Scenari

Così rinasce il polo aeronautico in Puglia

Scritto il

di Domenico Palmiotti

In principio fu Atitech. Era il 2001 e accanto all’aeroporto di Grottaglie, in provincia di Taranto, in alcuni capannoni si faceva la manutenzione degli aerei Alitalia. Nel 2006 fu poi Alenia. Con uno stabilimento nuovo nelle campagne tra Grottaglie e Monteiasi, laddove prima era una distesa di ulivi. Con l’aeroporto sempre attaccato.

Il passaggio da Atitech ad Alenia fu un’importante evoluzione perché gettò le basi per la costruzione del polo industriale aeronautico. Il 13 marzo del 2007 partì dall’aeroporto di Grottaglie per Charleston, negli Stati Uniti, la prima fusoliera in materiale composito (fibra di carbonio) destinata al Boeing 787 Dreamliner.

Ventidue anni dopo lo scenario è in ulteriore movimento e la produzione delle fusoliere, ripresa quest’anno dopo lo stop quasi totale del 2022, è solo un pezzo di quanto si sta mettendo in campo a Grottaglie dove convergono più progetti: lo spazioporto per voli suborbitali, l’aereo elettrico di Vertical, il nuovo drone europeo della Difesa Euromale, il drone ad energia solare Skydweller, la sperimentazione di quanto attiene il pilotaggio da remoto.

Segno che il polo industriale è cresciuto e che accanto a Leonardo con i suoi 1.200 addetti si vanno affermando altre realtà e specializzazioni. L’indotto nell’area di Taranto pesa per una decina di aziende e circa 300 unità. Secondo l’osservatorio Monitor di Intesa San Paolo, l’aerospazio pugliese (che annovera anche Foggia e Brindisi, 3mila dipendenti solo Leonardo) nei primi 9 mesi del 2022 ha visto l’export attestato a 234 milioni di euro. Rispetto allo stesso periodo del 2021, c’è una flessione di 38 milioni, ma la tendenza è poi cambiata nel terzo trimestre 2022: +24,9 riferito all’aumento del valore.

La ripresa

La crisi del 2021 e del 2022 Leonardo Aerostrutture (la divisione che comprende il sito di Grottaglie) se l’é buttata alle spalle. Lo hanno detto i vertici della divisione ma lo evidenzia, soprattutto, la ripresa del lavoro. In tutta la divisione (quattro stabilimenti: Grottaglie e Foggia in Puglia, Nola e Pomigliano D’Arco in Campania) quest’anno non ci sarà neppure un’ora di cassa integrazione al contrario del 2022. Sta rifiorendo il progetto 787. É vero che il sito anticiperà di una settimana a fine giugno la fermata estiva programmata a luglio e agosto (il primo mese dedicato alla riqualificazione professionale con fondo “Nuove competenze” e il secondo alle ferie del personale), ma questo non impatta su programmi in corso e prospettive.

Di recente dall’Arabia Saudita è arrivato a Boeing l’ordine per 121 esemplari da ripartire tra la compagnia di bandiera Saudia e il nuovo vettore Riyadh Air. Solo per Saudia (Saudi Arabian Airlines) l’ordine riguarda 49 aerei: 39 ordinati e 10 opzionati. Il contratto, secondo i prezzi di listino, è valutato 37 miliardi di dollari. L’intesa tra le parti ha richiesto tre anni di negoziato e prevede un ordine fermo per 78 velivoli e un’opzione per altri 43. Quelli arabi sono ordini che delineano uno scenario promettente per Leonardo, che è partner di Boeing, e per i siti di Grottaglie e Foggia, che costruiscono, rispettivamente, le sezioni centrali e posteriore centrale della fusoliera e lo stabilizzatore di coda del 787.

Prima delle due compagnie saudite, Boeing aveva ricevuto un ordine di 100 esemplari del 787 da United Airlines. Si sta quindi riprendendo il mercato del 787 dopo la brusca frenata imposta dalla pandemia e dalla riduzione dell’attività delle grandi compagnie. Anche se il programma del 787 «continua a un ritmo di produzione basso», vi è tuttavia «l’intenzione di aumentare la produzione a cinque esemplari al mese alla fine del 2023 e a 10 al mese nel periodo 2025/2026», ha dichiarato Dave Calhoun, presidente e amministratore delegato di Boeing. Mentre  Stefano Bortoli, direttore della divisione Aerostrutture, ha sottolineato che «il B787 era ed è ancora uno dei prodotti di punta del costruttore americano Boeing. Leonardo è sempre stata confidente sulle buone prospettive commerciali del programma con risalita dei rate mensili e dei volumi dello stabilimento». Grottaglie, ha dichiarato il manager, «in anni passati ha costruito anche 164 fusoliere per il 787. Oggi quei livelli sono lontani, ma il sito è comunque in ripresa. In base a numeri e dati Boeing, si stimano 50 fusoliere in quest’anno poiché stanno riprendendo le consegne ai clienti».

Il drone europeo della difesa

E sempre a Grottaglie Leonardo mette le ali ad Euromale. È il nuovo drone europeo che si applicherà nel campo della Difesa, rientra nei programmi militari di ultima generazione e vede l’alleanza di Italia, Germania, Francia e Spagna. Nello stabilimento di Grottaglie, il gruppo si occuperà del processo relativo alla tecnologia dell’ala. Ne effettuerà il montaggio, mentre nel sito Leonardo di Foggia avverrà la fabbricazione. Per dare impulso al progetto le società Aeroporti di Puglia e Leonardo hanno firmato un accordo col quale la prima cede alla seconda, in sub-concessione ventennale, l’hangar Two dell’aeroporto. Che si estende per circa 9mila metri quadrati più altri 1.400 metri quadrati tra uffici ed aree circostanti.

L’Euromale è stato uno dei primi progetti che Leonardo ha messo in campo per avviare Grottaglie ad una produzione diversificata e non più legata alle due sezioni della fusoliera del 787. Su Euromale il direttore Bortoli ha detto che «a fine anno si perfezioneranno le scelte tecniche. Cioè si avranno indicazioni sulla sua dimensione e si capirà se sarà a sezione unica, compatta, oppure da assemblare». Inoltre, ha aggiunto, «nel 2024 ci sarà la partecipazione all’industrializzazione del prodotto» e successivamente «si avvieranno le fasi di produzione».

Leonardo ha spiegato che per l’Euromale «l’ingegneria di produzione del sito di Grottaglie svilupperà l’industrializzazione delle parti di montaggio, quella di Foggia delle parti di fabbricazione in composito. La produzione del sito di Grottaglie sarà rivolta al montaggio di sotto-assiemi strutturali e di sezioni dell’ala completa». C’è anche un coinvolgimento del sito di Nola (industrializzazione delle parti di fabbricazione metallica) ma l’impegno dei due stabilimenti pugliesi all’Eurodrone costituisce circa il 75% dell’impegno complessivo del gruppo.

Euromale è un velivolo a pilotaggio remoto per operazioni a quote intermedie e a lungo raggio. Si tratta del primo sistema aereo senza pilota progettato per agire in spazi aerei non segregati. Tra le sue caratteristiche, la modularità di missione per la superiorità in operazioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione, sia in aree estese sia in teatri operativi. La Spagna, ad inizio 2022, è stata l’ultimo Paese dei quattro a dare il via libera alla propria partecipazione finanziaria al progetto, postando un miliardo e 730 milioni di euro. L’Italia aveva già aderito tempo addietro con un miliardo e 900 milioni, compresi progettazione e sviluppo. In base agli impegni si prevede che le quattro Nazioni coinvolte acquisiscano un combinato di 20 sistemi Eurodrone, ciascuno dei quali comprende tre velivoli e un’infrastruttura di supporto a terra. Il programma di acquisizione, per un totale di 60 velivoli, prevede che la Germania ne acquisisca 21, l’Italia 15, mentre la Francia e la Spagna 12 ciascuno.

Gli altri progetti

Sono in corso le attività industriali legate al drone ad energia solare Skydweller e all’aereo VX4 con Vertical Aerospace. In particolare, a breve sarà pronta la prima fusoliera in materiale composito del dimostratore del velivolo elettrico VX4. Quest’ultimo è provvisto di pilota ed effettua atterraggio e decollo verticale. Oltre a Leonardo, coinvolti nell’iniziativa sono Honeywell, Rolls-Royce, Microsoft, GKN e Solvay. Quest’ultima ha attivato a Grottaglie un laboratorio di ricerca. Solvay è già fornitore per Vertical di materiali compositi. Insieme stanno sviluppando materiali avanzati e tecnologie produttive che permetteranno di sostenere gli alti volumi di produzione per il VX4. La collaborazione prevede lo sviluppo iniziale di sei velivoli destinati al programma di certificazione ma il “potenziale incremento” prevede progressivamente «una produzione in serie fino a 2mila VX4 all’anno». Questo, si spiega, «per soddisfare una domanda che in termini di pre-ordini pone già Vertical come leader di mercato». Silenzioso, interamente elettrico, il velivolo avrà un raggio d’azione di più di 100 miglia e raggiungerà la velocità di 200 miglia l’ora. Con una capacità di quattro passeggeri e zero emissioni, il VX4 avrà anche un bassissimo costo al miglio per passeggero. 

Spazioporto

Sarà a Grottaglie, riguarderà voli spaziali e suborbitali, e per ora è l’unico in Italia. A valle del bando di gara lanciato da Aeroporti di Puglia il 29 agosto e chiuso il 7 ottobre 2022, a dicembre la commissione aggiudicatrice ha assegnato l’incarico per la progettazione delle opere del primo lotto. Vincitore il Raggruppamento temporaneo di progettazione (Rtp in sigla) costituito da AdR (Aeroporti di Roma) Ingegneria, Rina spa, Proger spa e architetto Benedetto Camerana. Il bando aveva come base 1,6 milioni di euro e il soggetto vincitore se lo è aggiudicato con un ribasso di circa il 30 per cento. Le opere del primo lotto valgono circa 40 milioni. Saranno coperte da uno stanziamento di 50 milioni messo a bilancio 2023 dall’Enac.

L’intera opera è valutata in circa 120 milioni, per la cui individuazione si vedrà in seguito tra intervento della Regione Puglia e fondi europei. Nel primo lotto sono compresi i piazzali dell’infrastruttura, un hangar di 16mila metri quadrati per ricovero, assemblaggio e manutenzione dei sistemi veicolo, un terminal dedicato, un deposito carburante e i servizi complementari tra cui un edificio multifunzione per un incubatore di impresa ed enti di formazione. Quest’anno sarà lanciato l’appalto integrato con la progettazione esecutiva mentre nel 2024 ci sarà l’avvio dei lavori. Intanto a fine 2022 sono arrivati 11 milioni della Regione Puglia, a valere sulle risorse Por-Fesr 2014/2020, per potenziare la ricerca legata all’aerospazio nel polo di Grottaglie. Saranno il Distretto Tecnologico Aerospaziale (DTA) pugliese, in qualità di capofila, il Politecnico di Bari e le Università di Bari e Lecce (Unisalento), a guidare il progetto.

L’obiettivo, si spiega, è quello di soddisfare da un lato il fabbisogno di tecnologie dedicate all’automazione dei mezzi “unmanned”, cioè senza equipaggio, e dall’altro «di valorizzare un luogo come Grottaglie, già centro di realizzazione di progetti di ricerca e sperimentazione di nuove tecnologie e processi». In particolare, al centro del progetto sono i nuovi sistemi aeromobili a pilotaggio remoto o autonomi, le applicazioni in ambito di monitoraggio ambientale e territoriale e di logistica, i servizi U-space abilitanti, i servizi di Urban Air Mobility, e in generale delle soluzioni per l’integrazione di tali velivoli nello spazio aereo.

Lutilità dei droni

Sono stati da poco presentati i risultati finali delle sperimentazioni effettuate nell’ambito del progetto Corus-Xuam. Impegnati Italia, Belgio, Germania, Spagna, Svezia e Francia. Le attività italiane hanno riguardato il trasporto di materiale sanitario tra l’aeroporto di Grottaglie e l’ospedale di Manduria (Taranto) organizzato e coordinato dal Distretto tecnologico aerospaziale (Dta). Altre sperimentazioni hanno riguardato il trasporto di persone e la gestione delle attività in sicurezza. Giuseppe Acierno, presidente del Dta, ha dichiarato che «il progetto ha permesso ai partner di sviluppare conoscenze, tecnologie e soluzioni innovative in grado di far crescere la capacità di erogare servizi innovativi di trasporto di cose e persone con i droni. Tali servizi consentiranno ai veicoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL), ai sistemi aerei senza equipaggio (UAS) e ad altri utenti di operare in modo sicuro, protetto, sostenibile ed efficiente in uno spazio aereo controllato e completamente integrato».