Scenari

Ugo Poletti: guerra

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di Ugo Poletti (Direttore The Odessa Journal)

Il generale Kirilo Budanov, comandante del servizio segreto militare ucraino (Gur) ha previsto in un’intervista la sconfitta della Russia entro l’estate del 2023, liberando i territori ancora occupati.

Naturalmente, le affermazioni di un generale in guerra vanno sempre prese con le pinze, perché potrebbe trattarsi di propaganda. Tuttavia, ci sono molti fattori a favore di queste previsioni.

Sul campo di battaglia le forze armate ucraine hanno inflitto delle sconfitte umilianti al nemico, che aveva pianificato di sconfiggere e sottomettere l’Ucraina in 2 settimane. L’invasione del 24 febbraio è fallita: l’esercito russo, ad aprile, dopo aver tentato per due mesi di conquistare la capitale ucraina, si è dovuto ritirare dai dintorni di Kiev, dietro i propri confini.

L’Ucraina ha vinto la guerra sul mare senza avere una flotta: sempre in aprile, la nave ammiraglia della flotta del Mar Nero, l’incrociatore “Moskva”, è stata affondata da missili ucraini. Dopo di lei un’altra ventina di navi è stata affondata o danneggiata. La flotta russa ha cessato di operare.

La controffensiva ucraina su Kharkiv in settembre ha colto di sorpresa le forze russe che si sono ritirate precipitosamente, abbandonando una regione conquistata in 6 mesi di combattimenti. La regione di Kherson da cui i Russi minacciavano Odessa, è stata abbandonata a novembre, insieme all’unica grande città conquistata in tutta l’invasione, per l’impossibilità di difenderla.

Questa serie di vittorie ha messo in luce non solo l’impreparazione dell’esercito russo ad una campagna militare impegnativa come quella in Ucraina, ma anche il suo livello di disorganizzazione cronico, peggiorato dall’alto tasso di corruzione. Il vantaggio iniziale che i Russi avevano sugli Ucraini è stato bruciato nei primi mesi dell’offensiva. Adesso gli Ucraini sono in vantaggio e il divario di armamenti si è ridotto grazie agli aiuti occidentali. Questo trend difficilmente può essere invertito.

Questa guerra ha mostrato che non si può paragonare militarmente l’Unione Sovietica alla Russia. L’Urss poteva reclutare 3 milioni di uomini ed equipaggiarli. La Russia può arruolare qualche centinaio di migliaia di uomini, ma non ha abbastanza uniformi ed armi per tutti. L’Unione Sovietica ha lasciato un’eredità di circa 20mila carri armati parcheggiati oltre gli Urali, ma la Russia ha servizi di manutenzione e pezzi di ricambio sufficienti per metterne in moto qualche centinaio. Però bisogna anche valutare quali sono i punti deboli di questo scenario favorevole agli ucraini. I russi hanno ancora grandi risorse finanziarie, molti missili e tante munizioni di artiglieria. Possono riempire i vuoti creati dalle enormi perdite subite con nuove reclute. Questo può far guadagnare tempo alla dirigenza del Cremlino, che cerca di far leva sui punti deboli dell’avversario.

Il punto più debole dell’Ucraina è la dipendenza dall’appoggio occidentale. Fino a quando i Paesi della Nato saranno disponibili a rifornire di armamenti gli ucraini? Fino a quando resisteranno alla pressione delle loro opinioni pubbliche europee, sempre meno pazienti verso la guerra?

In ogni caso, il tempo spinge per una risoluzione del conflitto. Gli ucraini hanno fretta di dare il colpo finale all’esercito russo, prima che gli aiuti occidentali comincino a diminuire. E alla Russia conviene concordare una tregua fino a quando ha dei territori da cedere in un eventuale negoziato, prima di perdere tutto manu militari nella prima metà del 2023.

La seconda previsione del 2023 è la scomparsa di Vladimir Putin. Si basa sulle profezie del monaco Fernando, custodite nella Biblioteca Vaticana. Nel 1964, il monaco spagnolo fece diverse previsioni, finora tutte azzeccate. Tra queste: l’anno della nomina del Papa nero (il gesuita Bergoglio) con la permanenza del Papa bianco (Ratzinger), l’anno della morte della regina d’Inghilterra. Secondo il religioso, il leader della Russia morirà dopo la settimana santa del 2023, cioè il prossimo aprile. Se questo succederà, ci sarà una notte dei lunghi coltelli per la conquista del potere in Russia e una fuga di molti oligarchi legati a Putin verso località sicure, per godersi le ricchezze messe da parte.

Come in ogni oroscopo è utile ricordare simili episodi avvenuti nel passato.

Nell’anno 1905, la flotta imperiale russa venne completamente distrutta a Tsushima (isola nello stretto di Corea) dalla flotta di un piccolo stato asiatico, il Giappone. Quella guerra, che mise in ginocchio la Russia, finì per l’intervento degli Stati Uniti, che imposero ai contendenti di firmare un trattato di pace.

Nell’anno 1860, la spedizione dei Mille, un’armata improvvisata, ma molto motivata, sconfisse il più professionale e numeroso esercito napoletano. I generosi aiuti finanziari dall’estero e il genio militare di Garibaldi fecero la differenza, che portò all’Unita d’Italia.

La storia si ripete. Varrebbe la pena di tornare a studiare guerre e battaglie, per capire il presente.