Scenari

Lampedusa oltre l’emergenza, incognita pesca e turismo

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di Chiara Giannini

Lampedusa, l’isola assediata dai migranti. Lo spiegano i residenti: nel lungo periodo le attività ricettive e le piccole medie imprese, per lo più consorzi di pescatori, hanno perso molto. La causa è da individuarsi proprio negli sbarchi che da 35 anni avvengono su questo fazzoletto di terra che somiglia molto a un paradiso, con l’unica colpa di essere troppo vicino alle coste africane.

A spiegare come vanno le cose è Rosario Costanza, coordinatore locale di Forza Italia:

La situazione, in termine di dati, è migliorata negli ultimi tempi, nel senso che con questi numeri, che sono quelli vissuti nel 2012 con migliaia di migranti approdati sulle coste dell’isola, allora letteralmente invasa, oggi abbiamo almeno un sistema di trasferimenti efficiente, grazie a ciò che sta facendo il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha messo a disposizione navi che partono nel giro di poche ore per portare gli immigrati fuori da Lampedusa.

Insomma, i tempi in cui l’hotspot di Contrada Imbriacola era stracolmo sono finiti. Perché, ci spiegano, quando il centro va in sofferenza arrivano anche le navi di Capitaneria e Guardia di Finanza a portare via i clandestini, destinati ai centri di accoglienza situati nelle varie parti d’Italia.

«L’unico problema di carattere logistico – prosegue Costanza – è la mancanza di bagni chimici in banchina nella fase di trasferimento. Così questa gente urina ovunque. A questo si aggiunge una criticità importante: una volta che i migranti sono stati recuperati in mare i barchini, per lo più di metallo saldato, provenienti dalla Tunisia, vengono lasciati in mare e affondano. Così rimangono impigliati nelle reti a traino dei pescatori, che stanno subendo grossi danni. Qui abbiamo gli strumenti e le professionalità per rimuoverli. Bisognerebbe operare in questo senso, non solo per un fattore di inquinamento marino, ma anche per salvaguardare il lavoro di molta gente».

Il rappresentante politico sottolinea che, comunque, «la gestione Piantedosi è ottimale. Lui almeno prende l’aereo e viene qui a vedere e poi prova a risolvere le cose. Se siamo preoccupati per la prossima stagione turistica? Siamo in balia del rapporto dei Servizi che ci annuncia che 300mila persone sarebbero pronte a partire dalle coste africane».

Sebastiano Pavia, titolare di una struttura di ricezione turistica, racconta che «in questo momento molti lampedusani stanno pensando più agli scarti lasciati in mare che ai migranti. Nel senso che il problema dei barchini abbandonati sta portando grossi danni ai pescatori e, quindi, all’economia.

Ci si deve organizzare per rimuovere queste barche che vengono lasciate e poi affondano. Per quel che riguarda i turisti, invece, fanno i soliti commenti, danno quasi la colpa a noi che dobbiamo essere più attenti, ma noi che possiamo fare oltre che organizzare qualche giornata di pulizia?

È vero che il mare poi copre tutto, ma cosa e dove copre? È pieno di rifiuti. Molti pescatori hanno avuto danni abbastanza importanti, sia alle barche che alle reti». E le prenotazioni?

«Facciamo fatica – tiene a dire -, perché quello coi turisti è diventato una sorta di colloquio o scambio di mail in cui tu devi convincerli a venire. Molti ancora non si fidano. Prima la pandemia, poi i migranti, ora i rifiuti. Alcuni non hanno ancora capito che a Lampedusa si sta bene e vale la pena fare una vacanza qui. Tanti ancora non ci credono e nel lungo periodo abbiamo perso molto, in termini economici, anche se quest’anno sembra ci sia una leggera ripresa».

Il vicesindaco Attilio Lucia è però ottimista: «A livello di amministrazione ci siamo sentiti più volte con il ministro Piantedosi, e anche con il nuovo commissario per l’immigrazione Valerio Valenti, una persona che collabora e sa lavorare molto bene. Con il prefetto di Agrigento hanno velocizzato i trasferimenti e poi da parte del governo c’è la massima disponibilità e anche Matteo Salvini si sta impegnando molto per noi».

Lucia tiene a dire: «Stiamo aspettando queste navi che ci hanno promesso e che faranno avanti e indietro con le coste siciliane, pare arriverà anche un aliscafo da 800 posti. Per la questione dei barchini mi sono sentito più volte con il commissario della pesca, onorevole Luca Sammartino, che prenderà provvedimenti anche per fare avere dei contributi ai pescatori di Lampedusa».

Sul turismo è fiducioso: «I tg hanno detto di tutto, ma la gente sta capendo che a Lampedusa si può venire tranquilli. Dopo 35 anni che subiamo il fenomeno migratorio siamo veramente molto stanchi, ma abbiamo avuto un riscontro importante da questo governo. E questa è una cosa molto importante».

Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, chiarisce al Settimanale:

Stiamo lavorando perché dobbiamo arrivare a una situazione in cui a Lampedusa si deve evitare l’emergenza. Per fare ciò l’Italia sta mettendo in campo una cooperazione, una interlocuzione con la Libia e la Tunisia da un lato, sperando che poi l’Europa possa battere un colpo, poiché ad oggi è il vero assente di tutta questa situazione. Non a caso nel decreto immigrazione abbiamo previsto una dichiarazione dello stato di emergenza, cioè il combinato disposto stato di emergenza e immigrazione e abbiamo previsto delle norme in deroga per poter consentire la possibilità di alleggerire ed evitare le emergenzialità sull’isola di Lampedusa.

E continua: «Abbiamo previsto il 118, che non c’era mai stato, la possibilità di fare delle convenzioni per poter trasferire il più rapidamente possibile i migranti e a breve daremo la gestione dell’hotspot alla Croce rossa italiana». Molteni spiega che «oggi c’è sicuramente un impegno, una migliore organizzazione. L’obiettivo è quello di non mandare mai in emergenza Lampedusa, insomma. Il decreto Ong, quello immigrazione, l’interlocuzione che stiamo facendo come governo italiano con Libia e Tunisia in assenza dell’Europa, ci porteranno, secondo me, in un lasso di tempo medio breve, a poter avere una situazione di normalità sull’isola».

E i barchini abbandonati? «Lavoreremo pure su quello – promette -. Mi sembra che ci sia grande disponibilità nei confronti dell’amministrazione. Del decreto immigrazione nessuno parla, invece è importante. Nel medio periodo questo decreto rimette a posto i decreti Salvini. I governi precedenti non hanno fatto niente e la Lamorgese ha riaperto per tre anni le porte di ingresso ai migranti. Ma noi andiamo avanti».