Nel Mondo delle Pmi

Il re del sorbetto, dalla Liguria conquista l’Africa

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di Lorenza Resuli

Genova, 1939. Antonio Dovo, chiamato “Tonitto”, incontra l’arte del gelato. Ed è amore a prima vista. Ha origine proprio da questa passione il piccolo laboratorio di gelateria artigianale oggi diventato una solida impresa industriale. Che produce il sorbetto leader sul mercato italiano, che fattura a sei zeri e che esporta in oltre 30 Paesi del mondo. È una bella storia italiana, quella del marchio Tonitto 1939 e della “sua” famiglia, i Dovo.

Ripercorrerla significa compiere un viaggio lungo oltre 80 anni sul binario parallelo della tradizione e dell’innovazione. Negli anni, la latteria-laboratorio fondata da nonno Antonio passa il dolce testimone alla gelateria aperta nell’elegante quartiere di Albaro, dove nei ruggenti anni ’70 si può gustare il miglior gelato della città. Arrivano in quest’epoca i primi riconoscimenti importanti, come la medaglia d’oro vinta all’esposizione internazionale “Quality Ice Cream Competition”. Con Alfredo, figlio di Tonitto, l’attività di famiglia compie un altro balzo in avanti: mentre la gelateria attira la crème della società genovese, le ordinazioni fioccano non solo dai ristoranti locali, ma da tutta Italia. E oltre: persino il re di Giordania sceglie il gelato dei Tonitto per allietare gli ospiti alle sue feste.

Gli affari vanno a gonfie vele e Alfredo apre due nuove gelaterie in città. Non solo, trasferisce la produzione in una piccola fabbrica, iniziando a dare più spazio alla vera vocazione dei Dovo. Nel 1984, folgorato sulla via di Los Angeles, apre una gelateria a Beverly Hills che diventa punto di ritrovo degli artisti di Hollywood. Ma è tempo di scelte importanti: aumentare i negozi o allargare la produzione? Conosciamo già la risposta. Negli anni ’90 i figli di Alfredo, Massimiliano e Luca – l’attuale Ad dell’azienda – inaugurano un nuovo edificio di 7mila mq superattrezzati per raggiungere un obiettivo, o meglio, realizzare un sogno: produrre a livello industriale gelato buono come quello artigianale.

Mission impossible? No, a patto di essere disposti a investire (molto) su ricerca e sviluppo, a utilizzare solo materie prime naturali e a non cedere un millimetro sulla qualità. Principi applicati a tutta la produzione Tonitto 1939, che negli anni ha stretto numerose collaborazioni con partner italiani e stranieri (Albert Hejn, Dunnes Stores…) e che oggi è presente in numerosi canali di vendita con i celeberrimi sorbetti e varie linee di gelati, studiate per rispondere alle esigenze di salute e gola di tutti gli ice cream lovers. Ce n’è per tutti i gusti: dai sorbetti senza latte e derivati, alla linea senza zuccheri aggiunti, a quella 100% vegetale, fino alla novità 2023: la linea high protein.

Che il top di qualità non sia solo uno slogan è dimostrato dai tanti riconoscimenti ricevuti dal marchio ligure. Nel 2022 dati Nielsen hanno confermato che i gelati “Linea” sono diventati i n° 1 nel segmento “senza zuccheri aggiunti”, il mercato più performante, quello che ha registrato un +33% rispetto al 2021. Nello stesso anno, un’indagine realizzata in occasione del Vegan Day dalla piattaforma digitale Abillion ha eletto come miglior gelato vegano del mondo quello alla “soia tiramisù variegato al caffè” di Tonitto 1939. All’estero il marchio ligure è sempre più apprezzato e la conquista di nuovi mercati continua, nel segno di un’internazionalizzazione promossa con vari progetti. Dopo l’approdo in Svezia e Danimarca, Tonitto 1939 è tornata in Francia e ha toccato il suolo africano in Ghana. Prossima meta: Emirati Arabi Uniti.

Innovazione e tradizione all’insegna della sostenibilità

Una delle soddisfazioni più grande per i fratelli Dovo? Essere entrati, nel 2022, nel Registro dei Marchi Storici di Interesse Nazionale, istituito dal ministero dello Sviluppo Economico per tutelare e valorizzare le imprese produttive di eccellenza collegate storicamente al territorio italiano. Dici Tonitto e il collegamento a Genova è immediato. L’eccellenza dei prodotti, poi, è garantita dalla scelta scrupolosa di ingredienti italiani di prima qualità e dalla lavorazione nel rispetto della ricetta classica.

Tradizione sì, ma nell’innovazione. Il nuovo anno si è aperto con un investimento di quasi un milione di euro in nuove tecnologie, macchinari e processi destinati ad aumentare la capacità produttiva del 20%. «Il percorso avviato si inserisce nell’ambito del piano strategico formulato per il raddoppio del fatturato dell’azienda entro il 2024 – sottolinea Luca Dovo, ad Tonitto 1939 – Il nostro obiettivo a lungo termine è mantenere un ritmo di crescita a doppia cifra anche nei prossimi cinque anni».

Innovazione, ma nel rispetto dell’ambiente. «L’attenzione alla sostenibilità è presente nell’azienda fin da nostro nonno, che nella sua latteria usava ingredienti di alta qualità provenienti da filiera cortissima. Noi abbiamo iniziato un percorso green oltre vent’anni fa». Una strada che ha portato a installare nel 2009 un impianto fotovoltaico all’avanguardia, con un risparmio di 2mila tonnellate di CO2 in 13 anni, e sistemi di recupero dell’acqua calda nei processi produttivi che riducono i consumi del 50%. Ultimo step: i packaging, che dal 2020 hanno subito varie “conversioni” per eliminare la plastica a favore del cartone Fsc e abbattere le emissioni di gas serra.