Sostenibilità

ECarry: dai carri armati ai veicoli elettrici

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di Franco Vergnano

In un’epoca di transizioni, ecologica, energetica e digitale la formula, chissà perché, richiama una nuova forma di commercio, rigorosamente elettronico, a emissioni contenute. Fuochino, si direbbe, perché in questo caso è vero che il web non c’entra ma la sostenibilità sì, mista all’innovazione. Con quel pizzico di creatività tutta Made in Italy che sovente è sinonimo di successo.

E questa volta il genio italico trionfa ai nostri antipodi: Sydney chiama e Villesse (Comune goriziano) risponde. Così si potrebbe definire lo sbarco in Australia del gruppo Goriziane (che fa capo alla famiglia Zanin) con i suoi veicoli commerciali “nativi” full-electric, marchiati ECarry. Un gruppo che occupa circa 150 collaboratori impegnati nelle due divisioni su cui è articolato.

ECarry: il percorso verso l’Australia

Decisamente quantico il balzo compiuto dalla società. Anche per un’azienda del poliedrico Nord-Est riconvertirsi dall’industria bellica a quella dei trasporti ecologici risulta decisamente impegnativo.

Il gruppo è nato infatti nel 1948 per riparare mezzi gommati o cingolati leggeri e pesanti, civili e militari, tra cui i carri armati Leopard; poi è passato a revisionare e aggiornare anche le macchine per i settori Oil&Gas e movimento terra, per poi approdare alla progettazione e produzione di apparecchiature per pipeline, con rami di attività sul fronte navale e della difesa.

Oggi, accogliendo la view delle nuove generazioni, è diventata anche un’eccellenza internazionale nella produzione di “light truck” su misura: non l’adattamento di altri veicoli ma automezzi totalmente riprogettati a misura del cliente.

Dal cingolato mastodontico al “furgoncino elettrico” che sgattaiola nel traffico la svolta industriale: la scommessa dei boys dell’azienda isontina può dirsi vinta. I giovani Zanin hanno sfruttato la vera e propria “cittadella tecnologica” di Villesse. Nessun compromesso: no a riadattamenti di veicoli esistenti o al restyling di prodotti cinesi. È stata creata una struttura ad hoc per progettare, sviluppare e produrre “qualcosa che non c’era”.

Made in Italy al 100%, ECarry è un “light truck” nuovo di zecca dal telaio fino alla trasmissione e alla cabina, abbassata. Di recente la PMI degli Zanin, nata nel 2018, in seguito ad un accordo con il giovane integratore di sistemi tecnologici Nextport ha spedito in Australia i primi due veicoli che verranno successivamente allestiti per le consegne e i prelievi dell’ultimo miglio, soprattutto nei centri storici (per esempio la raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la logistica). Si tratta, dicono a Villesse, dell’inizio di una «partnership strategica che conferma come l’azienda sia riconosciuta come punto di riferimento nei veicoli commerciali 100% elettrici completamente personalizzabili».

La corsa all’estero di ECarry continua con la nomina a distributore, per il Benelux, di Ems Europe che ha già «formalizzato un ordine di cinque veicoli». E il business corre pancia a terra: il fatturato complessivo ha già superato i 30 milioni di euro ed è destinato a crescere, sull’onda della “moda verde” con veicoli poco inquinanti.

Il connubio tra valori di famiglia e nuove opportunità

Non c’è bisogno di scomodare Greta Thunberg: l’attenzione delle generazioni più giovani verso un futuro e, auspicabilmente, uno sviluppo ecosostenibili data ben prima della comparsa dell’impegnata ragazzina svedese. Lo racconta anche la diffusione, crescente, dell’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance) dove, spesso, la “g” invece diventa growth, crescita, sviluppo (proprio come nel caso di ECarry).

Una sigla che ha fatto breccia soprattutto nelle generazioni più giovani, come mostra anche il caso della famiglia Zanin. A raccontarlo, con grande entusiasmo è Antonio Chiello, Ceo e uno dei rappresentanti della terza generazione, nipote del fondatore ed erede di Carla, che con i fratelli Pierluigi e Massimo sono la discendenza del fondatore, Antonio anche lui.

«Abbiamo voluto – spiega Chiello – mettere i valori della famiglia in un prodotto che la rappresentasse, che ne utilizzasse le capacità esistenti e ci consentisse di sviluppare altre competenze, oltre naturalmente a cogliere le opportunità di un mercato in sviluppo». Oggi ECarry è l’unico esemplare di questo tipo con guida a destra e sinistra.