Le opinioni

La Russa: “Italia con la Nato, Europa e Kiev”

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di Gabriele Politi

Presidente Ignazio La Russa, quale impronta intende dare al suo mandato sulla poltrona di seconda carica dello Stato? Che Presidente di Palazzo Madama sarà?

L’ho detto nel mio intervento di presentazione, subito dopo essere stato votato ho ringraziato tutti quelli che mi hanno eletto al di là dell’appartenenza partitica e a maggior ragione, visto che una parte di chi mi ha votato non era del centrodestra, ho detto senza infingimento che cercherò di essere il Presidente di tutti i senatori. Non vuol dire che non assumerò le mie decisioni e non farò scelte che mi competono ma cercherò di farlo, almeno ci proverò, col massimo equilibrio ed equanimità.

Appena nominato, ha regalato un mazzo di fiori alla senatrice a vita Liliana Segre che aveva presieduto la prima seduta. Che effetto le ha fatto l’abbraccio con lei? I tempi sono davvero maturi per superare una volta per tutte gli steccati?

Guardi, per quanto mi riguarda i tempi sono maturi da quando io cammino e so parlare, cioè dal ’49, avevo due anni. La destra politica italiana si è schierata da allora per il diritto dell’esistenza di Israele. Poi capisco, da parte della comunità ebraica, che la storia ha un peso e deve essere digerita. Ma da parte mia e della mia parte politica non c’è stata alcuna difficoltà ad inchinarci di fronte alla memoria della Shoah. È dalla sua nascita nel dopoguerra che, coerentemente, la destra politica italiana non solo è stata sempre schierata per l’atlantismo e per l’occidente ma ha sempre anche difeso e votato a favore dell’esistenza e dell’indipendenza di Israele, ha condannato la shoah e ancor di più le leggi razziali. Con il congresso di Fiuggi e le sue tesi, che segnarono la nascita di Alleanza Nazionale, ci fu anche un’ufficiale presa di distanza, senza se e senza ma, da quella drammatica esperienza, da quella drammatica onda di vergogna che furono le leggi razziali. Quindi non ho avuto il minimo senso di difficoltà non solo a offrire i fiori alla senatrice a vita Segre ma ad inchinarmi di fronte alle sofferenze che la comunità ebraica mondiale ha subìto.

Cosa risponde a chi le ricorda i cimeli del Ventennio custoditi in casa sua?

Ma io non ho nessun cimelio custodito in casa mia! C’è una statua alta trenta centimetri che era di mio padre accanto a un elmetto cinese che mi è stato regalato dalla comunità cinese di Milano, così come ho un distintivo russo. Basta. Questi sono tutti i cimeli che posseggo. Quello che chiamano ‘busto’ non è un busto ma è una figura intera che era appunto di mio padre, che è stato orgogliosamente fascista e non ha mai rinnegato il suo passato pur avendo servito il suo Paese in maniera assolutamente democratica e avendo accettato la storia dell’Italia. Quindi perché avrei dovuto buttarlo? Non capisco, è un ricordo di famiglia che ho in casa. Detto che in casa propria ciascuno dovrebbe poter tenere quello che vuole, in casa mia non ci sono cimeli. Hanno scambiato per cimeli i Crest di tutte le forze armate, battaglioni, reggimenti e corpi che mi sono stati regalati e che sono in un seminterrato appesi alle pareti.

Come giudica la rimozione della foto di Mussolini dalle pareti del Mise?

Non la giudico perché non la capisco, se c’è stata per 70 anni ci sarà un motivo per cui adesso la cancellano però non ho compreso qual è e pertanto non sono in grado di dare un giudizio in merito.

Veniamo al governo che ha giurato domenica: cosa pensa della squadra voluta dalla premier Giorgia Meloni?

La trovo molto, molto forte e preparata. È un governo finalmente politico, con un presidente eletto dal popolo, con ministri importanti espressione dei partiti che hanno ricevuto il consenso dei cittadini e con l’aggiunta di alcuni tecnici spesso di area, che hanno già un rapporto con il mondo culturale di chi ha vinto le elezioni. Finalmente dopo anni e anni di governi improvvisati, o con esponenti anche altamente qualificati ma non espressione del voto popolare, c’è un governo qualificato espressione di quel voto. Se farà bene i cittadini lo premieranno, se farà male sapranno con chi prendersela.

Secondo lei sarà un governo che dura?

Spero e penso di sì. So che dovrà affrontare problemi che pochi governi hanno avuto, forse è un governo che dal dopoguerra non ha precedenti in quanto a difficoltà che si trova davanti. Ha ancora le conseguenze della pandemia e chissà che non ne debba fronteggiare di nuove, speriamo in maniera minore e diversa. È un esecutivo che deve affrontare per la prima volta dalla nascita della Repubblica una guerra seria e duratura ai confini dell’Europa che, in qualche modo, mette a repentaglio non solo la pace ma anche l’establishment economico e le condizioni di vita degli italiani. Poi c’è la questione energetica, l’inflazione…ma non può essere un alibi. Lo sapevamo, da patrioti abbiamo accettato di competere per vincere queste elezioni, le abbiamo vinte e tocca al centrodestra – adesso lo dico da posizione terza – al governo e alla maggioranza dare quelle risposte che i cittadini si aspettano. E’ una prova che fa tremare i polsi ma dalla quale non bisogna sottrarsi.

La delicata situazione internazionale da lei appena richiamata ha ridato sostanza e forza agli equilibri geopolitici e il governo Meloni si è speso quasi più per la scena estera che per quella nazionale, vedi l’incontro con il presidente francese Macron. La tradizione atlantista italiana sarà in continuità anche con questo esecutivo?

Più che continuità direi che nell’ultimo esecutivo c’erano sicuramente Draghi e alcuni partiti che tenevano la barra dritta ma anche forze politiche che erano molto ambigue. Giorgia Meloni è stata chiara: chi vuole stare in questo governo lo può fare senza alcuna ambiguità nei confronti della scelta atlantista, della Nato e del sostegno all’Ucraina. Ha anche detto: o c’è questa scelta da parte di tutti i miei ministri o piuttosto non faccio il governo. Più chiaro di così non può essere quindi non c’è continuità, c’è un passo avanti

È d’accordo con un nuovo piano di aiuti europei per l’energia e al contempo al mantenimento/inasprimento delle sanzioni alla Russia?

Sono d’accordo e non solo su un piano europeo. Credo che tutti i paesi che fanno parte del blocco occidentale e che hanno scelto assieme a noi la strada delle sanzioni alla Russia, che stanno mettendo in difficoltà Putin, debbano considerare che di ritorno alcune nazioni – non tutte – fanno i conti con i risvolti negativi di queste sanzioni. Tra questi paesi c’è l’Italia, non l’Olanda, né i paesi del Nord o gli Usa quindi non solo l’Europa ma anche i paesi dall’altra parte dell’Atlantico devono considerare concretamente la proposta della Meloni: un fondo di perequazione, cioè degli aiuti a favore delle nazioni che devono sostenere in ogni caso le sanzioni ma ne pagano un prezzo elevato. Chi non lo paga deve a nostro avviso essere nelle condizioni di aiutare chi invece si trova a sopportare dei danni anche significativi, per esempio in materia energetica.

Cosa pensa del fatto che la Russia sembra voler ingerire con ogni mezzo nelle politiche dei governi occidentali?

È normale. Il loro tentativo c’è sempre stato quando ci sono momenti così cruciali. Adesso i mezzi tecnologici lo rendono più forte ed evidente che in passato, per questo la difesa e la risposta devono essere più forti, più chiare e più dure.

Ultima domanda: la riforma del Presidenzialismo si potrà fare e se sì come?

Si deve fare perché è un impegno che abbiamo preso con i nostri elettori. Si farà nel confronto con tutte le forze politiche; si potrà usare il sistema della bicamerale, addirittura – se fosse necessario – votare una legge costituzionale che rinvia la scelta a un’assemblea costituente. Se invece non trovassimo una volontà vera di collaborare per scegliere la migliore riforma possibile assieme alle opposizioni a quel punto non ci fermeremmo e il sistema che la Costituzione ha previsto per essere modificata, ovvero l’articolo 138, potrebbe essere applicato con la maggioranza. Il nostro obiettivo è però quello di fare una riforma il più possibile condivisa con tutte le opposizioni o con quelle che ci staranno.