Nel Mondo delle Pmi

Quando l’artigianato diventa una “preziosa” impresa 4.0

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di Gianni Lepre, Consigliere del Ministro della Cultura

Continuiamo a parlare di oreficeria e soprattutto di Made in Italy, il brand sovrano che ci inorgoglisce e ci fa riflettere allo stesso tempo sull’italianità ed il suo contagio nel mondo.

Come già detto, Napoli è la culla di svariati comparti produttivi, ma l’oreficeria ha un posto particolare, oserei dire sovrano. L’antico Borgo degli Orefici fu voluto proprio da un sovrano: Federico II di Svevia che intuì la bravura degli artigiani napoletani nel lavorare l’oro, tanto che Napoli divenne, prima di tutto, la città della lavorazione dei preziosi per le corti di tuta Europa.

E oggi, voglio raccontarvi la storia di Domenico Nardelli, un’altro figlio del Borgo Orefici, uno di quelli che con passione, coraggio e ingegno, è riuscito ad esportare il suo marchio in tutto il mondo.

La storia della famiglia Nardelli nasce proprio nel cuore di Borgo degli Orefici, 40 anni fa, quando Domenico, non ancora ventenne, cominciò la sua formazione di orafo a contatto con i più grandi maestri napoletani. La sua azienda, in 40 anni di attività, è passata da realtà artigianale familiare a vera e propria maison del gioiello con una cifra stilistica riconoscibile attraverso un percorso graduale, talvolta non semplice, che ha richiesto un potenziamento dell’organico.

L’azienda ha quindi fatto ricorso a diverse nuove figure: come il manager, i responsabili marketing, commerciali, grafici e designer esterni. Ma nonostante la trasformazione in impresa 4.0, la maison Nardelli infonde la stessa passione nell’ideare, progettare e realizzare i suoi gioielli, per garantire un manufatto di alta qualità, ricercato nello stile e nel design. Il rafforzamento delle radici dell’azienda, è avvenuto in seguito con l’ingresso dei figili di Domenico: Salvatore e Giovanni. Il primo è responsabile gestionale ed amministrativo, il secondo è alla direzione commerciale. Ultimamente all’azienda si è aggiunta anche la figlia Sara che si occupa delle questioni finanziarie e fiscali.

Questo innesto generazionale, chiamiamolo così, ha garantito anche un’altra tappa fondamentale per l’azienda: l’apertura del primo flagship store a Capri. Ma la passione, la creatività e il duro lavoro, sono anche alla base dello sviluppo dell’azienda su tutto il territorio nazionale ed internazionale, diventando, ciliegina sulla torta, anche un caso di studio per molte Università italiane tra cui la Bocconi di Milano, La Sapienza di Roma ed Il Suor Orsola Benicasa di Napoli.

Una caso di studio per la grande finitura delle creazioni, l’utilizzo dei materiali, la competenza sulle pietre preziose, le lavorazioni di altissima qualità e le linee uniche ed inimitabili.

Tra i punti di forza della Nardelli Gioielli c’è anche la strutturazione di una rete informatica che collega l’azienda con i punti vendita e la sempre più massiccia presenza sui network digitali e sui social media, caratteristiche queste che rappresentano le principali evoluzioni di un percorso che non va mai a scapito dei valore della tradizione e nello stesso tempo permette di guardare al futuro con ambizione.

Insomma, l’azienda di Domenico Nardelli partita da un minuscolo laboratorio nella culla dell’oreficeria moderna ha contribuito e ancora oggi contribuisce al Sistema Italia, coniugando le grandi tradizioni con l’esigenza di innovare e trasformare il sistema di creazione.

Ma la sapienza artigiana, il culto del bellorestano alla base di un’azienda italiana tra le più acclamate del settore. La continua ricerca dell’innovazione e dello stile rende possibile anchela personalizzazione dei gioielli e delle creazioni. In questo, la nuova collezione incarna a pieno il carattere di un marchio storico della gioielleria come Nardelli. Dai critici definite delle vere e proprie “opere d’arte orafa dal design e dall’eleganza senza tempo”, i gioielli di Domenico Nardelli, rigorosamente Made In Italy, esaltano la bellezza mediterranea, valorizzandone forme e colori.

Ma, visti i tempi, il plusvalore dell’impresa di Domenico Nardelli sono propio i figli, Salvatore, Giovanni e Sara che non solo rappresentano il logico ‘continum’ aziendale, ma assicurano quel cambio generazionale che oggi non è affatto scontato.

La famiglia Nardelli, la cui azienda è parte integrante dell’Associazione OroItaly, si batte anche per questo, affinché lo Stato torni a puntare i riflettori sull’apprendistato, quello reale, la Bottega Scuola, per intenderci, capace di garantire un mestiere ai nostri giovani, promuovere l’economia delle piccole e piccolissime imprese, assicurare il cambio generazionale e rilanciare il settore dell’Artigianato d’eccellenza, punta di diamante del Made in Italy.