Sostenibilità

Gli eco rubinetti che hanno spintola rinascita del Lago d’Orta

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di Paola Guidi e Franca Rottola

Oltre 75 anni di legame con l’acqua e con uno dei più incantevoli angoli del Nord Italia, il lago d’Orta, attestano i successi internazionali di un gioiello del design e della tecnologia italiana, la Fantini Rubinetti, e al tempo stesso ne hanno coronato una lodevole operazione di rispetto ambientale e sociale responsability. È infatti merito anche della Fantini Rubinetti, se assieme alla Regione Piemonte, alle associazioni locali e agli ambientalisti, il lago d’Orta è tornato pulito e trasparente. E questo è accaduto dopo molti decenni di disastri ambientali per gli sversamenti continui di enormi quantità di rame, nichel, zinco e cromo nelle acque, da parte delle industrie tessili nell’Ottocento e poi dei produttori del distretto di Cusio della rubinetteria e dei casalinghi.

Il lago d’Orta è rinato applicando il liming, un procedimento chimico che ha neutralizzato l’eccesso di acidità delle acque. Di questo impegno – molto oneroso  – dell’azienda, la ceo Daniela Fantini va particolarmente fiera anche perché non è stata un’operazione fine a sé stessa.

La pandemia ci ha fatto riflettere sulla necessità di accentuare ulteriormente l’impronta ecologica aziendale.

Così una delle operazioni più inquinanti, la vulcanizzazione, è stata affrontata dalla Fantini con una tecnologia brevettata, la PVD, o Physical Vapor Deposition: «La finitura dei rubinetti con questo processo fisico ha un impatto ambientale ridotto garantendo contemporaneamente una resistenza alla corrosione e all’abrasione doppia rispetto alla cromatura. Inoltre, i nostri prodotti per lavabo e cucina Lead-Free, hanno una quantità di piombo inferiore allo 0,25%, limitando così il rischio di contaminazione dell’acqua». Fantini è oggi all’avanguardia in Europa rispetto agli altri produttori: il bassissimo contenuto di piombo dei suoi rubinetti è inferiore al limite europeo, essendo conforme alla più stringente norma americana NSF// ANSI 372.

Le iniziative di carattere ambientale sono state inquadrate in un più ampio e originale accordo di programma, il Contratto del Lago, un documento che ha come riferimento l’Ecomuseo del lago d’Orta e Mottarone che la Fantini ha sottoscritto con 120 tra aziende e istituzioni del Cusio per mantenere e implementare l’impegno nell’uso sostenibile delle acque e delle risorse umane e territoriali. Un patto che finora ha funzionato bene, se Legambiente ha riconosciuto all’Ecomuseo Cusius la Bandiera Verde 2020 della sua Carovana delle Alpi, una lode alle «pratiche innovative esperienze di qualità ambientale e culturale dei territori montani».

L’impegno si è allargato a un accordo che nel regolare i trasporti ha lo scopo di ridurne i costi e l’impatto ambientale – sempre con le imprese dell’area – creando, al tempo stesso, con questa formula innovativa di “logistica diffusa” nuove competenze. Un impegno che nel 2022 ha visto compiere i dieci anni di un’altra meritoria attività, quella delle “100 Fontane: Fantini for Africa”, che ha creato 130 punti di fornimento dell’acqua in Burundi.

Dalla produzione al territorio, dalla fabbrica alle scelte dei progetti e dei progettisti, il fil rouge di forte impronta ambientalista si è esteso anche alla scelta di affidare a Piero Lissoni, architetto e designer di fama internazionale, il compito di uniformare architettonicamente gli edifici preesistenti, costruiti in epoche successive, secondo un principio, anche questo in linea con la strategia ambientale del gruppo, di ampliare l’headquarters con grande attenzione. Sul fronte lago dove si trovano uffici e showroom, è stata infatti mantenuta la struttura tradizionale tipica degli edifici industriali preesistenti. E anche la scelta dei materiali e delle finiture ha sottolineato l’impronta della archeologia industriale dell’azienda e del luogo, così da esaltare con interventi innovativi la bellezza del tempo e dei suoi segni sul territorio.

È sempre di Piero Lissoni la creazione dell’esclusivo concept hotel Casa Fantini Lake Time di Pella, dove un design raffinato si sposa con il panorama di calma bellezza del lago e con i vecchi edifici del borgo.

Archistar e Compassi d’Oro nel palmarès di un’azienda familiare

Fondata nel 1947 dai fratelli Giovanni ed Ersilio, la Fantini Rubinetteria ha sede a Pella, sul lago d’Orta, incastonato tra le montagne del Piemonte, dove l’antica lavorazione dei metalli ha creato un dinamico ed esteso distretto, quello del Cusio-Ossola specializzato in rubinetti e casalinghi. È ancora oggi un’azienda familiare ma con un’impostazione industriale in linea con le esigenze dei mercati immobiliari internazionali più evoluti che richiedono la garanzia di una produzione interamente italiana, di fascia e qualità Premium.

È un made in Italy molto speciale (premiato più volte con il Compasso d’Oro), inconfondibile, poiché coniuga design e tecnologie di automazione di lavorazione, controlli e tempi con il rispetto – certificato –dell’ambiente e delle persone che vi vivono e lavorano. La Fantini collabora dal 2011 con la prestigiosa Boffi con la quale ha realizzato collezioni speciali, e ha presentato di recente gli aggiornamenti, le Ex.Series firmate da Piero Lissoni, Marcel Wenders, Studiocharlie, Paik Sun Kim e Michael Anastassiades. Decisamente innovative le collezioni Venezia, realizzate in collaborazione con la storica vetreria Venini: maniglie bicolore e in filigrana magistralmente modellate e in vetro molato sfaccettato, disegnate da Matteo Thun e Antonio Rodriguez. Ogni pezzo è unico, cangiante, anche questo un modo di rendere omaggio alla illustre storia artigianale e industriale del nostro Paese. Fantini ha chiuso il 2021 con un fatturato di 35 milioni di euro, saliti a 45 nel 2022 e con una previsione di ulteriore crescita per il 2023.