneo, l’ex capogruppo alla Camera defenestrato con Paolo Barelli, il fedelissimo proprio di Tajani, scalda già i motori per la scalata al vertice di FI. Giovedì scorso lo stato di maggiore del partito, Tajani, i capigruppo Ronzulli e Barelli, il capodelegazione in Ue Fulvio Martusciello, hanno indetto una conferenza stampa per lanciare subito un segnale di unità in questa difficile fase di transizione. Ora prima dell’estate, si riunirà il Consiglio di presidenza di FI che dovrà eleggere/nominare un presidente reggente fino al congresso.

La quadra c’è già con la benedizione della famiglia Berlusconi: il reggente sarà Antonio Tajani, nome gradito al premier Giorgia Meloni. Ma al congresso sarà sfida vera. Quando? Ecco il primo nodo da sciogliere.

Ronzulli vorrebbe farlo prima delle Europee. Tajani dopo. Si andrà verso questa seconda ipotesi. Nei gruppi parlamentari non ci dovrebbe essere alcun cambio. Ronzulli al Senato e Barelli alla Camera saranno riconfermati. Gasparri sperava di prendere il posto di capogruppo al Senato ma dovrà accantonare le sue ambizioni. L’altro grande nodo da sciogliere: la famiglia. Quale ruolo avrà nel futuro di FI la famiglia Berlusconi? Per ora sono creditori di 90 milioni di euro. Il che rende FI un bene in mano al gruppo Mediaset. C’è chi vorrebbe la discesa in campo di Marina Berlusconi. Ipotesi remota al momento. Più possibilista Luigi Berlusconi.

Altro nodo da sciogliere: chi prenderà il posto di Silvio in Senato? Alle suppletive di Monza potrebbe scendere in campo Adriano Galliani. Ma c’è chi azzarda la candidatura di Marina Berlusconi. Il pressing sta aumentando negli ultimi giorni. Le altre due opzioni sono Gianni Letta (età avanzata) e Paolo Berlusconi. Alla fine si potrebbe optare su nome esterno come Andrea Mandelli. Ed infine cosa ne sarà di Marta Fascina? La quasi moglie del cavaliere avrà un ruolo di primo piano nel futuro assetto di FI? Tajani risponde piccato: «Marta Fascina è libera di fare ciò che ritiene opportuno e giusto. Non l’ho sentita perché credo che sia difficile perdere il proprio compagno. È una nostra deputata ed è già impegnata con noi». Ecco la terza incomoda tra Cattaneo e Tajani.