Nel Mondo delle Pmi

Cuore partenopeo dell’economia blu tra primati e affanni

Scritto il

di Gianni Lepre,
Consigliere del Ministro della Cultura

Quando parliamo di Made in Italy, in genere, commettiamo involontariamente l’errore di estromettere dalla filiera alcuni settori che, invece, risultano fondamentali. Stesso discorso vale quando argomentiamo sulla cosiddetta blu economy, che in realtà altro non è che tutti quei settori produttivi legati, in una maniera o nell’altra, al mare.

La nautica è uno di questi discorsi spesso sottovalutati perché erroneamente associati solo ad un pubblico di super ricchi, o a quella fascia sociale che in rada ha ormeggiato almeno uno yacht. In realtà così non è visto che la nautica da diporto, eccellenza del made in Italy e concretizzazione della genialità imprenditoriale e produttiva tricolore, serve una vasta gamma di clientela a vari livelli di spesa.

Ma la nautica ha un cuore partenopeo e in questo ci viene in aiuto parlare di una delle più importanti aziende del settore, la Italiamarine di Gennaro Amato che rappresenta il punto di riferimento dell’intero comparto a livello internazionale. Ma prima di continuare, un po’ di storia è d’obbligo: il capostipite, di questa generazione di “marinai-imprenditori”, fu nonno Gennaro Amato che ebbe il ruolo di trasferire al figlio Antonio la passione per il mare oltre che l’attività di famiglia.

Il passo dalla pesca e noleggio charter alla gestione di un molo di attracco per imbarcazioni al porto turistico di Mergellina fu breve, ma il cambio di qualità dell’attività di famiglia lo effettuò il nipote, Gennaro Amato, giovane intraprendente e lungimirante. Tornando ai giorni nostri, l’azienda di Amato, che tra l’altro è presidente di AFINA (Associazione Filiera Italiana della Nautica), nasce dalla passione per il mare che contraddistingue la famiglia da 4 generazioni.

Nel tempo, grazie al lavoro certosino di Gennaro Amato e dei suoi figli Antonio e Carolina, il marchio Italiamarine è diventato simbolo di qualità ed eleganza nel settore nautico. Una continua ricerca della qualità per mirare non solo alla perfezione, ma soprattutto alla soddisfazione della vasta clientela. Col passare degli anni l’azienda ha ampliato la sua gamma, approdando a nuovi segmenti di mercato e puntando su personalizzazione e Made in Italy per soddisfare le richieste del consumatore più esigente. Gli obiettivi sono tanti ma possono essere riassunti sicuramente nella massima soddisfazione dei clienti e nell’essere il punto di riferimento per tutti coloro che sono alla ricerca di un battello affidabile e dal design elegante e riconoscibile.

L’Azienda della famiglia Amato costruisce imbarcazioni affidabili e dotate di ogni comfort, pensate per navigare il mare in sicurezza, ponendo l’accento sulla qualità dei materiali e l’eleganza delle rifiniture. Tutto ciò è permesso dalla ricerca della perfezione e dal controllo di ogni fase della lavorazione che garantisce l’affidabilità e la qualità delle imbarcazioni prodotte. Ma Italiamarine ha un plusvalore, l’occhio attento al made in Italy, la maniacalità della produzione artigianale attraverso la professionalità e l’esperienza degli artigiani di settore.

Il tutto rende le produzioni navali uniche e inimitabili. Ma Gennaro Amato non è soltanto un imprenditore, ma è la cosiddetta ‘persona del fare’ a cui sta a cuore non solo il settore specifico di business, ma l’intero tessuto produttivo cittadino e regionale. Bisogna però dire che il comparto ha molte criticità soprattutto in Campania, la culla della nautica e l’espressione della genialità costruttiva. Pure essendo il 2023 partito all’insegna del riscatto e della valorizzazione del settore mare, le carenze restano tante e sono quelle che poi alla fine contribuiscono all’arretramento del comparto rispetto alle altre realtà nazionali e quelle ovviamente internazionali. Gennaro Amato, che tra l’altro è il patron della manifestazione napoletana del Nautic Sud, giunta quest’anno alla 49° edizione, ci tiene a sottolineare la natura diportistica della città e non solo per il suo rapporto millenario con il mare. Ma nonostante la grande eccellenza costruita anche grazie a Italiamarine, la prestigiosa azienda di Amato, le criticità restano tante a partire dalla mancanza di posti barca.

«La mancanza di ormeggi sicuri e attrezzati nel golfo più bello del mondo – ci ha spiegato Gennaro Amato – si è trasformato in un vero e proprio handicap, basti pensare che su 10 potenziali barche prodotte, 5 di esse non troveranno ormeggio nei porti turistici cittadini. In questo caso, calcolare i danni è una semplice operazione matematica se consideriamo che una stagione, che in genere dura sei mesi, costa per un’imbarcazione media tra i 12 e i 15 mila euro.

Ovviamente l’impasse non è solo economico, ma va ben oltre intaccando anche il mercato del lavoro». Ma andiamo per ordine, anzi, andiamo ai dati, quelli che meglio fotografano quella che è la débâcle economica. «Come detto – ha rimarcato Amato – mancano all’appello circa 600 posti barca, ciò significa in soldoni 300 mln di mancate commesse; 6 mln di mancati incassi per rimessaggio; 8mln il danno per la carenza di ormeggi, con 11 mln di euro di mancati incassi sull’indotto del settore, quindi danari sottratti alla ristorazione, alle strutture ricettive, al commercio al dettaglio, in pratica tutto l’indotto».

Una pezza a questa situazione complicata l’ha messa il ministro del made in Italy Adolfo Urso che sull’argomento si è espresso facendo un nodo al fazzoletto: «Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è la casa di chiunque abbia voglia di fare per migliorare la nostra nazione che da sempre punta sul mare come risorsa per crescere. Napoli e la diportistica possono stare tranquilli perché il rilancio del settore è parte integrante dei progetti governativi su impulso e rilancio dell’industria localizzata, dove il mare assume un aspetto preponderante». A questo punto potremmo anche affermare che per Gennaro Amato si tratta di una ‘missione compiuta’, ma conoscendo l’uomo, l’imprenditore e soprattutto il napoletano doc, siamo sicuri che continuerà a lottare per il suo settore e per il Sistema Paese che ha nel mare un plusvalore assoluto.