Nel Mondo delle Pmi

Sicuro e glamour, il casco da equitazione ora è intelligente

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di Paola Guidi e Franca Rottola

Abituate al successo, anzi obbligate a mantenere un’eccellenza da primato per emergere, molte PMI italiane devono crescere collezionando record. Ma in alcuni casi, come per esempio nel caso di KEP Italia, siamo di fronte a un condensato “nativo” di primati che non finisce di sorprendere.

Le due socie fondatrici di questa azienda bresciana, Bianca Collet-Serret e Lelia Polini – già il fatto che siano due donne protagoniste è interessante – specializzata nella progettazione e produzione totalmente italiana di caschi di alta sicurezza per equitazione, per tutte le età e tutte le discipline e tutti i livelli, di primati ne stanno collezionando nel mondo intero.

L’azienda è nata dalla passione mia e della socia, Bianca, perché fermamente decise a creare il miglior casco al mondo in termini di sicurezza per chi lo indossa, il migliore come vestibilità, comfort e design, grazie alla nostra esperienza nell’ambito degli sport equestri.

Non è certamente semplice fare innovazione in un settore che, pur rappresentando nell’ambito del mercato nazionale e mondiale dell’equipaggiamento per l’equitazione la quota più rilevante, è pur sempre di nicchia. Eppure il catalogo è ricco di prodotti originali, che rispondono alle più diverse esigenze di una platea di utenti estremamente diversificata per età, conformazione, tipologia sportiva…  Ai quali si sono aggiunti accessori come borse, dotazioni da viaggio e profumi. L’ultima novità è qualcosa di più, un autentico gioiello di tecnologia digitale.

«Di recente, abbiamo infatti presentato Cromo 2.0, un’evoluzione del modello basico, che è dotato nella parte anteriore della visiera di un microchip che contiene tutti i dati sanitari del cavaliere. In caso di necessità, avvicinando uno smartphone, trasmette immediatamente le informazioni utili a intervenire per tempo».

Una innovazione che consente a KEP Italia di ampliare le vendite anche all’ambito in forte crescita della mobilità urbana. Le sue omologazioni infatti ne permettono l’utilizzo per la e-bike, il monopattino elettrico, lo skateboard e i pattini a rotelle. Un successo immediato anche all’estero.

Innovare non significa però rendere obsoleti i prodotti preesistenti, come accade molto spesso, perché, per esempio il prodotto di base, Crome, il cuore della startup che le due socie avviarono 15 anni fa, è stato il casco più venduto. Anche perché sin dall’inizio Bianca e Lelia avevano ben chiari i fondamentali della loro attività imprenditoriale: protezione ai massimi livelli, vestibilità universale, glamour estetico dei modelli e molto hi tech. E il tutto prioritariamente made in Italy, senza compromessi.

È il nostro grande orgoglio – sottolinea Lelia – poterci vantare di realizzare l’intero ciclo di progettazione e produzione interamente in Italia, di avere fornitori solo italiani, di creare così posti di lavoro per i nostri giovani.

Un impegno etico che – è questa la lezione che emerge con chiarezza – appartiene alle nuove leve dell’imprenditoria soprattutto al femminile. Molto significativa la frase di commento…affettuoso che Lelia riserva ai suoi caschi:

Sono così confortevoli che raramente i nostri clienti fanno il classico gesto di toglierlo a fine corsa.

La forza dell’artigianalità italiana applicata ai materiali hi tech

Da sinistra Lelia Polini e Bianca Collet Serret.
Da sinistra Lelia Polini e Bianca Collet Serret.

KEP Italia viene fondata nel 2007 a Calvagese della Riviera, in provincia di Brescia, da Bianca Collet-Serret e Lelia Polini e diventa subito la prima nel settore con il riconoscimento del 100% made in Italy. L’azienda sin dall’inizio cresce a un ritmo più accelerato rispetto al mercato nazionale e globale, intorno al 10-15% ogni anno, con un fatturato per il 2022 di 10,5 milioni di euro e con una previsione di incremento a due cifre anche per il 2023.

Dopo il lockdown, le vendite mondiali delle attrezzature equestri hanno ripreso a salire con percentuali dal 3,5 al 5 per cento e per un valore di oltre due miliardi di dollari. I tesserati italiani della FISE, Federazione Italiana Sport Equestri, nel 2021, non appena è finito il lockdown, sono aumentati ben del 66 per cento.

I primati di KEP Italia sono saldamente supportati da un concentrato di materiali tecnologici, da lavorazioni artigianali di grande maestria e, infine, da una flessibilità funzionale considerata unica, in questo settore. L’elenco dei materiali impiegati è molto simile a quello dell’aeronautica e degli armamenti: acciai traforati a laser, strutture a nido d’ape leggerissime, ma nello stesso tempo estremamente resistenti, alluminio, carbonio, acciaio inox DDQ, kevlar, policarbonato, tessuti tecnologici, anallergici, antistatici e eco-friendly.

«La personalizzazione è un altro punto di forza – sottolinea Lelia – vengono eseguite su richiesta lavorazioni sartoriali e limited edition, facendo diventare il casco un elemento che non solo protegge ma interpreta anche lo stile e la personalità di chi lo indossa».

Ed ecco i caschi tutti disponibili in versione estiva, più leggera e traspirante e in quella invernale con paraorecchie integrato, una estesa gamma di colori opachi e lucidi, di finiture, di tessuti, velluti, di pelli come il pitone o pietre, mica e Swarovski.

Ogni componente e dettaglio dei caschi può essere scelto tra più di 12mila combinazioni, su richiesta o attraverso il configuratore su . Con queste competenze KEP Italia è arrivata a esportare in più di 60 paesi, con record di vendite negli Usa e in Cina, dove la richiesta del made in Italy cresce in maniera esponenziale. Sempre pronte a impegnarsi in attività che uniscono sport, arte e charity, le due socie hanno promosso un approccio etico nel mondo dell’equitazione con numerose e importanti iniziative.