La Settimana Politica

La spy story Belloni-Renzi-Report: Chi mente?

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di Pasquale Napolitano

Matteo Renzi sente puzza di complotto sul caso dell’incontro con Marco Mancini all’autogrill di Fiano Romano nel dicembre del 2022. Depistaggi, scoop (presunti o falsi), servizi segreti e crisi di governo: gli ingredienti ci sono tutti. E nella spy story ci finisce anche il vertice dell’intelligence italiana Elisabetta Belloni, per due ore nel gennaio scorso Presidente della Repubblica in pectore.

Bisogna fare un passo indietro. Al dicembre al 2020. In pieno lockdown e crisi di governo Matteo Renzi incontra in un autogrill di Fiano Romano il numero due dei servizi segreti italiani Marco Mancini. L’incontro dura 40 minuti in tutto. Ma secondo la versione ufficiale viene ripreso da un’insegnante con il telefonino. Registrazione che poi sarà inviata al programma Rai Report. A maggio il servizio va in onda, scatenando il putiferio. L’incontro Mancini-Renzi avviene alla vigilia della crisi che porterà alla caduta di Conte (proprio per opera di Renzi) e all’arrivo di Mario Draghi a Palazzo Chigi. Tutto normale fin qui.

Nella storia si intrecciano due versioni. Da un lato, si adombra il sospetto che Conte sia stato fatto fuori con una manovra dell’intelligence. Dall’altra, la tesi è opposta: i Servizi segreti (sotto la guida di Palazzo Chigi) pedinavano il leader di un partito che in quel momento cercava di sfiduciare l’allora premier. Per conoscere la verità Renzi e Mancini si rivolgono ai giudici.

Due denunce. Due inchieste. Una a Roma, l’altra a Firenze. Entrambi chiedono di verificare la presenza o meno della docente in quell’area di servizio. La doppia indagine parte. Ma eccolo il colpo di scena che fa entrare il terzo ingombrante protagonista nella storia: Elisabetta Belloni. Il numero uno del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza) viene chiamato a deporre da Marco Mancini nell’indagine romana. Ma il capo dell’Intelligence (nel giugno scorso) oppone il segreto di Stato all’interrogatorio.

Il colpo di scena emerge dal racconto di Renzi nel suo ultimo libro, che poi è la versione aggiornata del già conosciuto Il Mostro. Perché la Belloni ha opposto il segreto di Stato fino al 2037? Cosa c’entra l’intelligence italiana in una ripresa amatoriale in un autogrill? Ecco allora che la tesi renziana sembra prendere corpo: quel video fu opera di apparati dello Stato? Per Report, il programma che diffuse le immagini, la versione renziana è falsa: la docente è viva e vegeta. Ed è stata addirittura interrogata dai magistrati. Versione a cui Renzi non crede: “Prima o poi la verità verrà fuori”. Intanto per arricchire il giallo c’è un terzo episodio. Nel gennaio del 2022 Elisabetta Belloni è in pole per sbarcare al Quirinale al posto di Sergio Mattarella. L’intesa è chiusa. Letta, Conte, Meloni e Salvini hanno trovato la quadra sul nome dell’ex segretario generale della Farnesina. Già fioccano gli annunci e i tweet.

Matteo Renzi si oppone. Va in tv e brucia la candidatura della Belloni. Quirinale sfumato, arriva il bis di Sergio Mattarella. Le strade di Belloni e Renzi si rincroceranno quattro mesi dopo sul caso dell’autogrill. E la Belloni (con l’ok di Mario Draghi) deciderà di opporre il segreto di Stato. Il giallo continua.