Sostenibilità

Bulgarelli: approccio carbon positive nel settore lusso

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di Pascale Mattei

Le strategie nello sviluppo sostenibile mettono le ali a Bulgarelli, leader nella produzione di etichette, cartellini e piccoli imballaggi per l’abbigliamento e gli accessori di moda di fascia alta. Nel primo semestre l’azienda carpigiana ha realizzato un fatturato di 3,8 milioni (+65%) e conta di superare i 7 milioni a fine anno.

Per il suo titolare e amministratore delegato, Davide Bulgarelli, questa spinta è soprattutto una conseguenza degli investimenti degli ultimi anni. È stata prima – e tuttora unica – azienda nel settore in Italia ad aver raggiunto il traguardo di “carbon positive”, creando così il simbolo Carbon Positive Hangtag (etichetta). Due anni fa ha compiuto un ulteriore passo diventando “climate positive” mediante l’utilizzo di provvedimenti che le hanno permesso di catturare 720 tonnellate di CO2, mentre il proprio impatto è stato di 258 tonnellate.

Ci rivolgiamo a una clientela del segmento del lusso che è molto sensibile al nostro approccio.

La svolta sostenibile di Bulgarelli Productions

Questo impegno per lo sviluppo sostenibile risale a quindici anni fa, quando lui ha preso in mano l’azienda di famiglia. All’epoca si trattava più che altro di «un impegno personale, ricorda l’AD.

Pensavo che un imprenditore potesse avere un impatto sull’ambiente.

Bulgarelli Production ha così iniziato ad adottare pratiche di “semplice buon senso: il recupero e il riciclo di rifiuti e scarti produttivi, installazione in azienda  di distributori di acqua senza plastica. E ancora, l’introduzione di una giornata lavorativa continua dalle 8 alle 16.30: i trenta dipendenti trascorrono la giornata sul posto di lavoro dove dispongono di una cucina, evitando così di tornare a casa per pranzo.

Nel corso degli anni, questo approccio è stato strutturato: «Abbiamo incontrato specialisti che ci hanno supportato e guidato verso le scelte giuste», dice Davide Bulgarelli. Che parla di “alfabetizzazione”: «Stiamo procedendo passo dopo passo e impariamo ogni giorno». Nel vero senso del termine: è tornato di recente sui banchi dell’Università Bocconi a Milano per perfezionare le conoscenze in questo settore.

L’azienda ha così affinato il processo produttivo, investendo al contempo nelle energie rinnovabili: dispone di un proprio impianto fotovoltaico con una capacità di 100 kwh, che attualmente copre l’intero fabbisogno elettrico; nei prossimi mesi sarà raddoppiato.

Negli ultimi 18 mesi sono stati investiti 2,5 milioni. Bulgarelli Production sta lavorando a 6 progetti distinti per migliorare le proprie prestazioni, utilizzando tecnologie all’avanguardia in ottica Industria 4.0 e acquisendo macchine di nuova generazione. Esempio recente: una stampante HUV prodotta dalla giapponese Komori, che permette di aumentare il potenziale produttivo, migliorare la qualità dei prodotti stampati e ridurre in modo significativo le emissioni di CO2 e azzerare l’emissione di ozono.

Sostenibilità significa anche una catena di approvvigionamento certificata, una necessità per un’impresa che utilizza ogni anno 600-700 tonnellate di materie prime, soprattutto carta, di cui circa 100 tonnellate  riciclate in azienda.

È un passo fondamentale per calcolare il nostro impatto sull’ambiente e cercare di migliorarlo.

Le materie prime hanno un certificato FSC, che garantisce la corretta gestione ambientale, sociale ed economica di foreste e piantagioni da cui provengono. L’azienda è inoltre impegnata in un programma di riforestazione in Italia, supportato da due realtà, Etifor e Phoresta, che registrano e controllano la messa a dimora di mille nuovi alberi all’anno.

Coinvolgere i dipendenti è la chiave del successo

A Carpi, nel suo stabilimento nuovo di zecca, Bulgarelli Production vanta una capacità produttiva annuale di 50 milioni di cartellini, 15 milioni di etichette e un milione di accessori. Al di là dei numeri, vuole rimanere una realtà manifatturiera che da un lato offre ai propri clienti soluzioni su misura e, dall’altro, coinvolge i suoi dipendenti nell’approccio sostenibile.

Occorre coinvolgere i dipendenti nel progetto. All’inizio c’era perplessità, ora siamo tutti gratificati.

Si parla di etica ambientale e sociale. «All’inizio, alcuni dei miei collaboratori erano perplessi – racconta l’AD Bulgarelli – ma ora sono davvero consapevoli, si rendono conto che ci ha dato una buona visibilità ed è molto gratificante per tutti noi». Esempio concreto di quest’impegno comune, l’azienda ha lanciato un progetto per compensare l’impronta idrica di tutti i suoi dipendenti, in collaborazione con la onlus Wami, che permetterà di realizzare un nuovo acquedotto per dare acqua potabile a numerose famiglie in Perù.

Fondata 50 anni fa, Bulgarelli Production è anche molto impegnata sul territorio con grande attenzione alle persone, tanto nella parità di genere (il 48% dei dipendenti sono donne) quanto nella protezione dei più fragili come bambini autistici, mamme e bambini in difficoltà, o ancora gli anziani: ha finanziato, per esempio, l’acquisto di un veicolo per una società di traporto di disabili.